Alessandro Zavalloni, segretario nazionale di Fegica, sullo sciopero proclamato dai Gestori dei carburanti il 25 e 26 gennaio.
Nelle ultime settimane il governo ha prima avviato una task-force anti-speculazione eseguita dalla Guardia di Finanza, poi ha pensato a un decreto benzina che obbliga i distributori ad esporre i prezzi dei carburanti. Oggi, con Faib-Confesercenti e Figisc-Confcommercio , rispondete con la proclamazione di uno sciopero previsto il 25 e 26 gennaio per porre fine alla “ondata di fango” nei confronti dei benzinai.
“Siamo vittime di un’ondata di fango sotto il profilo mediatico, determinata dal fatto che il governo voglia coprire in ogni modo le sue responsabilità. Lo sciopero non è legato tanto al decreto annunciato, né ai controlli della Guardia di Finanza, che tra l’altro dovrebbe effettuare molti più controlli in questo settore. Ci sono infatti 13 miliardi di Iva e accise che ogni anno vengono sottratte alle casse dello Stato. Quindi se devono controllare i benzinai o la criminalità organizzata, la decisione spetta al governo e alla Guardia di Finanza. Il governo può e deve allocare le risorse dove meglio ritiene opportuno, ma deve assumersene la piena responsabilità. I prezzi dei carburanti sono aumentati perché l’esecutivo ha deciso di eliminare lo sconto sulle accise, rimettere 30 centesimi sui prezzi dei carburanti: questo ha determinato l’aumento dei prezzi, certo non le speculazioni che non esistono”;
“Lo leggeremo se e quando sarà scritto. Non ci opponiamo ad esporre cartelli: ne abbiamo già esposti molti, ne aggiungeremo un altro. Ma qualcuno dovrebbe spiegare come questo potrebbe abbassare i prezzi di benzina e gasolio”;
Cosa ritenete che si debba fare per abbassare i prezzi dei carburanti?
“Per abbassare i prezzi della benzina e del gasolio, il governo deve intervenire sulle accise, non con l’obbligo di un cartello in più. Questo è un ulteriore modo per scaricare la responsabilità sui cittadini. I benzinai espongono un cartello in più e i cittadini hanno il compito di leggerlo e di districarsi all’interno di una giungla di cartelli. Quindi se sbagliano a fare carburante in un posto piuttosto che in un altro, la colpa è loro. Ma i prezzi vanno abbassati e vanno abbassate le condizioni strutturali che determinano i prezzi. Non si può certo prendere in giro le persone o peggio, individuare come responsabili un’intera categoria di lavoratori, in maniera ingiusta e indiscriminata. Quindi il nostro sciopero è per ristabilire un minimo di verità”;
Quali sono le possibili riforme di settore?
“Abbiamo proposto riforme strutturali a questo governo e ad altri precedenti. È sotto gli occhi di tutti che l’intera rete va ristrutturata per avere migliori servizi, maggiori standard qualitativi e prezzi contenuti, ma ci sono anche interventi nell’immediato”;
Quali?
“Se veramente esiste la speculazione, il governo ha a disposizione uno strumento poderoso, fondamentale: può tornare al prezzo amministrato per un giorno, una settimana, un mese. Questo taglierebbe ogni tipo di speculazione, visto che c’è un’emergenza”;
Il prezzo amministrato è l’unico intervento?
“Dalla finanziaria del 2008 c’è l’accisa mobile. Con introiti invariati per le casse dello Stato è possibile controllare l’aumento dei prezzi”;
Come funziona?
“Il meccanismo è semplice: se aumentano i prezzi, aumenta un gettito di Iva che non è previsto, quindi c’è un maggiore incasso per lo Stato. Questo maggiore incasso può essere riversato sulle accise per abbassarle. Così il prezzo per i cittadini diminuisce e per le casse dello Stato non ci sono spese. Sono due provvedimenti efficaci, già adottati in passato. In questo modo si fa una politica seria, certo non scaricando la responsabilità sui benzinai”;
Avete chiesto un incontro al governo?
“Incontri al governo ne abbiamo chiesti ripetutamente e se vuole ci incontra. Siamo sempre disponibili al confronto e l’esecutivo ha avuto tante settimane per ragionare sia con noi che con gli altri operatori della filiera. Ma deve essere chiaro che è il governo ad avere il dovere di chiamare gli operatori per un incontro”.
Vogliamo i nostri rimborsi delle accise di marzo!!!!!!!!Poi il governo la prossima volta non ci metta la dittatura della guardia di finanza..Vada controllare chi vende a prezzi bassi se ce illecito Vergogna