Staffetta Quotidiana – Dopo aver seguito in rigoroso silenzio quelli che la Staffetta ha chiamato i dieci giorni di grande confusione sulla riforma della rete carburanti, a cui hanno fatto seguito il 3 giugno la proposta del presidente della Figisc, Bruno Bearzi, di ripartire dall’originaria impostazione della risoluzione De Toma e il 4 giugno il rilancio da parte di Fulvio Bettenzoli di Gaia della proposta di un incontro inter-associativo, ieri Moreno Parin, coordinatore di Gisc Tv che non riguarda, ricorda, solo Treviso ma anche Venezia e Verona, ha deciso di romperlo dicendo no ad un’ennesima ristrutturazione.
Per lanciare anche lui una proposta a tutti: “vogliamo o no mettere qualche euro in più in tasca ai gestori? Allora facciamolo! Subito! Al resto ci penseremo poi”. Perché, scrive in una lunga nota, “o rimettiamo reddito nelle gestioni o il patatrac arriva, e presto anche” e, aggiunge, “non si dica che non ci sono margini, lo abbiamo visto tutti il differenziale tra il margine industriale crisi e pre-crisi, letteralmente raddoppiato, e le compagnie non è che abbiano pensato di raddoppiare il margine al gestore, nemmeno temporaneamente, sì qualche intervento c’è stato, ma poca roba. Ma anche sul margine pre-crisi lo spazio per l’incremento dei margini c’era”. Ma le federazioni nazionali dove stavano? Forse, è la sua risposta, erano (sono) troppo preoccupate di mantenere il monopolio sindacale di fronte alle nuove realtà che hanno gettato ombre sulla loro reale rappresentatività.
Con ciò, dice, chiudendo le porte in faccia alle varie richieste di confronto. Invece di concentrarsi sulla ricerca di una soluzione al quotidiano problema che attanaglia la stragrande maggioranza dei gestori. Pensare cioè a un nuovo rapporto compagnie-gestori che riequilibri i rapporti economici. In fin dei conti, rileva Parin, le compagnie hanno costruito gli impianti per vendere i loro prodotti realizzando guadagni e i gestori li hanno presi in gestione per realizzare guadagni. Salvando tra tutte queste giravolte solo il pensiero espresso dalla Figisc e cioè l’idea di un nuovo rapporto tra compagnia petrolifera/proprietà e gestore: un contratto di affitto d’azienda collegato a un contratto di fornitura in esclusiva, la cessione dei carburanti a prezzi di mercato extra-rete e la determinazione del prezzo finale in esclusiva al gestore.
Aggiungendo che “il passato è passato, ora che il nostro mondo è cambiato va ripensato il rapporto adattandolo al presente, e penso sia proprio questa presa d’atto ad avere indotto la Figisc a lanciare una proposta “diversa” e non impossibile da realizzare, una soluzione applicabile alla maggioranza degli impianti, che permetta al gestore di essere parte attiva nella determinazione del prezzo dei carburanti e nel contempo garantire alla proprietà il ritorno economico atteso”.
Con una simile soluzione infatti, rileva Parin, il canone di affitto sarebbe la garanzia per gli investimenti, l’esclusiva il mantenimento delle vendite oltre alla tutela del marchio, l’acquisto dei carburanti a prezzo di mercato comporterebbe un utile per il fornitore e un formidabile strumento concorrenziale in mano al gestore il quale si troverebbe a competere alla pari, o quasi, con la concorrenza locale, anche perché non dimentichiamoci mai che il marchio ha comunque un valore aggiunto rispetto ai bianchi.
Certo, non si nasconde, questo comporterebbe un cambiamento importante nei rapporti gestore-compagnia, e il gestore si troverebbe a dover gestire il prezzo in piena autonomia, il che potrebbe non essere così semplice come lo scriverlo, la differenza tra l’applicare un prezzo consigliato deciso da altri e il doverlo decidere in tempo reale non è da poco, è da imprenditore però. E questo deve necessariamente comportare un diverso modo di fare sindacato.
Può essere che qualcuno definisca strampalata la proposta della Figisc, è la conclusione di Parin, ma almeno se ne potrebbe discutere
Per gentile concessione di Staffetta Quotidiana
“Contratto di affitto di azienda con fornitura in esclusiva…etc etc”. Wow che propostona! Ma non è il “libera la benzina” che fu proposto qualche anno fa da Fegica e fu sbeffeggiato in primis dalla Figisc?
Ricordo male?