Raffineria di Taranto, autotrasportatori sul piede di guerra per l’appalto sempre alla stessa ditta

Dalla giornata di ieri 1 settembre, circa 80 tir sono in presidio davanti alla raffineria Eni di Taranto in segno di protesta contro l’assegnazione dell’appalto a una ditta genovese che avrebbe escluso gli autotrasportatori locali.

La mobilitazione è stata organizzata dall’Usb. “Dopo anni in cui l’appalto rete ed extra-rete è stato affidato direttamente, da parte di Eni – sottolinea il coordinatore provinciale del sindacato Francesco Rizzo – sempre alla stessa ditta genovese si è proceduto ad una gara in cui a vincere è stata nuovamente la stessa società che ha deciso di utilizzare autotrasportatori che provengono da fuori Taranto e di lasciare a casa quelli del territorio che da tanti anni si occupano del servizio”.

“Cosa significa questo? Che a Taranto – dice Rizzo – vengono lasciati i veleni, mentre il lavoro ed il profitto vengono portati via, mandando sul lastrico gli autotrasportatori locali”. Secondo il sindacalista, “Eni non procede così in altreregioni italiane, invece fa questo a Taranto, che si conferma terra franca. In discussione ci sono decine di posti di lavoro di piccoli autotrasportatori che lavorano da anni all’interno dell’appalto della raffineria”.

Rizzo ha spiegato che «i tentativi di mediazione dell’Usb, sono andati avanti fino alle prime luci dell’alba con la ditta che ha assunto un atteggiamento incurante anche della decisione del sindacato di procedere con lo sciopero e con il blocco dei mezzi. Usb infatti aveva chiesto, senza successo, sette giorni di proroga dei contratti degli storici autotrasportatori, in attesa dell’incontro in Prefettura. Alla luce dei mancati sviluppi notturni della vicenda, per l’Usb è stato necessario mettere in piedi un’iniziativa energica». Di qui la protesta che ha preso il via questa mattina.

In merito allo stato di agitazione proclamato dagli autotrasportatori di Taranto e al conseguente blocco degli accessi alla raffineria di Taranto, Eni in una nota “conferma il proprio impegno al fine di garantire i servizi di autotrasporto con l’attuazione di meccanismi di salvaguardia in merito alle ricadute sull’indotto locale. Il recente appalto, assegnato agli stessi due fornitori che da tempo effettuano il servizio, prevede – precisa l’azienda – il ricorso a una quota pari al 50% di trasportatori locali, così come in passato”. Eni ha “pertanto garantito continuità e vigila – si aggiunge – affinché i requisiti contrattuali siano rispettati dai due appaltatori, i quali hanno facoltà di individuare le ditte locali con le quali operare, ovviamente nel pieno rispetto degli standard imposti da Eni”.

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antonio
antonio
1 anno fa

Bravi!!!!Andate avanti

Beppe
Beppe
1 anno fa

che so io a Taranto non si sa perchè(!) ci sono sempre ammanchi di prodotto alla consegna ai gestori

Alex
Alex
1 anno fa

 Eni ha “pertanto garantito continuità e vigila – si aggiunge – affinché i requisiti contrattuali siano rispettati dai due appaltatori, i quali hanno facoltà di individuare le ditte locali con le quali operare, ovviamente nel pieno rispetto degli standard imposti da Eni”.
Ora sì che siete apposto !!!!
Sarà che vorrà rispettare i valori etici adottati in sede Europea, come quelli che obbliga i gestori ?????

Gio
Gio
1 anno fa

Se non avete capito, l’eni fa quello che vuole, e non solo a Taranto, e pensare che il socio più grosso è lo stato. Io credo che certe cose… siano state preconfezionata in tutta Europa.