Nel corso del Question Time, la vicepresidente del Movimento 5 Stelle, Chiara Appendino, ha esposto la sua interrogazione relativa alle criticità del settore del commercio al dettaglio di carburanti, ribadendo l’importanza di una riforma che, nonostante le promesse del governo, non ha ancora visto la luce.
“Grazie, Presidente. Confesso che non avrei voluto presentare questo Question Time – ha esordito Appendino – perché ci siamo già occupati del tema e il Presidente ci ha guidato lungo un percorso che riguarda un settore strategico, che dà lavoro a circa 80.000 persone e che purtroppo sta soffrendo. Sono però costretta a essere di nuovo qui, dopo due anni, per chiedere conto al governo di annunci e smentite, di slide che appaiono e scompaiono, e di riforme che entrano in Consiglio dei Ministri ma non ne escono”.
Appendino ha evidenziato come siano già state registrate minacce di scioperi nel settore e ha espresso perplessità sull’incomprensibile stato di immobilismo che circonda la riforma del comparto carburanti. Ha quindi chiesto chiarimenti al governo su come intenda procedere, sottolineando che il percorso è già tracciato, poiché in Commissione sono state votate risoluzioni da diverse forze politiche.
L’onorevole Bergamotto ha risposto all’interrogazione, spiegando che il nuovo disegno di legge sulla riforma del settore dei carburanti tiene conto delle risoluzioni parlamentari e delle osservazioni avanzate dalle associazioni di categoria. Ha sottolineato come il governo stia lavorando su diverse iniziative, tra cui l’allineamento dell’anagrafe carburanti e l’osservatorio prezzi, oltre a incentivare l’apertura di impianti green e la riconversione di quelli inefficienti. Il disegno di legge, presentato il 15 maggio 2024, ha ricevuto un generale apprezzamento dalle associazioni di settore.
Bergamotto ha concluso affermando che il rinvio dell’approvazione della riforma è stato necessario per lavorare su un testo che contemperi le esigenze del settore, garantendo la competitività delle imprese, la tutela dei lavoratori e una transizione verso una rete distributiva più moderna ed efficiente.
Nella sua replica, Appendino si è detta “basita” dalla risposta di Bergamotto, sottolineando come sembri che governo e opposizione vivano in due Paesi diversi, leggano rassegne diverse e dialoghino con interlocutori differenti.
“Per quanto mi risulta, le associazioni di categoria sono infuriate e non vogliono questo disegno di legge. Le richieste che hanno avanzato sono chiare: intervenire sul tema dei contratti, mentre società pubbliche come Eni continuano a precarizzare il settore”.
Appendino ha criticato inoltre l’approccio del governo sul tema dei cartelli, ricordando che il cartello del prezzo medio regionale è stato fortemente contestato. Ha espresso preoccupazione per la possibilità che il nuovo disegno di legge elimini l’obbligo di esporre il prezzo della benzina servita rispetto al self-service, decisione che ritiene danneggi gravemente il consumatore.
“Ci preoccupa questa rappresentazione distorta della realtà. Se pensate di andare avanti con una riforma che va contro gli interessi della categoria e dei cittadini, sbagliate. La riforma va fatta, ma deve essere costruita attraverso mediazioni e con un reale ascolto delle parti in causa, altrimenti migliaia di posti di lavoro andranno persi”.
Appendino ha concluso dichiarando di non essere soddisfatta della risposta e di voler richiedere ulteriori chiarimenti al ministro competente, per garantire che il lavoro svolto dalla Commissione non venga vanificato.
Sono tutti bravi quando sono all’opposizione….poi vanno al governo e fanno orecchie da mercante… vale per TUTTI