I gestori si difendono dopo le multe comminate dalla Finanza: “Errori formali nostri, burocratici, che non hanno inciso sui portafogli degli utenti”
Nessuno ha speculato o frodato, nessuno ha tolto un centesimo ai clienti. Si difende così la categoria dei benzinai dopo le sanzioni comminate dalla Guardia di Finanza di Ferrara a 15 gestori nel corso dei controlli ai distributori di carburante che hanno portato a rilevare alcune irregolarità.
Irregolarità formali, in sostanza, che non hanno comportato nessun aggravio di costi a carico del consumatore. Dunque nessuna frode o speculazione in un periodo peraltro critico per gli aumenti dei prezzi. A ribadirlo non sono solo le associazioni di categoria, in particolare la Faib Confesercenti, ma gli stessi gestori che hanno dovuto pagare le multe.
E’ il caso ad esempio di Giuseppe Guerra, che con la moglie gestisce quattro impianti a San Martino (via Bologna), Santa Maria Codifiume, Gradizza e a Galliera nel Bolognese. “A rimetterci siamo stati solo noi, non certo i nostri clienti – dice – in quanto le multe riguardavano irregolarità diciamo ‘burocratiche’. Nel mio caso, sono stato sanzionato per uno dei miei distributori, quello di San Martino, per aver indicato un prezzo errato nella comunicazione che dobbiamo fare al Ministero ogni volta che i prezzi vengono cambiati. E’ stato un mio errore di trascrizione e per questo devo pagare mille euro, ma non ho tolto nulla agli utenti”.
I finanzieri del Comando Provinciale di Ferrara, a partire dalla metà dello scorso mese di marzo, avevano eseguito 52 controlli ai distributori di carburante e sanzionato 15 gestori per oltre 45mila euro.
I controlli delle Fiamme Gialle ferraresi hanno riguardato la corretta pubblicizzazione dei prezzi dei carburanti “alla pompa”, attraverso la verifica della corrispondenza tra il valore effettivamente praticato e quello indicato alla clientela, nonché le modalità di esposizione della cartellonistica, sia sulla carreggiata stradale che all’interno delle stazioni di rifornimento.
Le 8 violazioni constatate sono state comminate per omessa comunicazione al Ministero dello Sviluppo Economico dei prezzi praticati per ogni tipo di carburante commercializzato, con sanzioni amministrative per oltre 24.000 euro. 7, invece, i gerenti di stazioni di servizio sanzionati in materia di “pubblicità”, alcuni per mancata esposizione, in modo visibile dalla carreggiata stradale, dei prezzi praticati al consumo e altri per irregolare pubblicizzazione e/o discordanza tra i prezzi esposti e quelli praticati ai consumatori.
A me è andata liscia, ma nelle dichiarazioni ai finanzieri, ho fatto scrivere “questo lavoro non si può più fare”. E lo hanno puntualmente scritto.