
Pubblichiamo integralmente la replica ufficiale di Enilive, sollecitata da Staffetta Quotidiana, in merito alle recenti accuse mosse dalle associazioni di categoria Faib e Fegica. Nel comunicato, Eni smentisce le affermazioni sulle presunte irregolarità nella gestione della rete Enilive, definite come “strumentalmente diffamatorie e calunniose”. Tuttavia nel suo comunicato l’azienda non ha fornito risposte dirette a un’altra critica fondamentale avanzata dalle associazioni di categoria: l’accusa di fare “carta straccia” delle norme sulla contrattazione collettiva e sui contratti di gestione, promuovendo l’estensione degli appalti , solo per precarizzare decine di migliaia di lavoratori ed imporre unilateralmente le proprie condizioni economiche e contrattuali.
Eni risponde a Faib e Fegica
Su aumento dei prezzi dei carburanti, mancanza di prodotto sui punti vendita, informazioni a forze dell’ordine e autorità giudiziaria
Eni risponde alle accuse mosse mercoledì da Faib e Fegica . Le due associazioni dei gestori avevano parlato di una società, Enilive, “fuori controllo”, puntando il dito sui rialzi “immotivati” dei prezzi tra Natale e capodanno, sulle “migliaia di distributori lasciati a secco” e sulle “istruzioni” date ai titolari di contratti di appalto di “non fornire le proprie generalità e rispondere alle domande alle forze dell’ordine e in generale alla pubblica autorità”.
Il comunicato, scrive Eni sollecitata dalla Staffetta, “contiene affermazioni errate nel merito e strumentalmente diffamatorie e calunniose nei confronti di Enilive, delle sue società controllate e dei loro manager”.
Quanto “all’evoluzione dei listini sulla rete Enilive – scrive il Cane a sei zampe – si conferma che nel periodo festivo sono stati effettuati due movimenti al rialzo, il primo di 1 centesimo il 24 dicembre e il secondo di 2 centesimi il 31 dicembre. Tali aumenti sono dovuti alla circostanza che nello stesso periodo (tra il 24 dicembre e il 3 gennaio), le quotazioni internazionali dei prodotti petroliferi hanno registrato un incremento di circa 3 centesimi, cui va ad aggiungersi l’incremento del costo per l’assolvimento dell’obbligo biocarburanti per ulteriori 2 centesimi, per un complessivo aggravio della posizione di costo di circa 5 centesimi esclusa Iva”. Enilive, prosegue la nota, “non solo non ha posto in essere nessun aumento ingiustificato dei propri listini prezzi, ma ha ridotto la propria marginalità, recependo solo in parte gli aumenti di mercato”.
Quanto ai problemi di rifornimento dei punti vendita, scrive Eni, “è totalmente priva di ogni fondamento l’asserzione relativa alla numerica degli impianti che hanno dovuto interrompere le erogazioni per mancanza di prodotto. Nonostante le complessità generate dalla necessità di riorganizzare la logistica secondaria a fronte della indisponibilità della base di Calenzano, solo alcune decine di impianti non sono state rifornite di benzina e gasolio nel periodo indicato (24 dicembre – 1 gennaio), e ciò grazie al prezioso contributo delle strutture interne e dei vettori contrattualizzati che, nel pieno rispetto delle disposizioni normative in merito al numero massimo delle ore di guida e dei turni di lavoro, hanno assicurato il servizio anche durante i giorni festivi di fine anno”.
Infine, è particolarmente dura la replica sul terzo punto contestato dai gestori, cioè le “asserite istruzioni impartite agli appaltatori di non collaborazione con le forze dell’ordine”. Un’affermazione, scrive Eni, “gravissima”, che “deve essere da subito stigmatizzata perché calunniosa. Enilive e le società del Gruppo – prosegue la nota – si connotano per una trasparente e leale collaborazione con le forze dell’ordine nei diversi settori in cui si trovano ad operare. Non è accettabile e non sarà priva di iniziative a tutela della reputazione e della tutela patrimoniale di Enilive e delle sue controllate ogni strumentale e capziosa interpretazione di comunicazioni aziendali volte a fornire la corretta gestione delle richieste che pervengono dalle forze dell’ordine e dall’autorità giudiziaria. La rappresentanza legale della società, destinataria delle richieste delle forze dell’ordine e dell’autorità giudiziaria, non è spendibile da soggetti esterni alla stessa – che peraltro non sono detentori delle informazioni – e pertanto è la società stessa a potere riscontrare le richieste dell’autorità giudiziaria per il tramite dei referenti delle funzioni interne competenti. Questo – conclude Eni – nell’ottica di poter fornire il più ampio e completo riscontro alle richieste dell’autorità penale, civile ed amministrativa ed ogni utile supporto per le attività di accesso ai punti vendita”.
Per gentile concessione di Staffetta Quotidiana
Avete capito siamo dei conta balle gente che sopravvive a stento sui loro impianti e che non ha altro da fare durante il giorno che creare problemi che non esistono soltanto menzogne, mettendo in cattiva luce l’operato di questi benefattori…. smentendo punto per punto tutto quello che noi stiamo subendo con grande difficolta, vergogna vergogna sono riusciti a distruggere la figura del gestore che negli anni con sacrificio e tanta fatica si è costruito per stare all’interno di questo mercato, ed ora solo perchè non serviamo più alla loro causa ci calpestano come uno zerbino” cosa vogliono questi rompi C……” ebbene cari Signori vogliamo indietro la nostra dignità di persone che hanno fatto i vostri interessi in tutti questi anni , e la dignità di un lavoro che non sia paragonato alla pari dei Buoi che tirano il vostro pesante carro???