Finisce davanti al giudice la storia del distributore più caro d’Italia di proprietà della IP

Il noto distributore di carburante di Trani, gestito dai fratelli Centrone diventato famoso per essere il più caro d’Italia, è al centro di una disputa legale. La Ip, titolare dell’impianto, ha interrotto il contratto con i Gestori, che ora presentano ricorso in tribunale.

Il distributore di benzina dei fratelli Centrone ha guadagnato fama a livello nazionale per i suoi prezzi elevati grazie ad un video diventato virale, con cui gli stessi gestori ammettevano di non rifornirsi personalmente presso la loro stazione di servizio a causa dei prezzi proibitivi praticati dalla compagnia petrolifera. La Ip, che in questi anni ha dato diverse volte prova di comportamenti discutibili, ha deciso di interrompere il contratto con i gestori, sostenendo che il loro comportamento ha danneggiato l’immagine dell’azienda e violato alcune clausole contrattuali.

L’intervista ad Alfonso Centrone diventò alcuni mesi fa virale in tutta Italia, suscitando anche simpatia e ilarità: ma questa evoluzione del caso ha il suono amaro dell’epilogo di una situazione che più volte il benzinaio tranese aveva cercato di affrontare con i referenti della IP, senza risultati, solo con un distributore sempre praticamente deserto, se non per l’autolavaggio e per le auto di aziende convenzionate, obbligate a fare carburante in quell’impianto.

I fratelli Centrone, difesi dall’avvocato Angelo Scuderi, contestano la decisione della Ip e chiedono di continuare a gestire il distributore con prezzi del carburante adeguati al mercato. La loro difesa si basa sull’argomento che la casa madre non ha aggiornato i prezzi del carburante da tre anni, rendendo il prezzo alla pompa eccessivamente alto e rendendo difficile la vendita dei 4.000 litri di carburante richiesti dal contratto.

Il giudice dovrà valutare la legittimità della risoluzione del contratto tra la Ip e i fratelli Centrone e ha rinviato la decisione al 5 giugno. Nel frattempo, il distributore è fermo e non eroga carburante, mentre i due fratelli continuano a lavorare nell’autolavaggio situato all’interno dell’area della stazione di servizio.

Questa decisione potrebbe essere un precedente utile proprio in conseguenza del fatto che molte aziende petrolifere usano il mezzo del prezzo eccessivamente alto e fuori mercato, sia per speculare e per penalizzare alcuni Gestori rispetto ad altri.

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Debora
Debora
1 anno fa

A me ip mi alzava i prezzi mentre a quelli vicini a me li abbassava,perché non ho firmato documenti contratti che pareva a loro.mi ha messo fuori mercato e io dopo 25 anni li ho mandati a f…..o.
L avessi fatto prima.

Forza ragazzi sono con voi

Dix
Dix
1 anno fa

Non possiamo più’ lavorare,se ritieni che più’ caro vai ad altri quale’ il problema!Tutti questi prezzi sta’ diventando uno schifo

max
max
Rispondi a  Dix
1 anno fa

La domanda da farsi e perche la compagnia tiene aperto l’impianto con 50.000 litri anno nessuno se la fa ?????

fabio
fabio
1 anno fa

siamo in causa co IP dal 2016, scaduti contratti non vogliono andarsene dal nostro terreno e dal ns distributore costruito da noi…..