Staffetta Quotidiana – Giorni di grande affanno e angoscia per i gestori carburanti e le loro organizzazioni di categoria. Lo dimostra il susseguirsi di comunicati di Faib, Fegica e Figisc/Anisa e addirittura di una lettera ai quotidiani del settore. Lo conferma il numero delle notizie dedicate in queste settimane dalla Staffetta per dar conto dell’evolversi della situazione. Nella catena della distribuzione dei prodotti petroliferi gli oltre 20.000 gestori dei punti vendita carburanti sono oggettivamente un anello molto debole e, tra questi, quelli che gestiscono le aree autostradali lo sono ancora di più.
Con margini di sopravvivenza che si assottigliano ogni giorno e con l’ipotesi chiusura che si fa sempre più concreta. Ma che invece devono restare aperti perché vendono prodotti (benzina, diesel, Gpl, metano e Gnl) che per chi tutti i giorni, nonostante il coronavirus, ne ha bisogno, sono assolutamente essenziali. Parliamo tra l’altro di medici, infermieri, forze dell’ordine, autotrasportatori di prodotti altrettanto essenziali.
Cosa chiedono i gestori e le loro organizzazioni? Di essere aiutati a restare comunque e dovunque aperti. Perché non ce la fanno più. Lo hanno chiesto allo Stato nelle sue diverse articolazioni e declinazioni, alle compagnie, alle concessionarie autostradali e all’Anas. Per richiamare tutti alle loro responsabilità. Perché non hanno più soldi e liquidità per pagare i fornitori, le imposte che gravano sui carburanti, le royalties autostradali. Ricevendo in risposta, anche in occasione dal tavolo convocato dal Mise, molte belle parole ma pochi fatti, per non parlare di chi si è girato dall’altra parte. Giocando con il destino della categoria, nonostante gli impegni presi con lo stesso Governo.
Per non parlare di chi addirittura li ha accusati di voler scioperare o delle squallide pressioni fatte nei confronti dei gestori del Raccordo Anulare di Roma (otto in tutto) perché non chiudano. “Con condotte dilatorie e bizantine, inerzie strumentali per non mettere a disposizione risorse di alcun tipo”, come recita l’ultimo comunicato diffuso oggi a proposito delle gestioni autostradali, comunicato che invece da atto a Eni, Kupit, Tamoil, IP e Unione Petrolifera di stare mettendo in atto misure reali e tempestive di sostegno economico. Che dire? Che stiamo parlando di un tipico problema delle Fase I dell’emergenza che tutto il Paese sta attraversando. Possibile che non si riesca a risolverlo?
Per gentile concessione di Staffetta Quotidiana
parole ma soldi nulla