Eni chiude il primo trimestre dell’anno con risultati in forte crescita trainata dai solidi risultati dell’Exploration & Production. L’utile netto del trimestre è balzato a 3,58 miliardi da 856 milioni del primo trimestre del 2021 e l’utile netto adjusted a 3,27 miliardi da 270 milioni. L’ebit adjusted consolidato del periodo vola a 5,19 miliardi, in crescita del 300% rispetto allo stesso periodo del 2021.
La performance, sottolinea Eni, è stata trainata dai solidi risultati della E&P con un Ebit adjusted di 4,38 miliardi, un incremento di 3 miliardi rispetto al primo trimestre 2021 dovuto alla capacità di catturare il rilevante aumento dei prezzi di realizzo delle produzioni equity (+70% in media). La produzione di idrocarburi del trimestre è stata di 1,65 milioni di boe/g, in calo del 3%, livello coerente con la guidance dell’anno, sottolinea il gruppo. A Piazza Affari il titolo parte “forte” e “positivo” in rialzo dello 0,75% a 13,256 euro.
PEr quanto riguarda la raffinazione, nel primo trimestre 2022 il margine di raffinazione indicatore Eni (Standard Eni Refining Margin) ha registrato valori negativi: -0,9 $/barile rispetto a -0,6 $/barile del periodo di confronto, penalizzati da prezzi del gas naturale eccezionalmente elevati. Tuttavia, è stata registrata una ripresa rispetto al quarto trimestre 2021, grazie all’inversione di tendenza registrata dalla seconda metà di marzo soprattutto per effetto della carenza di gasolio. Nel primo trimestre 2022, le lavorazioni di greggio e di semilavorati in conto proprio in Italia pari a 3,50 milioni di tonnellate “sono diminuite del 9% rispetto al primo trimestre 2021 in risposta ad uno scenario di raffinazione depresso”. Le lavorazioni nel resto del mondo sono in lieve aumento (+1%) grazie ai maggiori volumi lavorati in Germania. I volumi di lavorazioni bio sono pari a 91 mila tonnellate, in calo del 42% rispetto allo stesso periodo del 2021, a causa del fermo impianto occorso a inizio anno presso la bioraffineria di Gela, in parte compensato da maggiori volumi processati a Venezia.
Le vendite rete in Italia sono aumentate del 15% a 1,20 milioni di tonnellate, con la quota di mercato Eni nel primo trimestre 2022 pari al 22% (22,6% nel primo trimestre 2021); quelle extrarete in Italia del 2% a 1,32 milioni di tonnellate, grazie alla ripresa della domanda nel segmento jet fuel, in parte assorbita dalle minori vendite negli altri segmenti a causa della minore disponibilità di prodotto. Le vendite di prodotti chimici nel primo trimestre 2022 sono calate del 4% a 1,13 milioni di tonnellate, a causa della minore disponibilità delle materie prime (principalmente nafta), per le fermate dovute alla manutenzione programmata e per le ottimizzazioni degli impianti al fine di mitigare l’esposizione alla variabilità dei costi delle utility.
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