Faib, accanimento fiscale contro i gestori carburanti: è ora di dire basta e andare allo sciopero

L’illegalità sulla rete è figlia dell’abusivismo contrattuale

Abbiamo letto con interesse l’articolo di Fegica su “nessuna deroga alle assurdità con le quali si sta gravando su una Categoria di onesti lavoratori” a proposito degli oneri amministrativi e fiscali che ogni volta il legislatore, con il sostegno della parte alta della filiera, scarica sui benzinai in nome della lotta all’illegalità.

Faib, rilancia e chiede la dichiarazione immediata dello sciopero.

Non da oggi Faib è pronta allo sciopero generale contro questa continua vessazione verso la categoria da parte di uno Stato, e di una filiera, incapace di venire a capo di un fenomeno tanto illegale quanto noto e dilagante. E chiede chi è che è contrario a mobilitarsi contro questa continua sopraffazione? Faib dice basta ai proclami e propone una grande manifestazione di protesta entro i primi 15 giorni di luglio con chiusura degli impianti.

Sull’illegalità: si sa che nel settore dei carburanti è diffusa. C’è chi parla di un montante tra i 2 ed i 4 miliardi di euro, chi dice 5 ma anche 6 miliardi di euro. Ma chi evade se non il/i proprietari degli impianti. E questi signori evasori IVA sono così sconosciuti? Certamente l’Iva non l’evade il benzinaio a cui invece si vogliono appioppare una serie infinita di adempimenti e costi.

Le norme di contrasto dei fenomeni illegali sono state adottate nel corso degli ultimi due anni hanno dato una stretta, ma l’illecito sembra ancora capace di divincolarsi e agire. Anche per ammissione degli stessi proponenti, allora convinti di aver assestato un colpo mortale all’illecito.

Qualche tempo fa una denuncia anonima, pubblicata su una rivista del settore, fece grande scalpore: metteva il settore in guardia, anche e soprattutto da sé stesso. E’ ormai trascorso qualche mese ed anche questo sfogo/denuncia, o monito, dopo un primo effetto, si è dissolto nel dimenticatoio ed il settore si è di fatto auto assolto.

Oggi da più parti si invocano altre scelte legislative, dalle lettere d’intento alla tracciabilità molecolare dei carburanti, forse immaginando, oggi come ieri, che queste nuove disposizioni reprimano come con una “bacchetta magica” le azioni fraudolente, che come sappiamo hanno la capacità di adattarsi e modificarsi al divenire delle situazioni.

Noi non abbiamo la presunzione di dire come si risolve il problema, ma possiamo fornire il nostro contributo alla riflessione per combattere l’illegalità e speriamo ce ne sia data, democraticamente, la possibilità anche nelle sedi istituzionali di confronto. Qui proponiamo soltanto alcune osservazioni.

Dare dimensioni e caratteristiche al fenomeno permette di conoscerlo e comprenderlo: condizione indispensabile per contrastarlo.

Dire, come abbiamo sentito fare, che l’unica possibilità di contrasto consiste nel tracciare tutto il percorso dei carburanti e dei documenti fiscali dalla A alla Z (dove per Z ci sono anche i distributori di carburante) non serve a fare chiarezza, anzi riteniamo che rischi di annebbiare l’orizzonte.

Se il reato si consuma anche sulla rete distributiva con la vendita del carburante, questo non significa che lì si sia generato l’illecito, anzi sappiamo che è praticamente impossibile, a meno di essere un dispacciamento abusivo di carburante, ma in questo caso inserire regole a chi “non esiste” è come giocare a palla contro il muro.

Infatti, l’illecito nella quasi totalità dei casi si forma prima e se un punto vendita rifornito con prodotto che non ha assolto Iva o Imposte, o le ha aggirate con altri sistemi fraudolenti, emette o meno la fattura elettronica ad un cliente, che ha pagato in modo tracciato l’acquisto effettuato, non permette di individuare nulla sul prodotto se ha assolto o meno le tasse e imposte.

Stessa sorte spetta alla prossima comunicazione telematica dei corrispettivi: cosa dovrebbero dimostrare se non semplicemente l’incasso derivante dalla vendita di un prodotto, al di là della sua più o meno corretta provenienza: eppure anche questo intervento normativo viene elencato come norma posta a contrasto alla frodi fiscali.

Forse il “male” è rappresentato dalle gestioni!?

Quelle gestioni che da sempre ricevono merce con documenti di accompagnamento emessi con la verifica delle autorità, che lo registrano, che riportano quotidianamente sullo stesso registro i numeri dei contatori delle varie colonnine di erogazione appositamente bollate e verificate periodicamente da autorità preposte e trasferiscono le somme incassate su un altro registro e che, bene lo sa la GdF, con una semplice verifica è possibile accertare la correttezza della somma dichiarata.

Per noi occorre passare al contrasto nelle aree doganali e nei depositi fiscali.

Inutile colpire le gestioni con adempimenti.

Detto questo, forse una cosa sensata andrebbe detta: l’illegalità è figlia dell’enorme speculazione contrattuale fatta dalla stragrande parte degli operatori indipendenti in violazione della legge. Chi pratica l’illegalità come fa a denunciare illegalità: da quale pulpito arriva la predica. Prima si faccia pulizia in casa e poi si denuncia chi non sta alle regole.

Partire dalla violazione delle regole economiche e contrattuali per contrastare “l’illegalità” o se preferite l’abusivismo, il dumping contrattuale, economico, e far emergere in questo modo chi opera in un settore avendo bisogno di un terreno fertile, dove l’illecito è la regola e quindi più difficile individuare l’illegalità.

Non siamo noi i soli ad aver detto, che dalla violazione delle regole nasce l’illegalità.

Si mettano al bando i contratti capestro che violano i diritti dei gestori, gli accordi one to one che lucrano sul margine di guadagno già ridotto, si disciplinino le vendite sottocosto dei carburanti e avremo dato un contributo ad isolare comportamenti illeciti.

Ad oggi la stessa Unione Petrolifera elenca le norme attuate contro le frodi: una direttiva e ben tre norme nazionali in vigore ed in parte in via d’attuazione, nonché altre due norme approvate e da attuare. Ciononostante, sembra si invochino altre norme.

Nulla osta se necessitano correttivi alle Leggi approvate, ma certo che oltre al massiccio intervento legislativo operato oggi conviene riflettere sulle cose fatte, la loro efficacia prima di adottare altre proposte.

Oggi dobbiamo lavorare e incentivare le attività di contrasto che devono concentrarsi nelle aree doganali, sia di mare che di terra e controllare i tantissimi depositi fiscali.

Fonte: Faib.it

Sottoscrivi
Notificami
guest
23 Commenti
più vecchi
più nuovi più votati
Feedback in linea
Vedi tutti i commenti
Alex
Alex
5 anni fa

Tutte queste leggi e norme hanno un solo fine, quello di creare un soggetto debole dove andare ad attingere quanto gli organi di controllo hanno necessità di fare cassa.
Dopotutto il gestore è semplicemente un prestatore di manodopera a basso costo,
uno che acquista un prodotto per garantire al venditore l’incasso della vendita,
lo stipa nelle cisterne di proprietà del venditore e lo rivende con misuratori del suo fornitore.
In sostanza la partita iva del gestore serve solo per garantire la riscossione del prodotto da parte di chi lo vende e per applicare le strategie commerciali scelte dal venditore.
Il benzinaio (gestore) è solo quello che torna a casa la sera con le mani sporche, i vestiti pieni di grasso, la lingua con un sapore che oramai non riconosce più ma è passato tanto tempo da quando sentiva i sapori che oramai non ci fa più caso.
Gli unici controlli che lo stato può adottare contro il gestore, dove lui è realmente responsabile sono:
controllare i prodotti utilizzati per la pulizia dei bagni,
controllare le attrezzature utilizzate per la cura del verde,
queste sono le uniche azioni imprenditoriali dove le compagnie petrolifere ti danno spazio di agire nel rispetto del decoro minimo da salvaguardare.

anto
anto
Rispondi a  Alex
5 anni fa

Alex,
ricordiamoci che la cura degli spazi verdi è a carico della compagnia petrolifera.

anonimo
anonimo
Rispondi a  anto
5 anni fa

a me la ip è venuta a controllare i servizi wc,le aiuole, i cestini delle immondizzie ecc.ecc ma che ho i prezzi + cari del triveneto non gli frega niente tanto lo impongono loro….x vendere tanto ci vuole il prezzo non il secchio x pulire i vetri o gonfiare le gomme

pippo
pippo
5 anni fa

Intanto ,se vi metteste d’accordo ,e per VI intendo tutte le sigle sindacali e non in ordine sparso come state facendo dicendo le stesse cose ,vi ricordo che alla fine non importa con quale metodo si vinca la battaglia ,l importante è che alla fine la GUERRA la vinca il GESTORE
Siamo in un momento (detto finalmente anche da Voi ) che si deve cambiare ,tutto il sindacato pronuncia sempre piu spesso la parola SCIOPERO GENERALE
Quindi unitevi ,coinvolgete tutti gli attori anche i comitati spontanei ,gli autoconvocati ,i marziani ,TUTTI !!!! abbandonate il campanilismo altrimenti cosi non si va da nessuna parte
Devono Capire che chi detta le leggi siamo NOI ,devono ascoltare le ns richieste e accettarle non trattarle ,altrimenti vadano a leccare il culo alle POMPE BIANCHE ,NOI CHIUDIAMO visto che non serviamo a niente
Lo slogan che dovete e dobbiamo portare avanti deve essere:SE IL PECORINO HA BLOCCATO LA SARDEGNA ;NOI BLOCCHIAMO L ITALIA
Siamo diventati ridicole ,2cent al litro ,affitti alle stelle ,bistrattati dai clienti , vessati da uno stato che ci dovrebbe “adorare” per il lavoro che facciamo per lui ,60 ore alla settimana (36 QUELLI CHE CI IMPONGONO LE REGOLE !!!!) dobbiamo pagarci anche le divise ,abbiamo 8 enti che ci possono controllare in ogni memento ,ci mancava la Efattura !!! cosa volete il sangue !!! Basta ,Basta .cosi non si puo lavorate ,e dico lavorare non stare nel piazzale a menarsi il piffero
Cari sindacati ,se non lo capite è ora che andiate a casa Grazie

anonimo
anonimo
Rispondi a  pippo
5 anni fa

bravi alex e pippo che avete illustrato bene la ns posizione:se chiudiamo tutti o x lo meno in tanti chi assicura alle società la RISCOSSIONE DEL PRODOTTO,CHI ASSICURA ALLO STATO LA RISCOSSIONE DELLE ACCISE? LE POMPE BIANCHE DIRà QUALCUNO,NO CARI MIEI LE POMMPE BIANCHE QUASI TUTTE ASSICURANO I GUADAGNI ALLA MALAVITA….QUINDI SENZA TANTI PREAVVISI SVUOTIAMO QUELLO CHE ABBIAMO NELLE CISTERNE E DAL 01/07/19 SI CHIUDE,METTIAMO CHIUSO X FERIE COSì NON DOBBIAMO NEANCHE DARE IL PREAVVISO…..

anonimo
anonimo
5 anni fa

cosa aspettano faib-fegica e gli altri a tirar fuori dagli uffici con l aria condizionata gli amministratori delle compagnie petrolifere e il mise…..troppo comodo lavorare al fresco fare proclami ed interrogazioni parlamentari restando al fresco….che si vendano i carburanti i vari squeri,de vincenzi brachetti-peretti spinaci ed isignori del mise se vengono sul mio impianto gli regalo la divisa…

anonimo
anonimo
5 anni fa

ma allora cosa aspettate a dichiarare sciopero fra 2/3 giorni vanno tutti in ferie e arrivederci tuttI

beppe
beppe
5 anni fa

Hanno beccato uno dei massimi dirigenti del consiglio superiore della magistratura con le mani nella marmellata,e nessuna sanzione esemplare e stata comminata ma di cosa stanno parlando?questo paese è marcio e pieno di disperati che vengono dai posti più poveri del mondo….ecco i nuovi turisti dell’italia. che schifo

anonimo
anonimo
Rispondi a  beppe
5 anni fa

e pensa beppe che quei turisti contano + di noi che siamo la cassaforte dell italia:X LORO SI SCOMODANO TUTTI (MANCO SALVINI E FRATELLI DITALIA)

anonimo
anonimo
Rispondi a  beppe
5 anni fa

MA QUEI TURISTI CONTANO + DI NOI CHE SIAMO LA CASSAFORTE D ITALIA,TUTTI SI SCOMODANO X LORO,MANCO SALVINI E FRATELLI D ITALIA….GUARDATE DI VINCENZO X ME O è SOTTO UN OMBRELLONE IN RIVA AL MARE O è IN QUALCHE BAITA ALPINA…

GIOENI
GIOENI
5 anni fa

SCIOPERO. BASTA PARLARE. PRIMA FERMIAMO TUTTO E POI NE PARLIAMO

alberto
alberto
5 anni fa

non ho ben capito’ironicamente, chi deve dire basta.
I sindacalisti sono diventati giornalisti che ci ricordano puntualmente che siamo allo sfascio. Al posto di fare chiacchiere oramai a tutti note,
ricordando che le tessere vengono pagate, lavorano per un futuro migliore con fatti e non parole?

anonimo
anonimo
Rispondi a  alberto
5 anni fa

ma ORMAI I SINDACALISTI CI PRENDONO SOLO X IL C..O….VENGONO A RIBADIRE COSE ARCINOTE E PROCLAMI ED INTERROGAZIONI PARLAMENTARI MA DI CONCRETO NON FANNO NULLA ANZI FIRMANO ACCORDI CHE SONO CAPPI AL COLLO X NOI……INTENDONO FARE QUALCOSA:MANDINO UNA DISDETTA COLLETTIVA ALLE SOCIETà E DAL 01/07/19 TUTTI CHIUSI

anonimo
anonimo
Rispondi a  anonimo
5 anni fa

comunque la colpa + grande è di bersani che ha fatto una liberalizzazione da macellaio ha tolto ai poveri x dare ai ricchi:è comunista e figlio di un benzinaio…..pensar male è peccato ma ci si azzecca….questo lo diceva andreotti….bei tempi quando c era lui….

Gestore Eni
Gestore Eni
5 anni fa

Sarebbe già sufficiente che lo Stato fissasse un prezzo minimo di riferimento (calcolato su una media nazionale), anche non obbligatorio, in modo da evidenziare automaticamente chi vende a prezzi “impossibili” e quindi già sospetti.

anonimo
anonimo
Rispondi a  Gestore Eni
5 anni fa

l elettricità,la telefonia,i carburanti devono avere iprezzi imposti dallo stato e uguali dappertutto da bolzano apalermo come le medicine:tutti si lavorerebbe e sarebbe sconfitto il contrabbando

Alex
Alex
5 anni fa

Continuare a perdere tempo per parlar male del sindacato è come un figlio che parla male del proprio padre.
Quando un padre sbaglia, lo si prende in disparte e si ragiona,
ma non lo si rende mai ridicolo in mezzo alla gente perché c’è chi potrebbe fraintendere e appropriarsi di meriti che non gli si addicono .
Quello che abbiamo sempre vissuto è un azienda che ha saputo sfruttare le insicurezze del gestore dovute ad una pessima pubblicità contro il sindacato.
Il sindacato può essere giallo, verde, rosso, a palline, di qualsiasi colore,
ma dobbiamo sapere che è l’unica forma civile che abbiamo per trattare con l’azienda.
Detto questo, tanto x essere chiari, se il sindacato proclama lo sciopero, lo farò dal primo momento fino al ultimo sdraiato al mare a giocare con le mie bimbe,perchè credo in quello che dicono i miei colleghi e vivo in prima persona le stesse sofferenze dei miei colleghi se qualche eroe pensa di precettare il mio impianto deve sapere che vado a farmi refertare al pronto soccorso come fanno i profughi e non apro.

anonimo
anonimo
Rispondi a  Alex
5 anni fa

i sindacati non li hanno resi ridicoli i gestori si sono resi ridicoli da soli…vogliono le riforme fanno le interrogazioni parlamentari ma non concludono niente,blablabla e chi patisce siamo noi.facciano una protesta da pelle d oca e poi se sanno quello che si deve fare che lo facciano mettendo con le spalle al muro le società e lo stato.

pippo
pippo
Rispondi a  anonimo
5 anni fa

Certo il sindacato si è reso complice per nulla fare della crisi dei gestori e finalmente sembra aver capito e inizi una nuova strada ,si spera essendo l unico interlocutore ,ma NOI siamo pronti a cambiare ? se domani si sciopera per 7 gg chiudiamo o con ogni scusa rimaniamo aperti ? Siamo disposti a lottare o come al solito i p v rimangono aperti ? Siamo noi i primi che dobbiamo diventare IMPRENDITORI DI NOI STESSI
Sappiamo molto bene che la maggior parte dei gestori ,puo aver l impianto mega ma sara sempre un litrivendolo e gli serve sempre qualcuno che lo guidi si lagna del margine ma non l aumenta in modo autonomo ,si puo fare
Un piccolo esempio L 80% dei gestori ha un lavaggio ,macchine da 100 mila € e lava a 5 € lordi 1.1 € di iva 1.5 di spese 2.4€ il guadagno netto ,lav completo da 15 a20 € netto 10€
quando diventeremo degli imprenditori ? Purtroppo della ns ottusità se ne sono accorti in molti quindi o ci svegliamo o moriremo in piazzale aspettando che ci sia sempre qualcuno che faccia quello che dovremmo fare noi Ripeto :noi vendiamo benzina ,noi blocchiamo l Italia

anonimo
anonimo
Rispondi a  pippo
5 anni fa

caro pippo ho già risposto a qualcuno in merito al lavaggio ed ai bar abbiamo accettato affitti da capogiro e x starci dentro ore su ore e prezzi bassi:5,00 lavaggio ogni tot euri di carburante lavaggio gratis oppure caffè e briosche 1,70-1,80 ed ogni 10 colazione omaggio ,ci siamo suicidati pur di vendere e fare numeri e ore su ore quindi dobbiamo imparare a farci i conti ed essere noi imprenditori di sè stessi ……le compagnie hanno goduto della ns ignoranza

GIOENI
GIOENI
5 anni fa

io sono d’accordo sia con chi critica il sindacato per giusti motivi ma anche con chi lo difende.
ricordiamoci però che tante colpe sono anche le nostre, quando c’era qualche sciopero cerano sempre molti distributori aperti… e non mi riferisco alle pompe bianche, che all’ epoca erano quasi inesistenti…
quindi un po’ ci siamo fregati da soli. i generali non possono vincere la guerra senza i soldati ricordatevelo…
adesso vorrò vedere quanti chiuderanno se ci saranno gli scioperi, ma chiuso tutto anche i selfservice.

anonimo
anonimo
Rispondi a  GIOENI
5 anni fa

io sono d accordo con i sardi se anche sono veneto 8/9/10 chiuso solo s.s

Pier
Pier
5 anni fa

Leggo molti commenti in difesa dei sindacati,mi puzza un po’.