Dopo ANGAC, a provare nel difficile compito di salvare il lavoratore autonomo dipendente parasubordinato atipico, chiamato gestore carburanti ci proverà anche GAIA, la neonata associazione di gestori cresciuta dai cosiddetti autoconvocati di Brescia. Associazioni che nascano sia da un malcontento verso le storiche sigle sindacali, ma anche e sopratutto per rivendicare proprie idee rispetto ad accordi economici commerciali che non hanno portato quella prospettiva innovativa e programmatica e sopratutto valorizzato la figura del gestore(cosi come si premettevano di fare). Un fatto ad oggi inequivocabile dato dal rapporto tra tutela dei diritti e conto economico che ha ormai raggiunto da tempo livelli insostenibili.
Non è dato sapere se questi nuovi interlocutori, per alcuni aspetti veri e propri outsider, saranno in grado di fare quello che i loro iscritti si aspettano e quello che non sono riusciti a fare navigati e più esperti professionisti del settore e delle tutele economico sindacali di questa categoria. Categoria che va ricordato almeno per forza numerica dovrebbe essere più coesa e meno frammentata. Una categoria talmente atipica per conformazione che non ha eguali nel mondo sindacale moderno.
La nascita di nuove sigle che si oppongono a questa via breve della vita comune è un’arma a doppio taglio. Da una parte l’ulteriore frammentazione in un contesto già di divisioni laceranti che coinvolgono le associazioni di categoria tradizionali alcune delle quali obbligate all’interno di apparati più grandi che ne dettano la linea politico/sindacale. Dall’altra il riconoscimento che le controparti vorranno dare ai nuovi nati all’interno di tavoli negoziali da definire, se mai si dovessero attivare.
La pretesa legittima di un margine equo, di meno oneri e di più tutele si scontra proprio con alcune delle difficoltà appena descritte. Sia chiaro, c’è comunque stato un vero segnale di vitalità, dettato dalla disperazione del momento, dalla voglia di provare a fare da soli, non certo dalla visione di un progetto diverso o visionario, cosi come succedeva in passato quando sigle storiche formavano la propria esistenza. Ma è comunque da vedere come un fatto positivo
La nostra attenzione andrà finalmente rivolta ai risultati (questa volta tangibili) da quella parte di categoria che ha sempre pensato si potesse fare di più e meglio, avendo come controparte nell’ordine; compagnie petrolifere, Gestori, politica, retisti, antitrust, regole assurde, concorrenza sleale da contrabbando e non da ultimo la Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali. Proprio da quest’ultima arriva lo stop allo sciopero proclamato dai gestori della regione Sardegna aderenti ad ANGAC. Uno sciopero (non sciopero ) in quanto programmato con la vendita di carburanti nella modalità self-service previsto per i giorni 8, 9 e 10 Luglio.
L’autorità ha deciso di precettare lo sciopero (apertura con i self) esercitando le sue più ampie prerogative dovute alla concomitanza con un altro sciopero di settore, ovvero, lo sciopero indetto dalla Faib Confesercenti previsto per il 17 luglio. Secondo l’autorità la Faib ha presentato la domanda di sciopero prima di ANGAC quindi quest’ultima è precettata con il rischio di forti sanzioni nel caso non dovesse rispettare la legge.
Purtroppo l’arma a doppio taglio ha la sua prima vittima. I Gestori aderenti ad ANGAC saranno costretti a ritirare lo sciopero e (volendo) ad accodarsi a quello indetto da Faib. Farlo potrebbe avere un doppio significato: il primo vorrebbe dire appoggiare un sindacato da sempre criticato. Non aderire come seconda scelta darebbe un ulteriore segnale di debolezza per l’intera categoria. Certo è che se il buongiorno si vede dal mattino, le prossime giornate saranno pessime…
be x aggirare la legge si mette chiuso x ferie o iniziamo subito a calarci le braghe!io faccio così:chi volete che venga a controllare se l utenza ha disagio hanno fatto le pompe bianche,la gdo,le pompe di contrabbando ,i gosth e ci precettano ma fatemi……nessuno resta a piedi,forse le compagnie se va solo il s.s. lo scontone se lo pagano di tasca propria.