
Potenziare le agenzie fiscali anche «per una più incisiva lotta all’evasione fiscale». È quanto prevede un emendamento del governo al Milleproroghe (dl 162/2019), depositato in commissione alla Camera. La richiesta di modifica prevede indennità di posizione e di risultato per i dirigenti delle Agenzie delle entrate e per quella delle dogane e dei monopoli. La spesa prevista è di 8,97 milioni nel 2020 e 11,02 milioni nel 2021. Un intervento che non è servito però a scongiurare lo sciopero dei dipendenti delle Agenzie, che si è svolto ieri. Ma andiamo con ordine.
Soldi alle Agenzie. In base all’emendamento del governo, per garantire «maggiore efficienza ed efficacia all’azione amministrativa, in considerazione dei rilevanti impegni derivanti dagli obiettivi di finanza pubblica e dalle misure per favorire da un lato gli adempimenti tributari e le connesse semplificazioni e dall’altro una più incisiva azione di contrasto all’evasione fiscale nazionale e internazionale, a decorrere dall’anno 2020 l’Agenzia delle entrate e l’Agenzia delle dogane e monopoli sono autorizzate a utilizzare le risorse del proprio bilancio, per un importo massimo di 6 milioni di euro e di 1,9 milioni di euro» per «il finanziamento delle posizioni organizzative e professionali e degli incarichi di responsabilità».
Lo sciopero dei dipendenti. La decisione, come si diceva, non è servita a far cambiare idea ai sindacati. «Grande partecipazione alla manifestazione di Roma davanti al Ministero dell’economia e delle finanze e alle iniziative su tutto il territorio nazionale, continua la vertenza dei lavoratori del fisco», hanno sottolineato all’unisono Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Confsal Unsa e Flp, in merito alla giornata promossa per chiedere interventi urgenti su occupazione, salario e organizzazione. Mercoledì sera, fanno sapere i sindacati, il viceministro all’Economia Antonio Misiani, alla presenza dei direttori delle Agenzie fiscali Ernesto Ruffini e Marcello Minenna, ha incontrato i sindacati per comunicare le iniziative del Governo a fronte della proclamazione dello stato di agitazione e degli impegni da lui stesso assunti nel corso dei precedenti incontri.
«Ci è stato comunicato dell’emendamento al disegno di legge di conversione del decreto milleproroghe che prevede degli stanziamenti aggiuntivi che andrebbero ad alimentare il Fondo delle risorse decentrate delle agenzie». Provvedimento che viene ritenuto «assolutamente inadeguato nel suo complesso e fortemente insufficiente per quanto riguarda lo stanziamento delle risorse in quanto, non solo non recupera i tagli subiti in questi anni, non intervenendo sulle annualità 2018 e 2019, ma mantiene un sistema incentivante squilibrato e critico rispetto all’aumento dei carichi di lavoro, alla forte contrazione del personale in assenza di politiche assunzionali straordinarie, nonché all’aggiunta di nuovi compiti attribuiti alle agenzie in base alle ultime novità legislative e per effetto della nuova situazione internazionale concretizzatasi con l’attuazione della Brexit.
Inoltre non sono state fornite rassicurazioni in merito alla questione del paventato taglio ulteriore del livello attuale di consistenza del fondo dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli». Le rassicurazioni avute dall’esponente del governo non sono valse a far retrocedere i lavoratori dall’iniziativa di ieri e dal mantenere lo stato di agitazione per ulteriori nuove iniziative.
Fonte: Italia OGGI
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