Accise carburanti: pubblicato il D.Lgs. 43/2024 per equiparare tassazione tra diesel e benzina in cinque anni

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 4 aprile ed è entrato in vigore il giorno successivo il Decreto Legislativo n. 43 del 28 marzo 2024, contenente la revisione delle disposizioni in materia di accise. Il provvedimento, approvato definitivamente dal Consiglio dei ministri a metà marzo, introduce importanti novità per il settore carburanti, in particolare in tema di sussidi ambientalmente dannosi (SAD).

Diesel e benzina verso una tassazione uniforme

Il cuore del decreto, per quanto riguarda i carburanti, è l’articolo 3, che prevede l’allineamento progressivo delle accise su benzina e gasolio utilizzati come carburante. L’obiettivo, espressamente indicato nel testo, è quello di raggiungere entro cinque anni la parità delle aliquote di accisa.

Per farlo, il decreto stabilisce che ogni anno sarà applicata una variazione compresa tra 1 e 1,5 centesimi di euro per litro, con una riduzione sull’accisa della benzina e un aumento sull’accisa del gasolio nella stessa misura. L’attuale differenza tra le due imposte è di 11,1 centesimi al litro, con il gasolio attualmente meno tassato.

Un decreto MASE fisserà le variazioni annuali

Le modifiche alle accise saranno stabilite anno per anno attraverso un decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), adottato d’intesa con il MEF e in concerto con i ministri dei Trasporti e dell’Agricoltura.
La misura esatta della variazione dipenderà dall’andamento dei prezzi medi di vendita al consumo rilevati nei due mesi precedenti.

Esenzioni per trasporto, agricoltura e biocarburanti

Il provvedimento esclude dagli aumenti le attività di trasporto merci e passeggeri, gli usi agricoli e industriali, nonché i biocarburanti come il biodiesel e i gasoli paraffinici (es. HVO). Per questi ultimi continuerà ad applicarsi un’aliquota ridotta di 617,40 €/1.000 litri per tutto il periodo di transizione quinquennale.

Le risorse saranno reinvestite

Le maggiori entrate generate dalla progressiva armonizzazione delle accise saranno destinate, al netto delle quote spettanti a Regioni a statuto speciale e Province autonome, a due principali finalità:

  • il fondo per l’attuazione della delega fiscale (D.Lgs. 209/2023);

  • il fondo nazionale per il trasporto pubblico locale, che sarà finanziato in via prioritaria durante i cinque anni.

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Stefano v
Stefano v
22 giorni fa

MA COME INVECE DI DESTINARE I FONDI ALLA RISTRUTTURAZIONE E RIFORMA DEL SETTORE VANNO ALLE PROVINCE E TRAPORTO PUBBLICO ? POI DICONO CHE PER IL NOSTRO SETTORE NON CI SONO I SOLDI ? I SINDACATI DOVREBBERO PICCHIARE I PUGNI SUL TAVOLO SU QUESTA QUESTIONE VISTO CHE PREVEDONO MISERI SOLI 20.000 EURO PER I GESTORI CHE PERDERANNO IL LAVORO CAUSA CHIIUSURA NEL DLL.

Ex gestore
Ex gestore
Rispondi a  Stefano v
22 giorni fa

Pensa che tanti lo hanno perso senza prendere un soldo.
Chi si accontenta, gode

SALVATORE
SALVATORE
22 giorni fa

Qualche giorno fa ho chiuso un post con questa frase che qui “non c’è trippa per gatti” e cosa volevo dire che non c’è speranza la nostra categoria in questi ultimi anni a subito un involuzione un declino, e non saprei come essere più chiaro di cosi e tutto ciò è confermato dal fatto che qui non si fa altro che aspettare che qualcuno o qualcosa ci risolva questa situazione, ma qui è un continuo allungare le sofferenze di questa categoria e non aspettiamoci nulla di che dal governo e dalle compagnie per un motivo semplice che questi in tutto questo tempo tra notizie sparate al vento tavoli riunioni e incontri di vario genere non si è arrivato ad un C…o di niente senza mai arrivare ad un qualcosa un punto che ti faccia capire di come muoversi…. ma qui solo chiacchere e niente più , e per tutto questo in me si è creato un sentimento di pessimismo che è sotto gli occhi di tutti, a meno che qualcuno non crede alle favole????