Accise: il Senato propone il riallineamento tra diesel e benzina

Il tema del riavvicinamento delle accise su diesel e benzina torna al centro del dibattito, questa volta parlamentare, con una proposta che prevede un aumento graduale delle accise sul gasolio e una contestuale riduzione di quelle sulla benzina. Le risorse derivanti da questo intervento, secondo quanto stabilito dal parere della Commissione Finanze del Senato sullo schema di decreto legislativo in materia, saranno destinate al trasporto pubblico locale.

Nel parere approvato da Palazzo Madama, si prevede un riallineamento tendenziale delle accise tra diesel e benzina, da realizzarsi in un “congruo arco di tempo” e nella misura compresa tra 1 e 2 centesimi di euro al litro. Questa misura tiene conto sia dell’impatto ambientale che economico dei due carburanti, con l’obiettivo di penalizzare meno chi utilizza combustibili più sostenibili.

Secondo il relatore del provvedimento, Trevisi (Forza Italia), l’intervento non comporterà un aumento complessivo delle accise: “Non si tratta di un aumento delle tasse sui carburanti, ma di un riallineamento basato sul principio che chi meno inquina, meno paga”.

Il provvedimento prevede un risparmio di circa 30 euro all’anno per chi utilizza automobili a benzina, grazie alla riduzione delle accise. Parallelamente, il gasolio, che già gode di accise agevolate, vedrà un lieve aumento della tassazione. Tuttavia, il riallineamento non riguarderà il settore del trasporto merci, che continuerà a beneficiare delle attuali agevolazioni. Inoltre, è allo studio una proposta per attenuare l’impatto dell’intervento sul gasolio agricolo.

La Commissione Finanze della Camera ha adottato un approccio meno vincolante rispetto al Senato. Nel suo parere, il “riavvicinamento” delle accise è inserito come osservazione e non come condizione, lasciando maggiore flessibilità al Governo. Inoltre, è stata avanzata la proposta di posticipare l’entrata in vigore del riallineamento al 1° gennaio 2026, per consentire ai soggetti coinvolti di adeguarsi.

Il provvedimento non si limita al tema delle accise, ma include anche modifiche alla normativa sulla gestione di impianti di Gpl. Tra le proposte, un inasprimento delle sanzioni per chi viola le disposizioni relative all’installazione e all’esercizio degli impianti, nonché l’estensione della qualifica di soggetti obbligati accreditati (Soac) agli operatori di bitumi e oli lubrificanti, con esonero dal prestare cauzioni per le accise.

Il tema del riallineamento delle accise si inserisce nella più ampia revisione dei sussidi ambientali dannosi (Sad), già proposta nel Piano strutturale di bilancio (Psb) dello scorso autunno. Attualmente, il diesel beneficia di un’accisa inferiore di circa 11 centesimi al litro rispetto alla benzina. Le accise sulla benzina sono infatti pari a 72,8 centesimi al litro, contro i 61,7 centesimi del gasolio auto.

Secondo il nuovo Catalogo dei Sad e Saf (sussidi ambientalmente favorevoli) del 2024, il riallineamento delle accise rappresenta una misura necessaria per incentivare una mobilità più sostenibile e ridurre l’impatto ambientale del settore dei trasporti.

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