Tavolo riordino settore carburanti: Gestori delusi, al momento solo dichiarazioni di principio

“Il tavolo benzina di stamani col ministro Urso è stato un incontro interlocutorio a dir poco. Tante dichiarazioni di principio da parte del ministro, ma non è stata neppure fissata la prossima riunione. E sul Decreto trasparenza, ha detto che ora spetta al parlamento”.

Lo ha dichiarato all’ANSA Alessandro Zavallone, segretario nazionale della Fegica, una delle associazioni di categoria del settore carburanti presenti stamani al tavolo al Ministero delle Imprese. I rappresentanti delle imprese della produzione e della distribuzione, spiega Zavallone, hanno ribadito che “esporre il cartello col prezzo medio regionale dei carburanti (come prevede il Decreto legge Trasparenza, ora in parlamento per la conversione in legge, n.d.r.) vuol dire incentivare chi ha prezzi più bassi della media ad alzarli, come ha detto anche l’Antitrust”.

Gli operatori hanno chiesto al ministro “in primo luogo il ripristino della legalità – prosegue il sindacalista della Fegica -, cioè un piano regolatorio più efficace, per recuperare i 13 miliardi all’anno di evasione delle accise, 1/3 del fatturato complessivo”. Il carburante di contrabbando, proveniente dai paesi dell’est, non dichiarato dai depositi, e poi rivenduto da alcune pompe bianche, secondo Zavallone “alimenta 7.000 distributori in mano alle mafie, su 22.000 che ci sono nel paese. Se questi distributori guadagnano 1 euro al litro, invece di 3 centesimi, non puoi fare concorrenza”.

Ma oltre all’evasione fiscale, nel settore c’è anche un problema di lavoro nero. Per il segretario della Fegica, “il 60% degli impianti in Italia hanno lavoratori privi di contratti regolari”. “Mettere le mani su tutto questo – conclude Zavallone – vorrebbe dire mettere le mani anche sulla ristrutturazione della rete, e quindi abbassare i prezzi ed aumentare l’efficienza del servizio”.

“Chiediamo rispetto delle regole e trasparenza lungo tutta la filiera, troppo facile prendersela solo con i gestori”. Così il Presidente Faib Confesercenti Giuseppe Sperduto, a margine del tavolo di confronto tra il Ministro Urso e le Associazioni di categoria della distribuzione carburanti. “Abbiamo chiesto a gran voce – dice il presidente Faib – di fermare le forzature nei controlli già in atto, quando ancora la legge in questione non è stata approvata e disciplinata. Questi fatti, denunciati da alcuni gestori, non contribuiscono a rasserenare il clima di confronto. Va detto inoltre che lo Stato è in possesso di tutte informazioni di cui ha bisogno per garantire trasparenza e legalità: basta che vengano connesse le banche dati che ha a disposizione”.

“Al tavolo abbiamo portato – evidenzia Sperduto – i principali problemi che affliggono la rete di distribuzione carburanti. In primis il rispetto dei contratti di lavoro ed una seria riforma della contrattualistica di settore, con sanzioni per chi evade le regole. Essenziale anche la messa in atto di una seria ristrutturazione e qualificazione degli impianti, che, per numero, non hanno eguali in Europa. Alla frammentazione, infatti, corrisponde una dispersione del valore dei loghi”.

“Altro nodo essenziale per noi – conclude il Presidente Faib – l’esclusione dal regime delle commissioni bancarie sulle transazioni elettroniche: non chiediamo di essere esonerati dall’obbligo di accettare i pagamenti elettronici, bensì la gratuità delle commissioni bancarie, in quanto operiamo in regime di alta fiscalità. Ora l’auspicio è che si ritorni ad un confronto entro la fine del mese, per iniziare a sciogliere i nodi che da anni affliggono una categoria che tra margini ridottissimi, aumento dei costi dell’energia e costi bancari elevati trova sempre più difficile continuare ad operare”.

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mario
mario
1 anno fa

cosa pensavate,siamo degli allocchi,a partire dai capi sindacali,rassegniamoci ci prendono per il culo,continuate a votarli in lombardia e lazio

Gio
Gio
1 anno fa

Ho letto il bilancio della Total, utili spaventosi, anche un cretino qualsiasi capirebbe il perché. Poi in italia si cerca fra i gestori.. la colpa. Abbiamo gente sbagliata nei posti giusti.

Jack
Jack
1 anno fa

Ma scusate… come fanno a chiudere 7000 impianti (ossia il 90% delle pompe bianche)… dove arriva tutto il prodotto di contrabbando… se dietro a questo traffico c’è la criminalità che finanzia buona parte dei politici? Non lo faranno mai….i nostri sindacati….bla bla bla … parlano ma poi ricevono un contentino e fanno il doppio gioco….anch’essi sono delle carogne vendute…. questa è la verità…..in altre parole rassegnamoci….siamo fottuti

Timpani
Timpani
Rispondi a  Jack
1 anno fa

Caro jack ma come fai a dire che facciamo il doppio gioco ? Solo da queste dichiarazioni rese alla stampa ?? E dai !! Non ti unire pure tu al coro di chi butta fango indiscriminato . PS , accetto il termine “carogna” visto che in questo settore bisogna avere un po’ di brutalità per sopravvivere, ma non quello di “venduto” ..

mario
mario
Rispondi a  Timpani
1 anno fa

sig.timpani da quanti anni che sei li ,se questo è rinnovare,non potrai mai avere la grinta e la fermezza che serve in questo momento,

Luca
Luca
Rispondi a  mario
1 anno fa

Non credo che Roberto Timpani abbia la necessità di un difensore d’ufficio. Ma il caro Mario (che leggo spesso e mal volentieri in questo sito) non solo non lo conosce ma adduce una sorta di stupide quanto false attribuzioni. Se solo il 10% dei Gestori in questi ultimi 20 anni avessero avuto l’un % della fermezza che ha avuto ed ha Roberto nel voler difendere una categoria (spesso ridicola e supina) come questa, oggi staremo qui a parlare di altro. Se il signor Mario (che fa parte di quella categoria appena descritta) avesse almeno ‘un percento di conoscenza giuridica e sindacale che ha Roberto Timpani, probabilmente farebbe tutt’altro intervento. Ma si sa che a volte le dita scorrono sui tasti della tastiera pur non avendo competenza, conoscenza e capacità intellettiva, caro Mario….

mario
mario
Rispondi a  Luca
1 anno fa

caro luca io sono sui piazzali da 45 anni ,negli anni 80 avevamo dei comandanti sindacali che avevano le palle ,abbiamo ottenuto insieme ai gestori,orari, cipreg cali carburante ,ciò che oggi stiamo perdendo ,colpa dei gestori ma anche dei comandanti che non sanno motivare la truppa

Jack
Jack
Rispondi a  mario
1 anno fa

Sacrosanta VERITÀ

roberto timpani
roberto timpani
Rispondi a  mario
1 anno fa

Caro Mario, forse hai ragione. Lo dico convinto in quanto , piaccia o non piaccia, sono oltre 40 anni che seguo questa categoria. Forse saremo un po’ stanchi, sicuramente invecchiati, magari anche con qualche cellula cerebrale ormai distrutta ma ti posso garantire che nel mio sindacato siamo sempre gli stessi . Qualcuno ci dirà che siamo poco democratici – ed anzi lo hanno detto – ma il nostro gruppo dirigente è rimasto lo stesso piu’ o meno da quanto hai iniziato tu a fare questo mestiere. Non cerchiamo colpe, dammi retta, troppe sarebbero le considerazioni da fare e molte le autocritiche, sia nel sindacato, sia nella Categoria. Cerchiamo di tenerci strette le vecchie ma ancora vive e concrete vittorie e di immaginare un decente futuro per quelli che vorranno fare ancora questo lavoro. Aggiungo che quello che dice di me Luca , che non conosco in verità, è ESAGERATO.

mario
mario
Rispondi a  roberto timpani
1 anno fa

io vorrei vedere motivare la categoria,siamo sempre e solo noi anziani a tirare il carro

Marco
Marco
Rispondi a  Jack
1 anno fa

Sono proprietario e gestore di una così detta “pompa bianca” e come il sottoscritto conosco personalmente una trentina di imprenditori (ditte individuali o sas),ritengo che additare a contrabbandieri persone che manco sognano di frodare sia a dir poco ingiusto e ignorante(sono stato gestore comodatario 20 anni e mio padre prima di me 30)In quanto ditta individuale se solo acquistassi prodotto di contrabbando(così lo chiama Lei ,io lo chiamerei “incauto acquisto da fornitori garibaldini e disonesti…”è praticamente impossibile vendere ad un distributore senza ricevere l’E-DAS) rischierei di perdere tutte le mie proprietà lavorando con venditori disonesti. Piuttosto terrei gli occhi aperti su i depositanti con poche garanzie….non hanno niente da perdere.

Jack
Jack
Rispondi a  Marco
1 anno fa

Molto probabilmente sei una persona onesta e corretta, ma non credere che tutte le no-logo sono come te…. te lha assicuro…. e li che si annida il malaffare…. se incroceranno i dati tra camere di commercio e anagrafe impianti…. vedrai quanto marciume esce fuori…. e lì che lo Stato dovrebbe sorvegliare…comunque che Dio … c’è la mandi buona…buona serata.

mario
mario
Rispondi a  Jack
1 anno fa

basterebbe che le compagnie vendessero il prodotto con il listino rete e non extrarete e voi vi adeguereste ai nostri prezzi

Sal
Sal
Rispondi a  mario
1 anno fa

E tutti gli oneri diretti ed indiretti che ha una pompa bianca chi li paga? la compagnia come fa adesso su suoi PV ?
Non esistendo più il mercato extrarete, i prezzi sarebbero già a 2,50 al litro…fidati.
Ho scritto mille volte che la soluzione a tutto, sarebbe vendere la licenza al gestore in modo da fargli avere la leva dei prezzi in mano, e le compagnie vendere soltanto il prodotto all’ingrosso.
Fine di tutti i problemi del mondo.
Questa si che sarebbe vera liberalizzazione, chi è in grado di gestire la propria attività resta sul mercato, chi no, chiude, come in ogni settore.

mario
mario
Rispondi a  Sal
1 anno fa

certo voi pompe bianche avete dei privilegi ,che noi abbiamo ottenuto con lotte ,voi non sieter dei gestori ma degli imprenditori

mario
mario
Rispondi a  mario
1 anno fa

continuo le pompe bianche non hanno un marchio quindi non vi è la certezza del prodotto da dove arriva e quali caratteristiche

Sal
Sal
Rispondi a  Marco
1 anno fa

Ennesimo tentativo con il solito discorso delle pompe bianche, di metterci gli uni contro gli altri..il classico e mai immarcescibile divide et impera…di romana tradizione…
Capisco che tra le tante pompe no logo ci saranno anche quelle che servono per riciclare e vendere senza pagare le tasse….ma è così semplice controllarle e chiuderle… fare una visita una per una sul territorio e nello spazio di 3 mesi il problema è risolto…peccato però che i video messi in rete ultimamente anche dalla finanza, che fanno vedere distributori truccati…mi pare sian tutti di pompe logate per così dire…quindi il marcio sta ovunque, come in ogni organizzazione sociale ed economica fatta da migliaia di operatori…
Io vi pongo una questione più evidente..dal 5 febbraio scorso è scattato l’embargo al 100% delle importazioni di Gasolio dalla Russia, gasolio che riforniva anche società italiane per una gran fetta di consumi…si paventava un ecatombe sulla potenziale mancanza di prodotto e sul relativo aumento dei prezzi considerando anche la questione Priolo di Sicilia….guarda caso è successo proprio il contrario…
Quindi mi chiedo quale informazioni sono errate, quelle che dipendiamo dal gasolio russo, oppure che dietro c’è sempre la solita speculazione a monte dei poveracci con la pistola in mano ?