
Quando si parla di prezzo della benzina, l’attenzione corre spesso al barile di petrolio e alle tensioni internazionali. Ma tra le variabili che ne influenzano l’andamento, una delle più discusse è senza dubbio quella dei dazi commerciali, soprattutto da quando l’amministrazione Trump ha riportato in auge politiche protezionistiche che continuano a produrre effetti anche oggi.
Non si tratta (ancora) di un effetto diretto al distributore, ma l’impatto è reale. Le tariffe sul commercio internazionale, annunciate o effettive, stanno modificando l’equilibrio dei mercati all’ingrosso delle materie prime. E questo riguarda in particolare petrolio e gas, che ne rappresentano le voci più sensibili.
L’effetto è duplice: da un lato si genera incertezza, che spinge alla speculazione sui futures; dall’altro si influenzano i volumi degli scambi reali, con ripercussioni su offerta e domanda globale.
Brent e WTI in flessione
La recente moratoria di 90 giorni sui dazi annunciata da Donald Trump ha prodotto una reazione immediata: il Brent è risalito a quota 65 dollari al barile, per poi scendere nuovamente verso i 62 dollari. Una flessione significativa, considerando che a inizio anno il barile aveva superato gli 80 dollari.
Simile l’andamento del WTI (il petrolio statunitense), oscillante tra i 59 e i 63 dollari, con un calo tra il 15% e il 20% rispetto ai picchi del 2024.
Il contesto globale: domanda debole e offerta in crescita
A incidere sul trend non ci sono solo i dazi. Il quadro complessivo è influenzato da:
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Domanda globale debole: la crescita stimata dall’AIE (Agenzia Internazionale dell’Energia) si attesta attorno a 1,1 milioni di barili al giorno, al di sotto delle aspettative degli anni passati.
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Crescita dell’offerta non-OPEC: paesi come Canada e Brasile stanno aumentando la produzione, contribuendo a mantenere l’eccesso di offerta sul mercato.
Cosa accadrà alla pompa?
Nel breve termine, i consumatori potrebbero non avvertire immediatamente l’impatto dei dazi sui prezzi dei carburanti. Tuttavia, l’insieme delle tensioni geopolitiche e delle politiche tariffarie continuerà a influenzare i mercati globali, rendendo i prezzi della benzina più volatili e soggetti a sbalzi anche imprevedibili.
In prospettiva, se i dazi dovessero colpire in maniera più diretta gli scambi energetici (come accaduto con gas e raffinerie), l’effetto a cascata sui prezzi al dettaglio potrebbe farsi più marcato. In serbatoio, in bolletta e – come sempre – nelle tasche dei cittadini.
Quindi
Rimanere al minimo scorte