Chiaro il richiamo ad assumere provvedimenti conseguenti anche sulla regolarità dei contratti di lavoro.
Le conclusioni della Commissione parlamentare che ha indagato sullo stato del settore dei carburanti fanno chiarezza definitiva sulla estrema diffusione non solo di comportamenti illegali, ma anche sulla crescente pervasività della criminalità organizzata, con un danno rilevante sia per l’Erario che per i livelli concorrenziali e quindi per il consumatore finale.
Non può non saltare all’occhio -commentano le Organizzazioni di categoria dei Gestori a margine della conferenza stampa di presentazione del documento conclusivo- come la riforma del settore più volte annunciata dal Ministro Urso non abbia minimamente previsto alcuno degli interventi a cui alludono le conclusioni della Commissione presieduta dall’On.le Osnato. Eppure, la Commissione stessa si è basata sulle numerose indagini dell’AdM, della GdF e del Procuratore della Repubblica, Sandro Raimondi, oltreché sulle audizioni, sostanzialmente convergenti, di tutti gli operatori del settore.
Sembra quindi che solo il Ministro Urso non abbia alcuna consapevolezza della gravità della situazione e ritenga che i problemi del settore si possano affrontare e risolvere con nuovi cartelli dei prezzi o favorendo i petrolieri, legalizzando i contratti di appalto in un settore che finora le norme avevano consentito di mantenere al riparo. Questione presa in esame anch’essa dalla Commissione, da cui emerge il richiamo alla “regolarità contrattuale” anche a tutela del mercato, della concorrenza e dei consumatori finali, oltreché dei lavoratori. Se non sono finora state sufficienti le indagini della Finanza e delle Procure, che il Ministro Urso ascolti almeno il Presidente Osnato, suo collega di maggioranza e di Partito.
SEGUE bozza delle conclusioni inviata ai Parlamentari.