Mentre alcuni impianti di una famosa catena della GDO approfittano del cartello del prezzo medio regionale per pubblicizzare i proprio listino, oggi alla camera dei deputati si vota la fiducia al decreto trasparenza carburanti. Martedì il voto definitivo del provvedimento che poi passerà al Senato.
La scelta di ricorrere alla fiducia testimonia che la maggioranza non vuole sorprese e ha deciso di blindare il provvedimento che è stato in parte modificato ma non nel senso indicato dai Gestori e da una parte del parlamento (anche interno alla maggioranza) e dalle indicazioni dettate dall’autorità garante della concorrenza.
L’emendamento del governo presentato alla commissione Attività produttive della Camera ha confermato l’obbligo per i distributori su strade e autostrade di esporre “con adeguata evidenza” i cartelloni con la media dei prezzi regionali di riferimento accanto ai prezzi praticati.
Sono state ridotte (anche se rimangono elevate) le sanzioni per chi non si adegua all’obbligo di comunicazione dei prezzi al Ministero. Le sanzioni vanno da 200 a 2.000 euro, in base al fatturato dell’esercente. Cifre più contenute rispetto agli iniziali 500-6mila euro previsti nel testo iniziale, ma comunque più alte di quanto emerso nel tavolo governo-Gestorii (si era parlato di una forbice tra 200 e 800 euro). Cambiano anche i termini per incorrere nella sospensione dell’attività. Questa scatta se la violazione viene reiterata per “almeno 4 volte anche non consecutive” in 60 giorni (e non più dopo la terza) e viene disposta per un periodo da 1 a 30 giorni (prima era da 7 a 90).
Per gli automobilisti arriva anche l’app consultabile su smartphone e ci saranno nuovi compiti per Mr. Prezzi, che dovrà redigere una relazione trimestrale sui prezzi per verificare e prevenire comportamenti scorretti
Un provvedimento che non soddisfa nessuno ma per il quale l’esecutivo ha deciso di porre la fiducia senza permettere le modifiche richieste sia da una parte della sua maggioranza, sia dall’opposizione che aveva presentato diversi emendamenti.
E per quei distributori che non sono censiti sull’Osservaprezzi… cosa verrà fatto?