
Con una lettera inviata alle compagnie petrolifere e ad Assopetroli, le Associazioni dei Gestori Faib Confesercenti, Fegica e Figisc Confcommercio richiamano l’attenzione per la “particolare sofferenza economica che interessa le gestioni a seguito dell’aumento esponenziale del prezzo dell’energia elettrica necessaria per condurre, nel rispetto degli impegni contrattuali, gli impianti.”
A preoccupare i Gestori sono “l’aumento di 4/5 volte il prezzo del Kwh pagato ante crisi, a margini bassi ed invariati” e il “trend di vendite che comincia ad appalesarsi in contrazione come effetto della crisi e l’aumento dei costi di gestione ben oltre le soglie dell’inflazione che spingono sempre più i Gestori a riflettere sulla possibilità di continuare -normalmente- in queste condizioni- la propria attività. ”
In un sistema dove “la Categoria dei Gestori, per la sua struttura, è costituita da microimprese non capitalizzate, assolutamente non in grado di sostenere conti economici a fronte dell’esplosione di costi essenziali ed incomprimibili per la gestione dell’attività, che peraltro è esercitabile solo rigorosamente nelle modalità previste dagli obblighi contrattuali con il comodante”, dovute anche, da “particolari Accordi economico-normativi che riducono, essenzialmente, la flessibilità di condurre un’azienda in termini “economici”.”
Un sistema quello dei Gestori che tramite gli Accordi “rendono complesso -anche se non impossibile intervenire sui prezzi al pubblico, ciò rappresenterebbe un andamento controtendenza nei
confronti di una “clientela” che, nonostante l’intervento di Governo e Parlamento sulla riduzione delle Accise (al momento il relativo gravoso onere è stato interamente finanziato dalle gestioni in funzione delle loro giacenze nei serbatoi), continua a pagare un prezzo percepito come “molto elevato” (e non immaginiamo cosa potrà accadere se il prossimo 5 Ottobre non dovesse essere reiterata la riduzione medesima).”
“Di fronte a questa situazione di particolare gravità e ad una crisi che, ad oggi, nessuno è in grado di prevedere , continuano i Gestori, le scriventi ritengono che sia opportuno, anzi, indispensabile, che i titolari degli impianti -comunque costituiti- facciano uno sforzo economico e prevedano un intervento significativo a favore delle gestioni, con l’obiettivo di stabilizzare la situazione ed impedire che ciascuno assuma iniziative per ridurre le sofferenze del proprio bilancio: l’obiettivo è quello di passare con il minore danno la crisi contingente senza “distruggere” quanto di buono si costruisce giorno per giorno con gli automobilisti.
Vista la situazione sinteticamente rappresentata e ben nota alle aziende, “le scriventi Organizzazioni, sono a richiedere l’immediata attivazione di un “tavolo di confronto” con l’obiettivo di mettere a punto tempi e modalità di erogazione dei sostegni richiesti, stante l’incalzare dell’emergenza.”
I Gestori chiedono di trovare rapidamente ed all’unisono , “così come è stato fatto per fronteggiare la crisi pandemica, peraltro ancora non conclusa (riconoscimento economico una
tantum; contributo strutturale legato al “caro bollette” per il tempo necessario al ripristino delle condizioni di normalità; ecc.): ciò appare oggi indispensabile ed indilazionabile.” Sopratutto in un contesto “in cui -come rilevato più sopra- oltre alle emergenze insorte per cause non imputabili al settore, nello specifico del comparto- si conferma un quadro di instabili relazioni economiche fra le Parti, che esasperano le criticità di tali emergenze.”
“Con la presente, concludono i Gestori, si preavverte formalmente che, dal momento che -senza alcuna enfasi retorica- è infine in gioco la sopravvivenza di attività che servono il settore e la mobilità di imprese e cittadini, se non si riuscisse ad intervenire entro tempi rapidi e dai riscontri reali la Categoria nel suo insieme ed i singoli gestori non potranno che trovare le ragioni per scongiurare il fallimento della propria attività, anche superando, data la situazione di forza maggiore incontestabile, limiti ed obblighi derivanti dal quadro degli accordi economici assunti.”
“Nessuno è tenuto a fare l’impossibile” e, al di là dei predetti limiti ed obblighi, in capo ai Gestori, quali imprese a tutti gli effetti, incombe l’obbligo giuridico, civile e morale di mettere in atto quanto serve per scongiurare il dissesto della propria attività e il conseguente ed ineluttabile effetto sui livelli occupazionali o quanto meno a distinguere la propria responsabilità in tale esito.”
Le scriventi concludono ma lissiva “convinte che, stante l’eccezionalità del momento la risposta positiva della loro “controparte” non si farà attendere.”
semplice: dalle ore 19:00 alle ore 07:00 di mattina si chiude e non si consuma elettricità per l’illuminazione