Staffetta Quotidiana, sciopero gestori carburanti: fuori tempo e fuori posto

Staffetta Quotidiana – E’ quanto mai difficile capire perché le tre organizzazioni più rappresentative dei gestori (Faib, Fegica e Figisc/Anisa) abbiano deciso di indire uno sciopero di due giorni, il 6 e 7 novembre, e di organizzare altresì per la giornata del 6 un presidio davanti alla Camera dei Deputati (v. Staffetta 14/10). Sostenendo, con toni molto duri, che compagnie, retisti e pubblica amministrazione avrebbero come unico obiettivo di schiacciare i gestori sotto montagne di adempimenti vecchi e nuovi (da ultimo nel decreto fiscale appena varato, ndr). Con l’invito all’Amministrazione Finanziaria a cessare, immediatamente, l’attività di vessazione della Categoria, alle compagnie a riaprire immediatamente i tavoli negoziali e ai retisti di smettere di continuare a nascondersi dietro il “libero rapporto fra imprese” e ad applicare, da subito, i contratti previsti dalla legge senza inventarsi strumenti che sono diventati loro patrimonio per l’incuria con cui tale settore è stato approcciato dagli organi di controllo. Sottolineando che i contratti non possono che essere la Gestione Diretta (con proprio personale dipendente); il “Comodato” ex Lege e il contratto di Commissione e che accanto a ciò ai gestori deve essere riconosciuto un trattamento economico – discendente da accordi collettivi – che valorizzi la loro attività e, in qualche modo, li “risarcisca” delle vessazioni subite.

Tutte lamentele che il 1° ottobre Faib, Fegica, Figisc e Anisa, hanno avuto modo di illustrare alla Commissione Attiività produttive, commercio e turismo della Camera nell’ambito delle audizioni sulla risoluzione M5S, primo firmatario l’on. Massimiliano De Toma, di cui tutto si può dire tranne che non si faccia esaurientemente carico e portavoce delle loro istanze. Audizioni nel corso delle quali, prima Assopetroli-Assoenergia e IP, ieri Unione Petrolifera, Eni e Kupit hanno avuto occasione di ribadire ed esaltare la figura più che mai centrale e cruciale del gestore in questa fase di transizione della rete carburanti, sulla necessità di regole ferree per tutelarne e garantirne gli interessi, nonché sul ruolo delle associazioni di categoria come canale essenziale e rappresentativo per portare avanti con autorevolezza il dialogo e la discussione sui temi che stanno a cuore alla categoria.

Perché allora fare sciopero e organizzare un presidio proprio sotto la Camera? Quando tra l’altro ci sono segnali di attenzione anche da parte del ministero dell’Economia e delle Agenzie delle Entrate e delle Dogane, a cui spetta l’obbligo di far rispettare gli adempimenti vecchi e nuovi di cui i gestori si lamentano, e del ministero dello Sviluppo Economico, con cui sono aperti tavoli appositi per parlare dei loro problemi? Porte aperte che non hanno bisogno di essere sfondate e che costituiscono il passaggio obbligato per un costruttivo e proficuo confronto.

Per gentile concessione di Staffetta Quotidiana

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Giovanni Ruiu
Giovanni Ruiu
4 anni fa

Ma chi ha scritto questo articolo?? Sei stato pagato dalle compagnie petrolifere? A parte che cque la vedo dura x i gestori.. Ormai il danno è fatto.. Cosa credete? Che aiuteranno i GESTORI?!! Andate al diavolo..

max
max
4 anni fa

I tavoli sono gia pronti aragosta e caviale Champagne e qualche cazzata e sono tutti contenti sempre più tasse meno gente che lavora più da mantenere nessun sciopero sara fatto da queste persone nulla si fara in futuro l’italia e allo sbando e noi affondiamo con essi tra qualche anno i padronio saranno gli estra comunitari !!!!

francesco saverio
francesco saverio
4 anni fa

STAFFETTA QUOTIDIANA , cosa fa? , cosa vuole?, dove va?, alcune società’ petrolifere hanno lasciato il mercato italiano, il contrabbando salassa il fisco e fa fallire le gestioni, orbene, dal momento che i petrolieri italiani sono in contatto quotidiano nei ministeri perché’ non hanno CONSIGLIATO , da esperti, un sistema anti frode? NOOOO viene ribaltato sul solito ricco miliardario gestore ogni onere ed onore di LEGALITA’ OPERATIVA,IL BELLO E SIMPATICO MONDO DEL GESTORE E’ CHE PUR ESSENDO , ESATTORE DELLO STATO,vedi accisa, GRATIS, SCHIAVO DEI CLIENTI ma soprattutto schiavetto dei petrolieri che maledicono ogni millesimo che il gestore guadagna con tanto sudore e rischio della vita.Tutte le esattorie DI IMPOSTE italiane percepiscono una percentuale sugli incassi IL GESTORE NO , PERO’ DEVE UBBIDIRE A TUTTE LE LEGGI ASTRUSE CHE GENTE IGNORANTE, ignora il mercato, SI INVENTA. ??????????
?????? LO SCIOPERO PERCHE’ ?????? SEMPLICE, MAESTRI DEL PENSIERO , GLI SCHIAVI SI RIBELLANO ALLO STRAPOTERE DELLE BANCHE DELLO STATO DEI PETROLIERI , TUTTI SCARICANO SU QUEL CAZZONE DEL GESTORE CHE HA UN C/C IN ROSSO E SE CHIUDE LA BANCA GLI PIGNORA ANCHE LE MUTANDE.——————————- SCIOPERO DI SOPRAVVIVENZA——————

Massimo Moroni
4 anni fa

l’unica “centralità” che hanno attentamente omesso è quella dei margini ai gestori. lor signori si sono “dimenticati” di dire che nei loro impianti ammettono solo schiavi che “devono pagare” per lavorare. ho ascoltato solo parole,,, parole,,, parole,,, nient’altro che parole,,, vuote di qualsivoglia significato e contenuto…

Massimo Moroni
4 anni fa

per “staffetta”: fate festa è meglio che come giornalisti non siete granché

pippo
pippo
4 anni fa

E’ quanto mai difficile capire perché le tre organizzazioni ) abbiano deciso di indire uno sciopero di due giorni, il 6 e 7 novembre
Se Le è difficile capirlo ,vuole dire che non conosce la reale situazione dei gestori ,al limite legga quello che scrive Francesco Saverio ,e visto che non la può conoscere per come scrive ,torni a leggere paperino
Spero che l on De Toma dopo aver ascoltato i rappresentanti delle soc petrolifere si sia reso conto con che tipo di personaggi si abbia a che fare ,e delle loro idee ,e qui mi fermo non vorrei essere querelato .
Sono d’accordo che andare a Roma non serva ,la prossima volta ,e spero presto ,propongo di andare alle sedi assopetroli ,assoenergia ,Q8, eni o qualche retista ,non fuori ,ma dentro

Alex
Alex
4 anni fa

Dal momento che lo sciopero è fuori tempo e fuori luogo,
la controparte e disponibile al dialogo e alla contrattazione,
NON CAPISCO COME HANNO FATTO I GESTORI A RIDURSI IN QUESTE CONDIZIONI.
Se avevano tutta questa saggezza, tutta questa disponibilità verso il gestore come mai non ancora rinnoviamo i contratti scaduti da minimo 3 anni ??
Come mai il governo decide di combattere l’evasione del PETROLIO perseguitando un misero prestatore di manodopera a basso costo ???
Il gestore anche se è una partita iva non ha nessun potere commerciale, quindi non ha il potere di creare un evasione come quella che il governo ha bisogno di combattere.
Anche se dagli ultimi sviluppi l’agenzia delle entrate non ha le idee chiare sul nostro margine,e questo è evidente,
mah che l’ufficio tecnico delle dogane ????