La Capitaneria di Porto stoppa l’erogazione all’unico impianto alla vigilia del Salone Nautico

Fiera, mancano i collaudi chiuso il distributore di carburanti. Ucina: "Noi totalmente estranei"

Nei giorni in cui si annuncia il tutto esaurito, con la nuova versione del Salone Nautico che assicura il pienone e dice che “ non c’è più posto neppure per una canoa”, nelle aree della Fiera di Genova si registra un’incredibile chiusura: la Capitaneria di Porto mette i “sigilli” all’unico rifornimento di carburanti presente all’interno degli spazi espositivi e delle darsene fieristiche. Ciò che però risulta ancor più clamoroso: il provvedimento scatta per una ragione inverosimile; l’impianto è privo di collaudi, seppure sia stato aperto ed abbia erogato carburanti da più di dodici mesi, dopo anni di sospensione dell’attività, di riattivazione e di chiusure.

“Nessun sequestro”, ci tengono a precisare dalla Marina Fiera di Genova – proprietaria dell’impianto dato in concessione alla società petrolifera Api – ma confermano che “ il gestore è diffidato” dall’erogare benzina e gasolio per imbarcazioni”. Come dire: l’impianto è comunque chiuso. Almeno fino a quando il distributore non sarà collaudato e riceverà le necessarie autorizzazioni. D’altra parte il blitz di ieri da parte della Capitaneria di Porto e l’accertamento delle violazioni dell’articolo 48 del Codice della Navigazione, oltre ai “ sigilli virtuali” costano alla società due sanzioni amministrative da 5164 euro e da 1032.

Già nella giornata di ieri la società Marina Fiera di Genova si è attivata per riaprire l’impianto, presentando la dovuta richiesta con tutta la documentazione allegata. Adesso si dovrà riunire l’apposita Commissione Portuale, composta da tecnici della Capitaneria di Porto, dell’Autorità Portuale, del Corpo Vigili del Fuoco e della Regione, e verificare se vi siano i requisiti per riattivare l’impianto.

È una corsa contro il tempo. Non è certo, infatti, che la riapertura del distributore possa avvenire prima della giornata inaugurale della 59esima edizione del Salone Nautico, prevista per il 19 settembre prossimo ( chiusura il 24 settembre). In caso negativo, la chiusura dell’unico distributore potrebbe creare non pochi problemi agli organizzatori della kermesse, rilanciata e annunciata con numeri da record: più di mille barche, più di 980 espositori, quattordici nuovi brand, quasi la metà ( il 48 per cento) che arriva dall’estero. Nel caso di mancata riapertura le imbarcazioni distribuite fra le darsene della Fiera e il Padiglione B per i rifornimenti dovrebbero spostarsi dall’altra parte del porto, fino alla Marina di Genova Aeroporto.
Dalla Marina Fiera di Genova si limitano a far sapere che già nel luglio del 2018 l’Api e il gestore (tale Daniel Marenco) avevano inoltrato richiesta di autorizzazione sia alla Commissione Portuale che al Ministero dei Trasporti. Da quella data, però, non si è avuta alcuna risposta. In proposito Ucina precisa che “Marina Fiera di Genova è partecipata al 100% da Fiera di Genova (oggi Porto Antico Spa). Vista l’imminente apertura della 59°edizione del Salone Nautico, UCINA Confindustria Nautica, e la manifestazione stessa, sono esclusivamente parte lesa nella vicenda”

Va ricordato, comunque, che l’impianto fin dalla sua nascita ha avuto una storia abbastanza travagliata. Aperto nel 1988, con l’avvio della prima marina, poi dato in sub- concessione ad Api che nel 2012 aveva rifatto gli impianti adeguandoli alle nuove normative, quindi affidato in comodato d’uso all’ex gestore che però aveva abbandonato l’attività nel 2016. È stato riaperto da circa un anno.

Fonte: Repubblica

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Giancarlo
Giancarlo
5 anni fa

Tutte cosine frutto dei continui abbandoni e riaffidamenti degli impianti. Del resto, pare che per le compagnie, la serietà e la solidità finanziaria di un gestore, rappresentino, allo stato delle cose, più un difetto che un pregio. E allora spazio al nuovo, spesso precario e menefreghista!

francesco saverio
francesco saverio
5 anni fa

Come al solito eccesso di zelo burocratico, infatti nella burocrazia valgono le famose carte para deretano, in questo caso di emergenza bastava richiedere un sopralluogo dei vigili del fuoco e una prova metrica quindi rilasciare una autorizzazione temporanea fino alla fine del salone , E’ PRETENDERE TROPPO? IL burocrate non sa e non gliene frega che il distributore marino a fine salone chiude e per vendere un litro di gasolio o benza dovra’ attendere la primavera e,se la gestione e’ in mano ad un martire delle pompe chiamato GESTORE, per sapere il suo lauto guadagno basta conoscere i litri erogati , facile , conoscendo le storie di tanti colleghi penso che guadagnerebbe di più con il reddito di cittadinanza .-