
Roma Capitale si prepara a una svolta nella distribuzione dell’energia per i trasporti, con un nuovo piano volto a favorire la riconversione delle stazioni di servizio in impianti di ricarica per veicoli elettrici. Su 930 stazioni di servizio attualmente presenti nella capitale, secondo il Messaggero che riporta la notizia, già 900 hanno presentato richiesta ufficiale per la trasformazione, evidenziando una crescente tendenza verso una mobilità più sostenibile.
L’Assemblea capitolina sta rispondendo a questa esigenza con l’approvazione del cosiddetto Piano Carburante, una serie di norme urbanistiche che regolano l’ammodernamento, la conversione e l’installazione di nuovi impianti di rifornimento energetico. Questo provvedimento adegua il Piano Regolatore alla necessità di integrare aree di sosta con colonnine di ricarica, disciplinando anche le prescrizioni relative agli stalli e ai locali destinati a ospitare sistemi di produzione o accumulo di energia.
Le novità per i gestori degli impianti
Uno degli aspetti più rilevanti del piano è l’esclusione delle superfici e dei volumi destinati alle colonnine di ricarica dal calcolo degli indici di edificabilità. In altre parole, i gestori potranno installare punti di ricarica senza che questi influiscano sulle volumetrie complessive dell’impianto. Inoltre, nel caso di future trasformazioni edilizie, tali volumi aggiuntivi non potranno essere computati nei fabbricati esistenti.
Il Campidoglio ha previsto quattro tipologie di stazioni per chi vorrà installare nuovi impianti, con requisiti minimi specifici: tra questi, la possibilità di conferire oli esausti e l’affiancamento obbligatorio di almeno un’attività di servizio alla persona, come un bar o una rivendita di giornali (con un limite massimo di 50 metri quadrati).
Un passo concreto verso il futuro
Secondo Andrea Alemanni, presidente della Commissione capitolina, si tratta di «un intervento fondamentale per garantire quel meccanismo di conversione alle rinnovabili di cui tanto parliamo». Il provvedimento si inserisce in un contesto di progressiva semplificazione normativa per un settore che, nonostante il potenziale di crescita, è ancora vincolato da complessi iter burocratici. Basti pensare che nel 2018 erano state presentate 1.671 richieste di installazione di colonnine, ma solo 877 erano state approvate, mentre 794 erano state rigettate per vincoli amministrativi, pareri negativi della Sovrintendenza Capitolina o problematiche legate alla dimensione dei marciapiedi.
Il piano romano si allinea perfettamente con le direttive europee sulla mobilità sostenibile. Le bozze di riforma del settore automotive che verranno discusse a livello comunitario sembrano infatti puntare su un’accelerazione nella realizzazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici. Roma, con i suoi 2.751 punti di ricarica già operativi, si conferma all’avanguardia tra le città metropolitane italiane e punta a diventare un modello di riferimento per il resto del Paese.