Con il ritorno alla vita lavorativa quasi normale le aziende petrolifere riprendono il loro incessante cammino nel voler sfruttare, fino all’esaurimento ormai prossimo, le poche risorse del Gestore. Nel loro incedere quotidiano pre o post Covid, dopo una breve pausa caratterizzata dal “stare vicini al Gestore” lo si ritorna a consumare ( depauperare, impoverire, spremere, ecc..) con i soliti e ormai abusati metodi.
Assistenti rete zelanti stanno mandando in queste ore un messaggio (cosiddetto aziendale) dove chiedono al Gestore di “rialzarsi” ovviamente a loro modo. “E’ terminato, scrivono, il tempo in cui ci si recava al distributore solo per fare carburante, la stazione di servizio deve diventare una stazione di servizi, dobbiamo sfruttare ogni metro quadro dell’impianto e catturare l’attenzione di chiunque abbia occasione di passarci”
Tralasciando la speranza (evidentemente solo dei Gestori) che il cliente torni per fare almeno carburante, quei servizi di cui si parla e di cui si vorrebbe utilizzare ogni “metro del piazzale” non hanno un valore adeguatamente remunerativo, tanto per stare sulla questione principale.
Ma tutta la comunicazione nasce dall’insistenza con cui molti Gestori a marchio Eni (ovviamente non gli unici) vorrebbero, tramite le associazioni dei gestori, un rinnovo dell’accordo economico commerciale ormai scaduto da molto tempo. Un accordo con il quale adeguare quei margini che non supportano più nemmeno gli oneri (più che triplicati nel tempo) di gestione.
E allora l’azienda tenta di mitigare facendo passare il messaggio che il margine rimarrà quello attuale; “Se qualcuno aveva dubbi rispetto a questa interpretazione, i recenti accadimenti relativi al COVID-19 le ha spazzate VIA completamente. Se speriamo che a breve possano esservi aumenti del margine siamo completamente fuori strada.”
Aumento del margine a solo uso delle aziende petrolifere? Proprio Eni a inizio anno ha modificato i propri listini aumentando la forbice tra servito ed Iperself di 2 centesimi. Un aumento secco che secondo alcune voci sarebbe dovuto andare al Gestore che sul servito è, cosi come direbbe qualche manager dal Marketing facile, il Front office dell’azienda. Peccato che il malcapitato Gestore non ha ancora visto nulla di quei centesimi e sopratutto gli rimane veramente poco di quell’incredibile ed immotivato differenziale che l’azienda si intasca ma che per lui non è nemmeno utile a coprire le spese di un dipendente.
“Su più stazioni di servizio, continua la splendida missiva, abbiamo già bar, lavaggi, vending machine, locker Amazon, servizio bollettini postali, servizio spedizione DHL, veicoli a noleggio Enjoy, a breve avremo negozi di prossimità e posteggi, oltre a molteplici altri servizi che verranno implementati più avanti.” “Tutto per incrementare i passaggi sui nostri impianti CHE DEVONO ESSERE RIPOPOLATI anche con clienti che NON CERCANO SOLO CARBURANTE. Non dobbiamo lasciarci demoralizzare dal periodo che piano piano ci stiamo lasciando alle spalle.
Ora …. RIPRENDIAMO (anche) A PARLARE DEI BOLLETTINI.
Non è il momento di fare capricci, occorre essere coesi e remare tutti nella stessa direzione. L’Azienda sta cercando di aiutarci con diverse agevolazioni, certo non saranno la panacea di tutti i mali, ma tanti colleghi di altre compagnie vorrebbero averli.”
E per finire, ciliegina su una torta già stracolma di sorprese, tanto per annichilire e terrorizzare e rendere ancora più remissivo il Gestore, “Per ultimo vi ricordo che a breve l’Azienda ingaggerà 100 Mystery Motorist che non si presenteranno e che, giusta o sbagliata, riporteranno in Sede il nostro modo di lavorare, saremo tutti misurati.”
A seguito di queste ed altre comunicazioni, chiediamo ufficialmente alle associazioni di categoria dei Gestori di formalizzare ad Eni una richiesta per l’apertura immediata di un tavolo di confronto per rinegoziare al rialzo (è meglio precisarlo) il margine ormai fermo ad un accordo sottoscritto nel 2014. Un accordo definito all’epoca di solidarietà. Una solidarietà che ha incrementato i profitti della Divisione ma che , nella vera “solidarieta’, avrebbero dovuto essere anche in parte condivisa con i Gestori.
In attesa di un forte cenno di riscontro la categoria è pronta alla mobilitazione.
siamo alle solite lamentele poi quando passa l’addetto rete firmiamo di tutto e di più per poi lamentarci dopo