C’è una stazione di servizio dove non arrivano le normative sulla sicurezza, o di quelle sul commercio, o del sempre utile e semplice buon senso, dove non sono presenti i Gestori, dove è la compagnia il gestore, dove se ti va bene riesci a fare rifornimento senza che il self service si mangi i soldi, dove sei a rischio solo schiacciare il pulsante del self, e se alla fine riesci ad arrivare a prendere la pistola per erogare carburante devi essere abile a intuire quale sia quella per il carburante della tua macchina, insomma un luogo che non si dovrebbe chiamare stazione di servizio ma che invece è una stazione di servizio a marchio IP.
Una stazione di servizio infestata da erbacce, da carta, da escrementi di ogni tipo, con erogatori fatiscenti che espongono una tipologia di vendita non presente, erogatori con le coperture divelte o distrutte, in cui non sono presenti le indicazioni sul prodotto , dove sono presenti ancora i cartelli di un presunto sconto in meno, insomma una stazione di servizio che andrebbe immediatamente chiusa ed invece continua ad essere funzionante.
Preset with id 1 does not exist!Forse il suo rimanere aperta e funzionale è per farci capire esattamente quale sia il degrado a cui è arrivata la nostra rete carburanti Italiana. Dove le mille normative servono solo nel caso sia presente sull’impianto un Gestore che se le deve accollare tutte in termini di costi e responsabilità, mentre se l’impianto è completamente in self questi costi non hanno padri.
Forse era questo che si intendeva quando si parlava di risparmio sulle stazioni di servizio completamente selfizzate. Una situazione figlia dei grandi conoscitore del mercato, di quello libero da impedimenti e non certo di quello liberalizzato.
E tutti gli uomini in divisa, i comuni, sempre pronti a stressare i gestori. dove sono?