Dopo l’ennesimo pasticcio del ministro Adolfo Urso, arriva la convocazione del tavolo sulla riforma della distribuzione carburanti. La convocazione è arrivata nella mattinata di venerdi. Il tavolo, alla presenza del ministro Urso, del sottosegretario Bitonci e dello staff del ministro Pichetto, si terrà martedì 10 alle 17, in presenza, a via Veneto. Tema dell’incontro: confrontarsi sugli aggiornamenti inerenti alla riforma del settore carburanti.
Sarà affrontato il punto cruciale che, fino ad oggi, ha impedito ai protagonisti del settore di presentare al Ministero una riforma condivisa, ovvero il famoso nodo sulla contrattualistica. Attualmente, cosi come i Gestori avevano facilmente pronosticato, il testo presentato non ha per nulla fornito una mediazione equa che contempli i legittimi interessi di tutte le parti coinvolte, con particolare attenzione alla tutela dei gestori, parte più debole del rapporto economico.
Uno dei punti più controversi riguarda il ruolo del “gestore” all’interno del DDL, con una riformulazione che potrebbe favorire, cosi come evidenzia la Figisc in un suo editoriale, i “poteri forti” della filiera. La norma, spiega semplicemente l’associazione dei gestori aderenti a Confcommercio, permette alle aziende di affidarsi a “terzi fornitori di servizi” o di proprio personale per la gestione degli impianti, mettendo in discussione il tradizionale rapporto tra gestori e aziende. Questo approccio pporta alla creazione di un “gestore collettivo”, controllato dalle stesse aziende, che sostituisce i singoli gestori con prestatori d’opera, bypassando così i contratti collettivi e riducendo il ruolo delle organizzazioni di rappresentanza.
La preoccupazione principale è che questa strategia possa trasformare radicalmente le relazioni contrattuali nel settore, indebolendo i diritti e le tutele dei gestori indipendenti. Ora resta da vedere se il nuovo incontro sarà un’occasione per trovare una soluzione condivisa o se si riproporrà un gioco di potere che premierà solo i grandi operatori.
Non a caso a complimentarsi con il ministero per l’emanzazione del DDl è stata solo la rappresentazna dei petrolieri che ha definito la riforma ” un passo importante dichiarando sfacciatamente che il Ddl “ha anche il merito di fare chiarezza e normare le varie forme contrattuali per garantire piena legalità nella rete carburanti. In questo ambito, le proposte del Governo sulla contrattualistica, stando a quanto anticipato dalla stampa, rappresentano una mediazione che ha l’obiettivo di evitare il dumping contrattuale e consentire di investire ed operare all’interno di confini normativi chiari e certi”.
Una valutazione completamente opposta a quella della rappresentanza dei Gestori e che oltre a confermare quanto sia sbilanciata la norma in favore dei petrolieri rende il confronto al MIMIT di difficile risoluzione.
Alla ripresa del tavolo, dunque, come giustamente si chiede la Figisc, gli interrogativi sono: “torneranno di nuovo col gioco delle tre carte, rendendo così quasi impossibile trovare una sintesi condivisa? e ancora, il Governo intende tenere mano al banco oppure è consapevole, o almeno lievemente sospettoso, di essere stato tirato dentro un gioco delle tre carte, insomma, ci è o ci fa?”
La strada è molto stretta e non ci sono molte vie di uscita in quanto le compagnie hanno una posizione di forza nei nostri confronti per i motivi che già conosciamo e che nel confronto che in questi giorni si sta dibattendo per cercare di fare questa benedetta riforma con tutti i principali attori e che per noi è di vitale importanza che ci venga riconosciuta la centralità della figura che il gestore deve avere in questa riforma altrimenti per la categoria o quello che rimane è la fine e mi auguro che questo governo guardi la questione a 360 gradi e non solo da una sola parte visto che da quanto si apprende i petrolieri sono gli unici soggetti a congratularsi per la presentazione del disegno di legge a loro gradito???