Nel decreto da 6 miliardi in arrivo solo lunedì 2 maggio si prevede la proroga del taglio delle accise su benzina e gasolio ad una sforbiciata sul prezzo del metano per l’autotrazione
Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, rispondendo a un’interrogazione alla Camera ha dichiarato, “il Governo sta predisponendo nuovi interventi per estendere la riduzione dell’accisa sui carburanti oltre l’inizio di maggio”. “In considerazione di quanto indicato nelle recenti risoluzioni parlamentari di approvazione del Def e dell’annessa relazione al Parlamento il Governo intende inoltre utilizzare, con un provvedimento di prossima adozione, gli spazi finanziari disponibili derivanti da un andamento tendenziale del saldo delle amministrazioni pubbliche più favorevole di quanto previsto lo scorso settembre. Le risorse – ha aggiunto – verranno destinate a ulteriori misure per contenere l’aumento dei prezzi dell’energia e dei carburanti, ad assicurare la necessaria liquidità alle imprese, a rafforzare la le politiche di accoglienza nei confronti dei profughi ucraini, ad adeguare i fondi destinati alla realizzazione di investimenti pubblici e alla dinamica dei costi dell’energia e delle materie prime, a continuare a sostenere la risposta del sistema sanitario ai settori maggiormente colpiti dalle attuali emergenze”.
“È un ammontare consistente, ha aggiunto ancora il ministro, mobilitato in tempi brevi. Si tratta di un’azione di sostegno significativa che rafforza l’intonazione espansiva della politica di bilancio per l’anno in corso. Il Governo continuerà a monitorare attentamente l’andamento della situazione economica e l’evoluzione dello scenario geopolitico allo scopo di intervenire rapidamente nel caso in cui gli sviluppi futuri rendano necessari ulteriori interventi di sostegno all’economia”.
Niente doppio step dunque ma un unico maxidecreto. Al suo interno entrerà anche il pacchetto energia con una semplificazione per le rinnovabili e un riferimento al carbone: quattro impianti esistenti mandati a regime (a tempo determinato). Intanto, aumenta il pressing dei partiti per mettere in campo più risorse dei 6 miliardi previsti. Dopo il leader leghista Matteo Salvini che chiede un maggiore impegno sul fronte del caro bollette, il segretario dem Enrico Letta fa appello ad un «intervento choc, di almeno 15 miliardi per continuare le misure che attenuano i costi energetici. Sei miliardi ci sono già, c’è un’altra parte che si può mettere in gioco lavrando sugli extraprofitti delle compagnie. E a questo si può aggiungere una parte di scostamento», spiega.
i Nostri soldi che abbiamo prestato allo Stato !
Quando si propose di togliere le commissioni per gli acquisti carburanti,le banche
si ribellarono.Noi si obbligava ,altrimenti multe per chi non abbassava i prezzi accise.
Questa e’ la sinistra che detta legge,,a favore di Banche, COOP,Assicurazioni.
LE imprese possono chiudere i sindacati tutelano i lavoratori, noi siamo imprenditori.
Quindi non si ottiene niente se non ce chiusura coordinata dei gestori..