
I Gestori denunciano “Prezzi folli e perdite fino al 50%. Risparmiano anche i piu’ abbienti”. Per i clienti “un disagio che colpisce chi utilizza la macchina per lavoro”
I prezzi dei carburanti alle stelle sono una limitazione all’utilizzo dell’auto ed un salasso per chi è costretto a utilizzarla per lavoro. Il problema coinvolge anche chi sul carburante ci vive (o almeno dovrebbe) visto che il calo dei consumi ha ormai raggiunto in alcune realtà il 50% delle perdite. Una situazione che non sembra avere soluzioni, anzi, ogni giorno – complice la situazione geopolitica – e l’elevato carico fiscale, assistiamo ad un aumento costante dei listini.
Cosi come dice il collega intervistato dall’Ansa, prezzi folli che non sono in alcun modo ascrivibili alla responsabilità dei Gestori che anzi subiscono in prima persona questa situazione per via di margini al limite del ridicolo. Con la speranza che possa cambiare presto questa situazione che è una vera e propria tragedia vista anche negli occhi incattiviti dei clienti che cercano a tutti i costi di risparmiare, senza guardare al servizio offerto o alla cordialità di un sorriso celato dietro la mascherina.
I clienti passano velocemente dalla preoccupazione alla rassegnazione e non solo per il caro carburante ma per l’aumento dei costi energetici in generale. La parola ormai strettamente legata al salasso che famiglie e imprese subiscono dagli inarrestabili rincari delle bollette di luce e gas e della benzina è “insostenibile” in quanto gli aumenti hanno toccato livelli inimmaginabili. Le aziende vivono in allarme costante: il caro-energia e l’inflazione spingono in alto le stime di probabilità di default per le imprese che sono maggiormente legate all’uso di gas o energia, mentre restano insufficienti e inadeguati – quando totalmente assenti – gli interventi straordinari del governo utili a tappare una falla che si allarga ogni giorno.
Domani potrebbe essere il giorno buono, fra le ipotesi sul tappeto ci sono un’ulteriore sterilizzazione degli oneri di sistema e un potenziamento del bonus per le famiglie meno abbienti, magari allargando un pò la platea ora ferma ad un Isee molto basso. Non è esclusa una messa a punto delle norme sugli extra-profitti contenuti nel decreto Sostegni ter.
Per i Gestori invece non sembra ci sia nessuna considerazione. L’appello lanciato dalle associazioni dei Gestori Faib, Fegica e Figisc con due comunicazione distinte al governo e alle compagnie petrolifere, per denunciare la grave crisi della categoria ormai stretta da diverse settimane dal caro – energia, sembra sia caduto nel vuoto.
Un appello che i Gestori chiedono di arricchire con iniziative volte a denunciare una situazione insostenibile e che non potrà essere sanata dalla poco incisiva (quanto inutile) chiusura delle stazioni di servizio durante gli orari di chiusura.