Alessandro Zavalloni, segretario nazionale di Fegica, intervenuto a Inews24 dopo l’incontro tra le associazioni dei distributori e il governo, per discutere del caro-carburanti. Le parti si sono incontrate ieri dopo il vertice della scorsa settimana, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Domani, giovedì 18 gennaio, un altro incontro con il Governo, che potrebbe aprire nuove mediazioni.
Cominciamo da dov’eravamo rimasti. L’incontro della settimana scorsa con i ministri Giorgetti e Urso sembrava essere andato bene. Poi, dopo la pubblicazione in Gazzetta del decreto trasparenza, avete confermato lo sciopero del 25 e del 26 gennaio.
“Quando siamo usciti da Palazzo Chigi ci erano state date una serie di rassicurazioni. Poi è uscito il decreto, che è scritto in un modo che non poteva essere peggiore, ci siamo trovati la Guardia di Finanza sugli impianti e l’Antitrust che cercava dalle compagnie la prova che noi siamo dei truffatori. Anche Mister Prezzi aveva detto che l’adeguamento dei prezzi è in linea, ma il minuto dopo veniamo di nuovo all’attenzione dell’opinione pubblica come speculatori e vessatori del popolo”;
Veniamo all’incontro di ieri: com’è andata?
“All’incontro abbiamo chiesto al governo un atteggiamento differente. Innanzitutto era presente un solo Ministero, quello delle Imprese e del Made in Italy. Mister prezzi ci ha confermato ancora una volta l’atteggiamento giusto dei gestori. Ma ci hanno spiegato che loro potevano intervenire al massimo sul decreto attuativo, quindi su una parte limitata. Ma il decreto ormai è in Gazzetta, quindi la competenza è del Parlamento. Allora di che parliamo? Per fare un altro esempio, il Ministero dei Trasporti dovrebbe intervenire con un decreto sulle concessioni autostradali, ma non era presente all’incontro. Quindi continuano a non dare risposte concrete né hanno assunto impegni”;
Cosa avete chiesto?
“Per poter agire sullo sciopero c’è tempo fino all’ultimo minuto prima della chiusura degli impianti. Gli abbiamo dimostrato massima apertura fino al 24. Ma abbiamo chiesto un accordo scritto in sede istituzionale, in Presidenza del Consiglio. Dal momento che il tema riguarda più Ministeri, questa è l’unica maniera per impegnare tutto il governo e non un pezzetto alla volta. Non possiamo andare di Ministero in Ministero”;
Quali sono i punti dell’accordo?
“Ce n’è uno a medio termine, che è l’apertura di un tavolo che metta le mani sul 30% dei prodotti venduti in questo Paese in maniera clandestina. Si tratta di 7mila impianti e 13 miliardi di gettito sottratti alle casse dello Stato. Si tratta di una stima prudente di Guardia di Finanza e Procure. Questi impianti sono nelle mani della criminalità più o meno organizzata. Ma per intervenire su questo c’è bisogno di più tempo”;
Cosa chiedete nell’immediato?
“Il rispetto delle leggi già esistenti. E può occuparsene il Parlamento in occasione della conversione del decreto. Ci sono leggi che obbligano i proprietari degli impianti a rispettare i contratti tipizzati. Le condizioni economiche devono poi essere regolati da accordi collettivi. 60 impianti su 100 violano la legge perché i gestori non sono contrattualizzati né secondo la legge né hanno accordi collettivi che li coprano. E su questo non ci sono controlli né della Guardia di Finanza né dell’Antitrust, perché anche se la legge prevede l’obbligo del contratto non è prevista una pena. Quindi chiediamo di fare una norma da introdurre nel decreto legge, che preveda sanzioni in questo campo”;
Come intervenire invece, sulle concessioni autostradali?
“Questa è un’altra cosa da affrontare immediatamente. Vogliamo che sia aperto un negoziato per il decreto del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture che preveda che i concessionari non siano più lasciati nelle condizioni di lucrare su una concessione pubblica come se fosse un bene privato. I prezzi di ristoranti e carburanti in autostrada sono più alti perché i concessionari impongono delle royalties e dei meccanismi di gara che alzano i costi fissi”;
Com’è finita con il cartello dei prezzi dei carburanti da esporre tutte le mattine?
“Non ci siamo messi a discutere di questo. Mentre tutti ci vogliono far discutere dei cartelli, noi diciamo che il decreto è pasticciato per lasciare intendere che i benzinai speculano. Questo è il settore più trasparente che esiste nel commercio italiano. Non è un cartello che abbatte i prezzi della benzina, è solo fumo negli occhi”;
Voi avete proposto anche il ritorno all’accisa mobile…
“È una norma già vigente perché contenuta nella Finanziaria del 2008, quindi basta un decreto del Ministero delle Finanze per rispolverare l’accisa mobile. Meloni ha dichiarato che il governo abbatterà il costo delle accise se aumentano i prezzi, perché incassando più Iva sarebbe possibile riversare su di esse il gettito. Nel decreto questo c’è, ma per applicare l’accisa mobile è necessario fissare una soglia di prezzo, che non è stata fissata. Quindi come si applica l’accisa mobile?”;
I prezzi potrebbero ancora aumentare?
“Il 5 febbraio scatta l’embargo sui prodotti finiti, gasolio e benzina russi. Noi importiamo pochi prodotti finiti dalla Russia, ma l’embargo è internazionale: come reagiranno i mercati? Se aumenta il valore internazionale dei prodotti, aumenta anche la benzina in Italia e in tutto il mondo, quindi salgono i prezzi: ecco perché abbiamo proposto l’accisa mobile. Non è detto che questo accada: ma il tema è dotarsi degli strumenti per intervenire in maniera flessibile e immediata”;
Come vi siete aggiornati?
“Il ministero ci ha annunciato che domani, giovedì 19 gennaio, ci faranno sapere cosa hanno intenzione di fare. Il tema è su cosa? Se si tratta di ragionare solo su prezzo medio regionale o provinciale o se mettere o meno un cartello oppure dare un Qr code, allora diciamo che i problemi di questo settore non si risolvono così. Non può essere ridicolizzato tutto in questa maniera. Quindi staremo a vedere cosa ci diranno giovedì. Ma noi, fino al 24 gennaio siamo disponibili se ci sono impegni seri su questo tema”.
L’unico modo per poter gestire piu o meno bene un impianto sotto contratto collettivo è aver per legge … dico per legge … un margine unico di almeno 7 centesimi al litro. Solo così si può avere spazio e possibilità di lavorare in maniera professionale…. è bene che la triade sappia questo … nel prossimo incontro col governo….è questo il desiderio dei gestori onesti. Governo … Meloni … salva la nostra categoria… è questa l’unica via per scongiurare lo sciopero. Triade … se esisti davvero… tieni duro e sii pragmatica negli accordi.