IMPOSSIBILE GARANTIRE SICUREZZA SANITARIA ED ECONOMICITA’. GLI IMPIANTI COMINCIANO A CHIUDERE:DA MERCOLEDI’NOTTE LE AUTOSTRADE E A SEGUIRE TUTTI GLI ALTRI.
In un Paese che -malgrado i limiti strutturali e l’assoluta drammaticità della situazione- cerca e spesso trova il modo per far scattare meccanismi di solidarietà, c’è una categoria di persone, oltre 100.000 in tutta Italia, che, senza alcuna menzione, ha finora assicurato, senza alcun sostegno né di natura economica, né con attrezzatura sanitaria adeguata, il pubblico servizio essenziale di distribuzione di energia e carburanti per il trasporto di beni e persone.
100.000 persone che hanno continuato a fare il loro lavoro (ridotto mediamente dell’85%) a rischio
della propria incolumità e mettendo in pericolo la propria salute, presidiando fisicamente il territorio, rimanendo dove sono sempre state e dove ogni cittadino di questo Paese è abituato a trovarle ogni giorno, vale a dire in mezzo alla strada.
E forse, proprio per questa ragione, queste 100.000 persone risultano essere letteralmente invisibili, presenza data per scontata, indegna persino di quella citazione che di questi tempi non si nega a nessuno.
Noi non siamo certo eroi, né angeli custodi.
Ma nessuno può pensare di continuare a trattarci da schiavi, né da martiri.
Siamo persone con famiglie da proteggere, cittadini tra gli altri che sanno di dover assolvere ad una
responsabilità di cui non si vogliono spogliare, ma a cui non può essere scaricato addosso l’intero
carico che altri soggetti, con ben altri mezzi, disponibilità economiche e rendite, si ostinano ad ignorare.
Noi, da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare né il necessario livello di sicurezza sanitaria, né la sostenibilità economica del servizio.
Di conseguenza gli impianti di rifornimento carburanti semplicemente cominceranno a chiudere: da mercoledì notte quelli della rete autostradale, compresi raccordi e tangenziali; e, via via,tutti gli altri anche lungo la viabilità ordinaria.
Correremo il rischio dell’impopolarità e dei facili strali lanciati da comode poltrone, ma davvero non
abbiamo né voglia, né la forza per spiegare o convincere delle solari ragioni che ci sostengono.
Chi volesse approfondire può chiedere conto a Governo, concessionari autostradali, compagnie petrolifere e retisti indipendenti: a ciascuno di essi compete fare per intero la propria parte se si vuole assicurare la distribuzione di benzina e gasolio.
Chi ci ha dato una risposta sui margini , che da tempo , non vengono aggiornati?
Quanto il MISE ha valutato che il nostro fatturato non è cioè che guadagniamo , 2 milioni di fatturato , danno hai gestori 20000 euro sporchi ,ma per molti il nostro guadagno è 2 milioni di euro
Chi può faccia qualcosa