
Quando diventa difficile dare riposte nel linguaggio di tutti i giorni con il quale i cittadini fanno i conti tutti i giorni, allora il Governo si rifugia in un’improbabile “caccia alle streghe”, cercando il colpevole delle malefatte sul prezzo dei carburanti. E’ quanto afferma, in un comunicato, la Fe.G.I.C.A. -l’associazione di Categoria dei Gestori degli impianti di distribuzione carburanti- per richiamare l’attenzione delle istituzioni e dei cittadini sui problemi veri di questo segmento essenziale per la vita sociale e lavorativa del nostro Paese.
Ovviamente, la scelta più facile è quella di partire dall’ultimo anello della catena: i Gestori che con un margine di 3€cent per litro (ed un prezzo fissato dalle compagnie) sono i guardiani della fede pubblica.
I Gestori sono obbligati alla comunicazione settimanale all’Osservatorio Mimi del prezzo praticato al consumatore, alle fatture elettroniche; dai corrispettivi trasmessi per via telematica all’Agenzia delle Entrate al trasferimento, ogni giorno, delle vendite effettuate con collegamento diretto all’Agenzia delle Entrate. Il tutto in un contesto ipercontrollato nel quale giornalmente vengono annotati, su registri bollati, acquisti del carburante e le vendite attraverso erogatori “bollati” e “piombati”.
Per il Governo, che non sa di cosa parli, sembra più facile controllare una Categoria di microimprese, che indagare sui veri problemi che determinano, a monte, queste situazioni!
C’era forse qualche illuso che poteva immaginare come il ritorno alla condizione precedente allo “sconto Draghi” (30,5 €centi/lt) introdotto Marzo 2022, avvenisse senza alcun contraccolpo?
Ma, come si sa, a chiacchiere sono tutti bravi: il difficile sono i fatti. Quelli hanno la testa dura. Il Governo appare smarrito, disarmato e senza alcuna volontà di risalire la filiera per non disturbare i “poteri forti” che continuano a drenare risorse ai cittadini ed all’Erario (secondo la Magistratura circa un terzo della tassazione finisce nelle mani della criminalità organizzata), nell’indifferenza pressochè totale di chi, ogni giorno, dichiara di avere altre e più importanti questioni da affrontare.
A nulla sono valsi i tentativi fatti dalla Categoria dei Gestori per richiamare l’attenzione del Governo (di questo e di quelli precedenti) sul tema dei prezzi: solo promesse e rinvii mentre la situazione degrada giorno dopo giorno senza che si abbia il coraggio di porre mano ad una riforma seria del comparto.
Nei giorni scorsi, i Ministri preposti avevano annunciato -ancora una volta- l’intenzione di avviare, con le rappresentanze della Categoria, i nodi che da tempo devono essere sciolti. Ma è bastato “l’aumento del prezzo” (o il rientro dallo sconto come a qualcuno piace definirlo) già annunciato a Novembre, per dare il via a fibrillazioni ed annunci roboanti che hanno come unico effetto di far rivolgere l’attenzione dell’opinione pubblica (ed i controlli) alla ricerca di coloro che “tramano per aumentare i prezzi”. Dopodiché la GdF faccia pure, come è giusto, i suoi controlli ma non si limiti a “verificare” i Gestori e alzi lo sguardo verso chi ha fatto smisurate fortune sulle spalle dei lavoratori del settore e di tutti i cittadini.
Questo settore o si riforma seriamente (e le Organizzazioni di Categoria sono state le uniche ad avanzare, a più riprese, proposte concrete) o, inevitabilmente la sicurezza della mobilità (e la qualità dei carburanti) andrà verso il tracollo. Ed ancora per almeno un ventennio i carburanti fossili saranno indispensabili.
I Gestori degli impianti stradali ed autostradali di distribuzione carburanti, se vogliamo essere chiari, ne hanno le tasche piene di promesse non mantenute e di essere costretti a recitare la parte dell’imputato, del giudice, del boia e dell’impiccato ogni volta che la politica non sa quali risposte dare.
Caro Governo, esci dalla comunicazione fine a se stessa e, se ritieni che questo sia un settore strategico per l’economia e la mobilità, batti un colpo. Noi siamo pronti -come è sempre accaduto- a fare la nostra parte: ma non ci si può chiedere di tacere soprattutto se, ancora una volta, sarà la nostra Categoria a dover salire, da innocente, sul banco degli imputati.
Negli ultimi 10 anni
Fatturazione elettronica ,margini fermi da anni ,trattative con le compagnie nulle. Obbligati !!! a lavorare in perdita con il covid ,aumento frodi iva e accise per miliardi ,pos obbligatorio ,nessuna protezione per il lavoro del gestore ,contratti al limite del caporalato ,smembramento dei alcune compagnie per venderle ai turchi o retisti senza scrupoli ,accise rubate di notte ai gestori e non ancora restituite CONTINUIAMO!!!!!! Tutti sapevano che al 31/12 2022 lo sconto accise non sarebbe stato rinnovato e perché quando il Draghi le ha ridotte de 50% tutti zitti e buoni dove era il PD e i % Stalle
E tutto questo lo dovrebbe risolvere un governo ,bianco o rosso che sia in 100 giorni di insediamento ????? Oggi ci chiamano ladri e approfittatori perché prima ? oggi arriva la G d F ? anche prima per controllare se il prezzo esposto e quello al Mise combaciavano o MULTA ?Oggi ci sono gli speculatori ,di qui nessuno ha mai fatto nome e cognome Maiiii colpa di questo governo ? Oggi tutti si vantano di avere fatto proposte concrete. Quali ?
Sono anni che Vi chiediamo di non tacere ,di fare ,di aiutarci ,non è il Governo che deve darci risposte ,è il sindacato che deve pretenderle con ogni mezzo !!!
Come dicevo prima ,un qualche anno fa il sindacato disse :Ora basta!!! la misura è colma ,Sono passati anni ma nulla è cambiato anzi si ripete quel inutile ora basta. Trovando indecentemente come capro espiatorio un governo di un mese di attività la colpa di anni di fancazzismo Ottimo