Pubblichiamo, in forma integrale, la replica del presidente di Assopetroli-Assoenergia, Andrea Rossetti, alla lettera dei tre presidenti di Faib, Fegica e Figisc contenente un duro commento ad alcune delle dichiarazioni rilasciate nell’audizione del 1°ottobre alla Camera in X Commissione della Camera dei Deputati sulla Risoluzione De Toma.
Egregi Presidenti,
faccio riferimento alla Vostra del 9 ottobre che avete inviato a commento del documento da noi presentato in audizione alla Camera dei Deputati lo scorso 1° ottobre.
Vi ringrazio per la franchezza delle critiche che avete mosso che, al di là del merito, ritengo di accogliere comunque in un’ottica costruttiva. Mi rallegro inoltre che, nonostante i severi giudizi, abbiate confermato la partecipazione all’incontro del 15 pv, che è la sede propria per l’auspicabile chiarimento delle posizioni e, soprattutto, per la progettazione di soluzioni concrete ai problemi comuni.
Nel rinviare a questo appuntamento, colgo l’occasione per confermare la nostra convinta volontà di proseguire il dialogo intrapreso con le Vostre organizzazioni, di cui Assopetroli Assoenergia riconosce – non da oggi – la piena rappresentatività e legittimazione. A riguardo, tralasciando alcuni fraintendimenti attribuibili anche a nostre possibili carenze espositive, il punto politico posto in Commissione non è affatto la mancata legittimazione delle organizzazioni dei gestori a negoziare con i retisti accordi collettivi, ma l’esatto contrario. E cioè l’inopportunità che sia il Legislatore ad ingerirsi e a regolamentare rigidamente aspetti complessi come la sostenibilità economica e i trattamenti minimi delle gestioni (punti e), f) della
Risoluzione De Toma), travalicando il libero, imprescindibile confronto tra le parti sociali.
In merito all’illegalità e alle violazioni contrattuali approfitto della circostanza per assicurare che la questione si pone con assoluto rilievo anche per Assopetroli, ed è quindi meritevole di ogni
possibile correzione, in ossequio al principio “stesso lavoro, stesse regole”, che vede nel contrasto alla concorrenza sleale un punto qualificante della posizione Confcommercio nella quale ci riconosciamo pienamente.
In questo ambito, riteniamo che il principale sforzo vada orientato a colmare i vuoti della contrattualistica per aggiornarla, nelle forme opportune, adeguandola alle esigenze del mercato che sappiamo tutti in rapida e continua trasformazione.
Un ultimo chiarimento preliminare sul tema non meno complesso della ristrutturazione della rete. Abbiamo inequivocabilmente rappresentato che l’attuale assetto dell’offerta è, anche dal nostro punto di vista, disfunzionale. Ma ciò detto, consideriamo irrealistica e implausibile l’ipotesi di imporre la chiusura forzosa dei punti vendita obsoleti ed inefficienti poiché sarebbe manifestamente in contrasto con l’assetto liberalizzato del settore, e quindi destinata a naufragare. Pare indubbio infatti che, a legislazione vigente (nazionale e comunitaria), ciò rappresenti un ostacolo difficilmente superabile. Di qui l’invito al Legislatore al realismo e a puntare invece su politiche rafforzate di stimolo alla ristrutturazione volontaria ed incentivo alla riconversione dei punti vendita, anche guardando ai nuovi scenari della mobilità che matureranno in un arco di tempo non indeterminato ma entro pochi anni.
Al di là del merito dei singoli problemi che restano complessi e non sottovalutiamo, voglio più di tutto rassicurare che l’obiettivo che perseguiamo nel confronto, non è affatto riconducibile a un’operazione strumentale di facciata, ma risponde al tentativo di rafforzare, quanto e come possibile, la capacità di autogoverno del settore in un momento di straordinaria difficoltà e incertezza. Ciò colpisce e preoccupa certamente i gestori, ma non meno, seppure diversamente, retisti e rivenditori.
Per questo faccio mio con convinzione il Vostro invito a misurarci sul “piano delle cose concrete” per individuare soluzioni realistiche che siano effettivamente in grado di modificare, in meglio, il comportamento degli operatori e di contribuire a riformare per davvero il settore.
Riformatevi il cervello.. Siete abili a raggirare i problemi con le parole.. Intanto molti gestori sono sul lastrico a causa di un margine di guadagno RIDICOLO!! Tutto il resto sono solo balle!!