L’emendamento del governo alla manovra prevede un netto aumento delle clausole di salvaguardia per le accise sulla benzina. Una modifica messa in campo per trovare le coperture e che prevede un rialzo da oltre 3 miliardi nei prossimi tre anni. Risorse che dovranno essere trovate nelle prossime leggi di Bilancio per evitare una vera e propria stangata sui carburanti.
Aumentano le clausole di salvaguardia riguardanti le accise sulla benzina. L’emendamento presentato al Senato dal governo sulla legge di Bilancio prevede una clausola di salvaguardia da oltre tre miliardi di euro in tre anni, con un aumento delle accise sui carburanti a partire dal 2021.
Con questa modifica, impiegata per trovare le coperture alla manovra, si rivedono al rialzo clausole già esistenti ma per importi finora nettamente inferiori. Le clausole vengono innalzate di 868 milioni nel 2021, di 732 milioni nel 2022 e di 1,5 miliardi nel 2023. Per un totale di 3,1 miliardi di euro di aumenti che potrebbero arrivare a partire dal 2021.
Il governo, dunque, con la manovra del prossimo anno dovrà sterilizzare queste clausole, esattamente come avvenuto negli ultimi anni sia per le accise sui carburanti sia, soprattutto, per l’aumento dell’Iva.
Viene confermata la sterilizzazione delle clausole per il 2020, ma gli aumenti per gli anni successivi sono consistenti. Si arriva così a incassi previsti da 918 milioni nel 2021, 1 miliardo nel 2022 e 1,8 miliardi nel 2023. Il rischio di una stangata sui prezzi di benzina e diesel, dunque, è concreto.
Nell’emendamento, inoltre, si prevede per le accise sul gasolio commerciale che “i veicoli di classe euro 3 siano esclusi dal beneficio fiscale della riduzione dell’accisa sul gasolio per autotrazione utilizzato in alcune tipologie di automezzi per il trasporto di merci e passeggeri, a decorrere dal primo luglio 2020 (anziché dal primo marzo 2020)”.
Sulla base delle stime degli effetti finanziari, tenendo conto delle modalità di fruizione del credito, viene ritenuto che “il risparmio atteso stimato nella relazione tecnica alla disposizione possa essere ridotto prudentemente di un importo pari a 50 milioni di euro. Pertanto derivano minori risparmi di spesa per 50 milioni di euro per l’anno 2020”.
invece di combattere il contrabbando, lo stato lo fomenta.
bravi