
I Gestori non sono in sciopero per chiedere un “aumento dello stipendio”, malgrado ne avrebbero abbondantemente ragione visto la miseria del margine che percepiscono: di media 3 centesimi al litro lordi, meno dell’1,7% sui prezzi dei carburanti attuali.
Per chiudere la vertenza avviata solo a causa del tentativo di sviare le responsabilità dell’aumento dei prezzi di inizio anno, è sufficiente che il Governo predisponga un Protocollo d’Intesa da sottoscrivere in sede di Presidenza del Consiglio, a dimostrare la condivisione collegiale delle diverse competenze dell’Esecutivo, con il quale assuma l’impegno concreto ad intervenire in modo strutturale su questioni di legalità.
7.000 impianti nelle mani della criminalità, 13 miliardi di euro tra IVA e accisa sottratti all’erario ogni anno, il 60% di impianti gestiti senza contratto o con contratti illegali, non sono questioni corporative, ma che investono la responsabilità piena del Governo di questo Paese che ha il dovere di intervenire nell’interesse collettivo, non solo di una categoria di lavoratori.
E’ necessario che i proprietari degli impianti per essere autorizzati a commercializzare i carburanti dimostrino di avere capacità tecniche ed organizzative specifiche; che siano obbligati a certificare da chi acquistano i prodotti, attraverso quali canali si approvvigionano; che siano sottoposti ai criteri di esclusione previsti dal Codice degli appalti.
E’ necessario prevedere sanzioni, oggi del tutto assenti, per quanti violano le norme sui contratti di gestione e sugli accordi collettivi. Solo così si affrontano i nodi che soli possono restituire razionalità, efficienza, competizione e prezzi equi e contenuti in modo stabile e continuativo. Il Governo non riuscirà a nascondere la propria inerzia riducendo tutto all’aggiunta dell’ennesimo cartello che non è solo inutile, ma persino controproducente oltreché di dubbia legittimità. E’ infatti evidentemente giusto che i prezzi di vendita di qualsiasi prodotto siano esposti chiaramente al pubblico. Quelli dei carburanti sono persino visibili dalla strada e sono pubblicati dal sito ministeriale che consente agli automobilisti pure di capire quale impianto pratica i prezzi più bassi in un percorso stradale determinato. Questa si chiama trasparenza. Pretendere che un esercente qualsiasi esponga i prezzi praticati da altri è letteralmente folle, anche perché spingerebbe verso l’alto i prezzi di chi ora si mantiene sotto media.
Se si chiede come evitare lo sciopero dei benzinai, il Governo faccia il Governo, non come accontentare i benzinai con “sconti” sulle multe continuando a lasciare intendere che chi viola le leggi sono loro.
Esatto e niente più. Non è troppo. Pensate alle bollette della luce, che alla fine nessuno sa quanto paga al kw.