Roberto Bardelli racconta cosa si nasconda dietro i prezzi. “Costretti a lasciare una percentuale al servito, tariffe indicate dalle compagnie: senza autolavaggio e simili non vivremmo”
La Nazione di Arezzo – I prezzi, il fiato sul collo delle compagnie, i margini risicati, le pompe bianche, il «Fai da te» e il «Servito»: di tutto questo parliamo con Roberto Bardelli, stavolta nella veste non di consigliere comunale ma di gestore di un distributore Esso a Fonterosa. «Il problema dei carburanti alle stelle – dice Bardelli – si registra non tanto in città quanto in autostrada dove le spese di gestione sono molto elevate e dove, per questo motivo, tanti proprietari sono in crisi. E poi, a volte, le stazioni vengono affidate non a imprenditori ma a gestori improvvisati che agendo sui margini di prezzo indicati dalla compagnia, li livellano verso l’alto».
Ma i problemi di un distributore sono soprattutto altri: «Intanto il Servito. La Compagnia ti obbliga per contratto a una quota che varia dal 15 al 20% e se non la rispetti, non ti vengono riconosciuti determinati bonus. Può anche accadere che in caso di aumento, tutto viene incamerato dalle centrale senza alcun riverbero per l’attività». Inoltre, sottolinea Bardelli, i margini sono stretti.
«All’incirca il ricavo per il gestore è di 25 euro ogni mille litri di carburante erogati. Prendiamo il mio caso: in un anno la media di erogazione va dai 900 mila litri a 1,2 milioni, facciamo all’incirca 3 mila litri al giorno, che non mi pare poco. Eppure, fate i vostri conti e vi accorgerete che un’impresa non potrebbe andare avanti con queste cifre. Per fortuna ci sono i servizi aggiuntivi, nel mio caso olio e pneumatici, in molte altre situazioni anche l’autolavaggio. E’ tutto ciò il valore aggiunto, altrimenti resterebbe ben poco».
Quanto alla tendenza alle stazioni di rifornimento completamente automatizzata, senza gestore, Bardelli è scettico: «Si stanno rivelando diseconomiche tanto è vero che molte Compagnie tornano indietro e si rimettono sulla vecchia strada». E la libertà del gestore di agire sui prezzi? «C’è, ma è limitata. Per contratto dobbiamo agire entro una precisa forchetta, la Compagnia indica il prezzo massimo praticabile».
Diverso il caso delle cosiddette «pompe bianche», le stazioni di servizio che hanno prezzi a litro decisamente inferiori. «Il fenomeno – spiega Bardelli – è in aumento e si è pure strutturato in modo più serio rispetto al passato. Sono venute a crearsi della Compagnie di secondo livello che acquistano direttamente il carburante, bypassando l’intermediario. Si va a Falconara e si compra benzina o diesel a prezzi inferiori.
Ma può accadere che la benzina non raggiunga i 91 ottani, è il numero massimo prescritto, sia cioè leggermente meno raffinata. Cosa comporta questo? Nulla di particolare, solo che si consuma di più e che il guadagno alla pompa viene eroso dai meno chilometri che vengono percorsi. Ma danni al motore non ci sono, al massimo devi cambiare prima un filtro. E comunque non bisogna generalizzare».
Fonte: La Nazione di Arezzo
Dobbiamo commentare? A me non hanno voluto ripristinare il lavaggio che mi avrebbe portato un po di ossigeno al distributore,il motivo? Perché devi stare sul piazzale a fare il servito ,e di questi periodi e oramai con la clientela che ha imparato a fare il self a chi lo diamo il servito ,? Mi hanno fatto perdere 30000 litri al mese e tra poco chiudo, sindacati? Assenti ,siamo stati schiacciati da una compagnia che prima ci ha tagliato i margini con il self e tolto il fisso di 11000 euro l anno per mantenere l impianto ,ed ora pretende che facciamo il servito ,ma con sta recessione a chi dobbiamo vendere il gasolio a due euro? Vergognatevi tutti !!