Ne da notizia la Staffetta chiarendo che l’inchiesta “Gasolio di contrabbando, la Finanza scopre maxi frode: sequestrato un distributore” è iniziata lo scorso autunno, con la segnalazione da parte dell’Eni (parte lesa nel procedimento) sulla base della quale la Guardia di Finanza ha avviato controlli e riprese video.
È venuta così a galla la frode: manomissione delle colonnine erogatrici e dei meccanismi di conteggio dei litri versati nei serbatoi. Il gestore, secondo quanto ricostruito dalla procura di Santa Maria Capua Vetere, faceva arrivare nei serbatoi carburante scadente acquistato all’estero alterando sistematicamente le colonnine erogatrici eliminando i sigilli di controllo.
Al centro dell’indagine G. D., 61 anni, gestore di un punto vendita Eni a San Nicola la Strada, in provincia di Caserta. A D. è stato notificato un provvedimento di sequestro preventivo dell’azienda, delle quote societarie, dei conti correnti, di denaro contante, di beni immobili e autovetture di valore equivalente alle imposte complessivamente sottratte all’erario nel corso degli anni.
Secondo gli inquirenti, nel giro di poco più di due anni la società avrebbe commercializzato oltre un milione di litri di gasolio di contrabbando, conseguendo un illecito risparmio d’imposta di circa 740mila euro.