Si prospetta l’ennesimo rinvio per la riforma del settore dei carburanti

Nel magico mondo delle promesse politiche, la riforma del settore dei carburanti si è da tempo trasformata in una vera e propria soap opera. Con un cast di politici pronti a promettere e sistematicamente rinviare, come fosse una dieta che comincerà sempre il prossimo lunedì.

Il sipario si è alzato  il 6 giugno 2023, quando l’inventore del cartello del prezzo medio regionale ucciso dalla Cassazione  ha convocato il tavolo di filiera per discutere della riforma. Ad accogliere i presenti il sottosegretario Massimo Bitonci, che con l’entusiasmo di un presentatore di un talent show, annunciava che il Ministro Adolfo Urso avrebbe presto presentato la riforma dei carburanti.

Ma il tempo è passato, e siamo arrivati a inizio agosto 2023 e finalmente, con un’impressionante presentazione di slide venivano tracciate le linee guida di una riforma attesa da decenni! Certo, perché niente dice “impegno concreto” come una sequenza di PowerPoint animati. Il disegno di legge, elaborato dai ministeri delle Imprese e del Made in Italy e dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, è stato mostrato come un progetto visionario ( o vuoto di contenuti veri), senza però una data certa per la sua realizzazione. Insomma, tanto fumo e niente arrosto.

A rincarare la dose di aspettative, ci aveva pensato già il 10 aprile il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante un question time alla Camera. Rispondendo all’interrogazione della deputata di Italia Viva, Maria Chiara Gadda, aveva annunciato l’imminente (si fa per dire) presentazione del DDL per il riordino del settore dei carburanti, in stretta collaborazione con il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. E nel frattempo, i benzinai continuano a lavorare con un quadro normativo che nessuno rispetta, in primis l’azienda partecipata dallo stato e quindi dallo stesso Ministro Urso.

Poi, nella tarda serata di un giorno qualsiasi, il Ministero delle Imprese ha emesso le convocazioni per il tanto atteso tavolo di filiera della distribuzione carburanti. L’incontro era fissato per mercoledì 15 maggio alle 15 presso il parlamentino del Mimit a Palazzo Piacentini. La suspense era palpabile, ma il risultato? Un altro appuntamento con il nulla di fatto.

Ma attenzione, il colpo di scena arriva l’11 luglio. Ecco l’annuncio roboante: “Riforma carburanti: soluzione sui contratti (il vero nodo della questione in quanto le potenti lobby del petrolio vogliono avere le mani libere per precarizzare i Gestori), in Cdm prima della pausa ferragostana.” Sembra quasi la trama di un film d’azione, ma senza l’azione. Ci aspettiamo di vedere Bruce Willis apparire da un momento all’altro per salvare la situazione.

Infine, il 24 luglio, il Ministro Urso dichiara che la riforma della rete carburanti è una priorità assoluta da affrontare prima della pausa estiva. Le ferie sono sacre, ma un po’ meno sacre delle promesse non mantenute. Forse la vera riforma è riuscire a rinviare tutto al rientro autunnale, perché in fondo, chi lavora ad agosto?

Alla fine, la riforma del settore dei carburanti sembra una chimera irraggiungibile, un miraggio nel deserto delle buone intenzioni, ma utili alla stampa nostrana per riempire qualche seconda pagina dei giornali. Intanto, i consumatori continuano a fare i conti con prezzi ballerini, i Gestori con il mancato rispetto delle leggi  e una rete di distribuzione da terzo mondo. 

Chissà, forse la riforma arriverà davvero. O forse no. Magari il prossimo annuncio sarà un’altra appassionante puntata di questa saga interminabile. Per ora, restiamo in attesa, con l’unica certezza che la politica italiana sa come tenere alto il livello di suspense. E, alla fine, se c’è una cosa che non manca mai, sono le promesse di cambiamento.

Grazie ministro Urso, ancora una volta hai fatto la cosa che ti riesce meglio, una propaganda fine a se stessa. Ma forse meglio dei fatti conreti se questi somigliano al famigerato e cassato cartello del prezzo medio regionale. 

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Ant
Ant
6 mesi fa

Aumentate i margini,e’ date un sostegno ai poveri gestori perche’ non possono sopravvivere con quest” elemosina,vedete le assicurazioni aumentano tutto aumenta e’ il margine gestori ridotto al debito!!vergogna per quei gestori che non sono stati solidali tra loro

SALVATORE
SALVATORE
Rispondi a  Ant
6 mesi fa

Implorare questi personaggi non serve a nulla non gli è mai fregato un bel C….o di niente e come il” poverello che davanti alla chiesa chiede l’elemosina” , e non serve recriminare sui colleghi in quanto le cause che hanno portato a tutto questo sono molteplici e non solo i gestori…..le mele marce sono in tutte le componenti di questa categoria e non sto facendo l’autodifesa dei gestori???…

SALVATORE
SALVATORE
6 mesi fa

l’ultima volta che si è parlato della riforma che era in dirittura di arrivo si erano pronunciati i tre ….che portano i nomi di Picchetto Fratino Adolf Urso e il fenomeno da baraccone Matteo Salvini si perchè questi Signori sono gli artefici della riforma tanto acclamata ma che poi stringi stringi il nulla fuffa chiacchere senza sostanza , e nel frattempo i gestori piano piano tirano le cuoia tra l’indifferenza totale come se la questione per questi del governo e di scarso interesse!!!! ma diciamo che per noi gestori non possiamo più farci illusioni , il motivo non è pessimismo a oltranza ma le cose per noi non si sono incanalate nella giusta maniera e i motivi le cause sono molteplici e ne abbiamo ampiamente parlato e scritto in tutti questi mesi di inutile attese e di speranze infrante e che qualche cosa di positivo poteva accadere ,e aggiungo anche se qualche tribunale qua è la ha dato ragione alla nostra causa per quanto mi riguarda non mi faccio nessuna illusione….THE END questa e la fine???