Com’è andato il mese di maggio 2024 per il mercato automotive europeo? Insomma, sarebbe potuta andare meglio… I dati UNRAE aggiornati vedono la maggior parte dei Paesi europei con segno meno, c’è stata vera crescita solo in Croazia, Romania e Polonia.
Il mercato UE+EFTA+UK ha perso a maggio 2024 il 2,6% rispetto a un anno prima. Se il +19,0% della Croazia, il +14,7% della Romania e il +13,2% della Polonia ci “hanno messo una pezza”, ben 9 Paesi differenti hanno registrato un numero negativo a doppia cifra, superiore al 10%. Pensiamo al -11,9% della Svezia, al -13,9% dei Paesi Bassi, al -23,2% della Norvegia. L’Italia, dal canto suo, ha perso il 6,6% rispetto a maggio 2023 e un motivo lo conosciamo bene: gli italiani stavano aspettando l’attivazione degli incentivi 2024 per piazzare il loro ordine, cosa avvenuta solo a fine mese (il Mimit ha aggiornato la piattaforma Ecobonus con Taxi e NCC).
Se guardiamo ai primi 5 mesi dell’anno, la situazione è leggermente migliore, con il mercato UE+EFTA+UK a +4,6%. Qui spicca il +37,0% della Bulgaria, il +15,1% della Croazia, il +15,0% della Polonia. L’Italia è invece a +3,4%, speriamo però che l’innesto dei nuovi incentivi abbia un impatto positivo sui mesi a venire.
Ma quali sono le alimentazioni più vendute a maggio 2024? Se escludiamo le auto ibride, che in UE+EFTA+UK guadagnano il 16,2%, tutte le restanti alimentazioni hanno segno meno. Le BEV (auto elettriche a batteria) sono al -10,8%, le Plug-in Hybrid a -9,6%, mentre il gasolio è a -11,4%. In perdita anche la benzina, con -5,6%, con le alimentazioni alternative (GPL, metano, etanolo E85 che in Francia costa meno di 0,80 €/l), idrogeno) che hanno perso il 19,2%, nonostante le ottime prestazioni del GPL in Italia.
Guardando ai primi 5 mesi dell’anno, le BEV sono riuscite a strappare un +2,1%, le PHEV +5,3%, le alimentazioni alternative +8,3%, mentre le auto ibride hanno ottenuto un ottimo +20,5%. Non crescono, invece, le alimentazioni termiche tradizionali: la benzina è a -0,4%, il diesel a -8,8%.
Grazie al piffero che i diesel calano. Li stanno eliminando dai listini, e nonostante questo, vendono cara la pelle. Mentre le “superspinte” Bev crescono al rallentatore.