Allarme caro carburanti: quando la notizia è una fake news

Abbiamo già trattato in queste pagine della scarsa professionalità di alcuni giornalisti che, pur scrivendo per quotidiani a tiratura nazionale, si avventurano sul tema del carburante o caro carburanti con risultati a dir poco discutibili. A seguito delle  nostre precisazioni ad articoli infondati una giornalista de Il Giornale ci ha persino trascinato in tribunale, dove però ha trovato contro giustizia e verità. Ma di questo parleremo più avanti.

Tornando alla notizia, se foste stati tra gli italiani che si preparano a tornare dalle vacanze e aveste cercato su Google la situazione dei prezzi della benzina, vi sareste almeno rattristati nel vedere, in prima posizione sul maggiore motore di ricerca, un articolo di due dei principali quotidiani sportivi del Paese, Tuttosport e Corriere dello Sport. Questi giornali hanno scelto di occuparsi di un argomento che, a rigor di logica, non dovrebbe nemmeno sfiorare le loro pagine: il rincaro dei carburanti.

E così, tra un articolo sul calciomercato e l’analisi delle prossime partite, spunta un allarme—per quanto infondato—su un presunto aumento dei prezzi della benzina e del diesel, proprio in occasione del rientro estivo.

Entrambi i quotidiani sportivi hanno dichiarato che i prezzi dei carburanti sarebbero in aumento, basando le loro certezze su dati presi dal sito Staffetta Quotidiana, una fonte autorevole nel monitoraggio delle fluttuazioni dei prezzi. Ma qui viene il bello: Staffetta Quotidiana è chiusa per ferie dal 9 agosto, e i dati non sono stati aggiornati da allora. Quindi, quei rincari di cui tanto si parla in entrambi gli srticoli non sono altro che un’invenzione. Un’invenzione che ha il sapore di una spudorata fake news .

Ciò che sorprende maggiormente è che due quotidiani, il cui focus dovrebbe essere esclusivamente lo sport, si sentano in dovere di trattare argomenti lontani anni luce dal loro campo di competenza, spesso con risultati discutibili. Non è la prima volta che Tuttosport e Corriere dello Sport si cimentano in notizie sui carburanti, e non è la prima volta che queste notizie si rivelano, nella migliore delle ipotesi, inaccurate.

Ma questa volta si è superato il limite. Diffondere una notizia priva di fondamento, soprattutto su un tema così delicato, non è solo una grave mancanza di professionalità, ma potrebbe configurarsi come un vero e proprio reato. La legge prevede infatti sanzioni per chi pubblica e diffonde notizie false, esagerate o tendenziose, con l’intento di creare allarmismo tra la popolazione. E qui ci troviamo di fronte a un caso che meriterebbe senza dubbio l’attenzione delle autorità competenti.

I lettori, già esasperati dai continui rincari e dall’incertezza economica, meritano un’informazione trasparente e corretta, non allarmi infondati e bufale costruite su dati inesistenti. 

La speranza è che questa vicenda venga prima o poi sanzionata. Che i giornali si ricordino del loro ruolo fondamentale nella società: quello di informare, non di spaventare. E che, la prossima volta, prima di gridare all’emergenza, qualcuno si prenda la briga di fare un controllo in più. Ma, soprattutto, che le autorità competenti facciano luce su questo episodio, valutando se non sia il caso di procedere con una denuncia per la diffusione di notizie false e tendenziose.

 
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Ant
Ant
4 mesi fa

Ormai siamo l’obbiettivo per fare notizia cosi’arriviamo anche che l’ immigrato ci ammazzi pure,perche’ pretendere un suo diritto che noi rubiamo ,ma dove andremo a finire ….siamo stufi di sentirci ripetere sempre che noi speculiamo BASTA!!!BASTA

AndreaG
AndreaG
4 mesi fa

Dove mi rifornisco abitualmente (Legnago, VR) il prezzo del gasolio è sceso leggermente rispetto a ferragosto (1,549 €/litro contro 1,569 di 10 giorni or sono).

Piuttosto devo notare che la “resa” del gasolio in Italia è sempre inferiore di 1 – 2 km/litro rispetto ai rifornimenti effettuati in Germania ed Austria (stesso “piede”, stessa macchina, stesso tipo di strada).

Dipende forse dal numero di cetano del gasolio in commercio.

Ant
Ant
Rispondi a  AndreaG
4 mesi fa

Prenditi una tanica e fai la verifica tra Germania e Italia e fatteli analizzare a tue spese,cosi” puoi capire .Mi fermo qui per non offendere certe situazioni assurde.A volte guardate la differenza dei prezzi perche’ se costicchia il cent.in piu” e’ logica che hai minore resa,rispetto a quando acquistato un cent.meno…E BASTA..BASTA

AndreaG
AndreaG
Rispondi a  Ant
4 mesi fa

Mese scorso mi è capitato di rifornire a 1,719 €/litro (vicino a Orte), con stessa resa chilometrica dei pieni pagati circa 1,6 €/litro.
Quindi, almeno per quel che ho potuto verificare (e senza pretesa di validità statistica) in Italia la differenza di prezzo non incide sulla qualità (differenza di prezzo non 1 cent/litro, bensì circa 10 cent/litro).

Non ci penso nemmeno di far analizzare il gasolio.
Nel distributore dove mi rifornisco abitualmente da quasi 20 anni non ho mai avuto problemi di acqua nel gasolio (sgrat!!), e questo mi basta

Davide
Davide
Rispondi a  AndreaG
4 mesi fa

A quel prezzo deve essere la pompa bianca del supermercato tosano. Se si tratta dell uovo è normale che renda meno. Per il prezzo potrebbe essere. Hvo costa meno del diesel normale

AndreaG
AndreaG
Rispondi a  Davide
4 mesi fa

La mia macchina in base alla scheda tecnica) non è compatibile con il diesel HVO e, a scanso di rogne, evito.
A Legnago ci sono 2 distributori che, da anni, praticano prezzi competitivi (circa 10 cent/litro in meno rispetto ad ENI), senza essere…apri e chiudi
Resa chilometrica pari al gasolio ENI, però resa di 1 – 2 km/litro in meno rispetto ai rifornimenti in Austria o Germania

AndreaG
AndreaG
4 mesi fa

Rifornito ieri, gasolio 1,519 €/litro, direi prezzi in calo