Il governo si appresta a varare un altro pacchetto energia con un nuovo decreto nel consiglio dei ministri previsto per giovedì 28 aprile, estendendo la misura fino al 30 giugno.
Le accise su benzina e diesel sono state tagliate di 0,25 centesimi con il provvedimento dello scorso 22 marzo e che ha come data di scadenza il prossimo 2 maggio. Il taglio finora è “costato” allo Stato circa 590 milioni in un mese e un’ulteriore proroga bimestrale potrebbe costare oltre un miliardo.
La conferma dell’intenzione di prorogare l’aiuto era arrivata qualche giorno fa dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, intervenuto durante un question time alla Camera: «È un tema di primo piano a cui l’esecutivo sta prestando la massima attenzione insieme alle misure necessarie a calmierare i prezzi. Da parte del ministero dello Sviluppo economico la volontà è quella di assicurare la trasparenza dei prezzi al fine di evitare fenomeni speculativi», ha aggiunto Giorgetti.
Per i consumatori, l’intervento ha avuto degli effetti rilevanti per le famiglie italiane: secondo i dati della rilevazione settimanale del Ministero della Transizione ecologica, il prezzo della benzina è passato dai 2,184 euro del 14 marzo a 1,765 euro dell’11 aprile, registrando un calo del 19,2%.
“La dinamica dei prezzi dei carburanti resta un tema di primo piano su cui è massima l’attenzione del governo, che proseguirà, implementandola, nell’attività di monitoraggio, oltre che nella valutazione delle misure necessarie a calmierare i prezzi, fra cui la proroga del taglio delle accise disposta nell’ultimo decreto legge”, ha assicurato il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, durante il question time alla Camera.
Per noi i rimborsi quando?
Vogliamo pagati anche gli interessi di mora,come fa lo Stato quando dobbiamo pagare noi.
Perche’ sono soldi nostri di cui paghiamo pure gli interessi alle banche,per il fido…Svegliamoci perché’ questo stato vuole che lavoriamo per i parlamentari ,poltrone ,e banchieri,,