Le Organizzazioni di Categoria hanno messo in mora la Italiana Petroli (gruppo api) per le sistematiche violazioni degli Accordi (peraltro già scaduti) e per la mancanza di ogni volontà di raggiungere un Intesa che consenta ai Gestori di recuperare la vivibilità ed il futuro della loro attività.
Le proposte avanzate dall’Azienda di “confinare” il margine unitario intorno ai 32 €/Klt.; la volontà di continuare nella folla corsa all’aumento del differenziale fra prezzo per la modalità self e quella servita (che in molte situazioni ha superato i 400,00 €/Klt.); l’impossibilità per i Gestori di effettuare qualsiasi tipo di controllo sul proprio conto economico, verificando i margini effettivamente percepiti (determinati dall’Azienda attraverso astrusi conteggi che partono dal prezzo di listino Italia); il ritardo (di settimane ed anche di mesi) negli accrediti di buoni e carte aziendali;
l’appropriazione, di fatto, del prezzo di vendita al pubblico riassorbendo la libertà del Gestore di fissare un suo autonomo prezzo al pubblico come prevede la normativa italiana ed europea;
il mancato (o parzialissimo) rimborso dei cali; la scarsa manutenzione delle attrezzature; la modifica unilaterale -con riduzione- delle offerte commerciali legate alle campagne promozionali con addebiti invariati ai Gestori;
il prezzo sistematicamente più alto rispetto all’industry;
l’insofferenza a qualsiasi tipo di rilevo fatta dai Gestori le cui richieste vengono sistematicamente disattese e le soluzioni rimandate sine die; il clima di “terrore” e di “caccia alle streghe” che si è instaurato in Azienda dopo i primi “allontanamenti”, che rischia di essere aggravato per la prevista riduzione dell’orario di lavoro del personale; l’impossibilità -nonostante gli impegni assunti (da ultimo a dicembre del 2018) di trovare una sintesi che inverta la tendenza in atto, sono gli argomenti su cui la Categoria con Marchio IP è chiamata a fare sentire la sua voce.
Eppure a leggere i bilanci, il gruppo api nel 2018 ha evidenziato un utile di circa 70 milioni (replicando quanto dichiarato negli anni precedenti)!
La Categoria che ha dato, negli anni passati la sua disponibilità a “contratti di solidarietà” che tenessero conto della particolare situazione del mercato, oggi E’ NELLE CONDIZIONI DI RIVENDICARE UN DIVERSO TRATTAMENTO ECONOMICO.
Come abbiamo scritto alla IP, nessun ragionamento può essere aperto se non dopo che l’Azienda abbia
accettato fra le altre, la richiesta di un “margine unico” indipendente dalle modalità di vendita, non inferiore a 55,00 €/Klt. e fissato un differenziale -fra self e servitonon superiore a 110,00 €/Klt. (di cui una parte deve tornare ai Gestori).
Occorre, ora, dare forza a queste proposte, dimostrando ai vertici dell’Azienda che la Categoria ha
rialzato la testa e non accetterà più condizioni unilateralmente imposte
vergogna sindacati firmate contratti EG a 0.027 e fate morire i gestori 11 ore al giorno e tutta la merda che respiriamo non siete capaci neanche di vergognarvi a bastonate !!!