Il processo rinviato al 16 dicembre per l’ammissione prove
La vicenda riguarda due imprenditori padre e figlio titolari di otto impianti di carburante, tre a Viterbo e gli altri in provincia, accusati di caporalato nei confronti di 13 dipendenti, tutti immigrati d’origine extracomunitaria.
Dopo indagini avviate un paio d’anni fa dalla squadra mobile di Viterbo si è scoperto che presso un impianto di distribuzione carburanti EWA, che applicava prezzi fortemente competitivi, era in attività personale di nazionalità straniera in condizioni lavorative ed economiche al limite dello schiavismo.
Si è dunque aperto presso il nostro Tribunale il processo a carico dei presunti “negrieri” Sanzillo, padre e figlio, titolari della nota catena distribuzione carburanti EWA di origine campana. Non era difficile per i clienti che facevano rifornimento presso queste pompe vedere affacendati sotto le pensiline uomini di colore addetti al lavaggio, all’assistenza per il “pieno” e alla riscossione.
Personale assunto con contratti part time, ma costretto a lavorare di fatto fino a 12 ore al giorno, per 3 euro l’ora. 17 delle 18 presunte vittime sono cittadini extracomunitari con regolare permesso di soggiorno e uno è italiano.
Nelle more del processo sono state applicate come misura cautelare l’interdizione per i Sanzillo di esercitare l’attività di distribuzione carburante e la loro restrizione ai domiciliari. Delle 18 presunte parti offese, solo 9 si sono costitute parti civili assistite dagli avv.tti Mezzetti,Bufalini, Marzoli e Brugiotti.
Per l’inizio delle prove il processo è fissato al prossimo 16 dicembre.
ma perchè i gestori per quanto lavorano ad ora?
2.7cent al litro.. in un giorno ne vendo 3000.. 81€ LORDI per almeno 11 ore di lavoro.. il resto del calcolo fatelo voi.
in pratica la ragazza che fa le pulizie a nero da mia mamma guadagna più di chi vuole fare impresa