Le associazioni di categoria dei gestori autostradali, Faib, Fegica e Anisa, hanno inviato una comunicazione urgente ai Ministri competenti, ad Aspi, Anas e Aiscat, per sollevare una serie di criticità rispetto ai bandi di gara per l’affidamento del servizio di erogazione dei carburanti nelle aree di servizio autostradali.
Le associazioni denunciano che le società concessionarie, in collaborazione con le compagnie petrolifere, stanno elaborando gare orientate a escludere i gestori dalla gestione operativa degli impianti. Questo approccio, secondo le associazioni, mina il principio di continuità gestionale previsto dalla legge e cerca di imporre nuovi modelli contrattuali, come l’appalto, a scapito dei contratti di affidamento in uso gratuito (comodato) attualmente applicati.
Questa scelta, sottolineano, è finalizzata a sostituire i gestori con figure “ibride” che si configurano come meri esecutori, privando i professionisti del settore del loro ruolo storico e della loro autonomia gestionale.
Le associazioni richiamano l’attenzione sul conflitto attualmente in corso tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) e l’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART), entrambi impegnati davanti al TAR del Lazio per stabilire chi detenga la competenza sulla formulazione dei bandi di gara. In questo contesto di incertezza, Faib, Fegica e Anisa chiedono un’azione prudente e un rispetto rigoroso delle norme, evitando di avviare le procedure fino a quando non sarà fatta chiarezza.
Secondo le associazioni, i nuovi bandi impongono contratti penalizzanti per i gestori. Limitano la possibilità di applicare prezzi competitivi, vincolando il prezzo al cosiddetto “prezzo raccomandato”, di cui non è chiara la modalità di calcolo. Favoriscono interessi delle compagnie petrolifere e delle concessionarie, a scapito sia dei lavoratori che degli automobilisti.
Le associazioni sottolineano come l’interesse primario sia garantire utili per le società concessionarie e petrolifere, spesso trascurando il ruolo chiave dei gestori nella gestione delle aree di servizio e nel garantire standard qualitativi ai cittadini.
Faib, Fegica e Anisa puntano il dito anche contro il Ministero delle Infrastrutture, accusandolo di non aver attuato adeguatamente il Decreto Interministeriale del 2015. Le associazioni denunciano l’introduzione di pratiche scorrette come:
Il predominio dei sistemi self-service notturni, che spesso escludono il personale qualificato.
La stipula di contratti non conformi alle normative con società affiliate.
L’utilizzo improprio del sistema di “avvalimento” per partecipare alle gare.
Le associazioni invitano i gestori a mantenere alta la vigilanza e a resistere alle pressioni delle compagnie petrolifere, ribadendo il diritto a essere trattati con dignità e rispetto. “Il futuro del settore dipende dalla capacità di resistere e difendere i propri diritti”, dichiarano.
Nelle prossime settimane, Faib, Fegica e Anisa si impegneranno a organizzare azioni unitarie per contrastare questa situazione e per tutelare il futuro della categoria. “La nostra lotta è per il riconoscimento del valore sociale e professionale dei gestori e contro modelli che distruggono la dignità del lavoro a favore del mero profitto”.
FAIB-FEGICA-ANISA – Bandi gara rinnovo concessioni servizi carbolufricanti del 6 12 2024
Ma il DDL riforma che fine ha fatto ????