Polizze catastrofali, ipotesi di rinvio al 30 giugno 2025

Il governo sta lavorando per posticipare di tre mesi l’entrata in vigore dell’obbligo di assicurazione contro i rischi catastrofali per le imprese. La scadenza, originariamente fissata al 31 marzo dal decreto Milleproroghe, potrebbe essere rinviata al 30 giugno 2025.

La possibilità di una proroga, rilanciata ieri dalle agenzie di stampa, potrebbe essere discussa nel Consiglio dei Ministri previsto per oggi. Tuttavia, non vi è ancora alcuna conferma ufficiale e i tempi sono estremamente stretti, considerando che mancano solo pochi giorni alla scadenza.

Secondo quanto emerso, un percorso ipotizzabile sarebbe l’approvazione di un decreto legge cosiddetto “a perdere”, che entrerebbe in vigore immediatamente ma senza essere convertito in legge. Questo darebbe il tempo necessario per far passare un emendamento nel primo veicolo legislativo utile, come il decreto PA, che dovrà essere convertito entro la metà di maggio.

Sfuma invece la possibilità di inserire la proroga nel decreto Bollette, poiché l’emendamento proposto da parlamentari di Fratelli d’Italia è stato dichiarato inammissibile, data la non attinenza tra il provvedimento energetico e la materia assicurativa.

Una proroga con condizioni

L’ipotesi di rinvio non sembra prevedere un semplice slittamento, ma piuttosto una proroga accompagnata da prescrizioni specifiche. Lo scopo sarebbe quello di chiarire numerosi dubbi interpretativi e consentire una fase di test sul mercato per valutare i costi effettivi dei premi assicurativi. In questo modo, si potrebbe individuare l’eventuale presenza di picchi di prezzo e studiare misure per contenerli.

Le richieste delle categorie produttive

Tutte le categorie produttive, a partire da Confindustria, hanno richiesto la proroga. Anche Confcommercio è intervenuta sulla questione, ribadendo la necessità di un differimento adeguato, vista l’impossibilità per circa quattro milioni di imprese di adempiere all’obbligo in tempi così ristretti. La nota di Confcommercio-Imprese per l’Italia sottolinea come il regolamento attuativo sia stato emanato appena il 27 febbraio scorso e che il portale Ivass per la comparabilità delle offerte assicurative non sia ancora stato attivato.

La situazione resta quindi incerta, ma il governo sembra orientato a concedere un rinvio che permetta di affrontare con maggiore chiarezza le criticità emerse. Nel frattempo, imprese e associazioni di categoria attendono con ansia l’esito del Consiglio dei Ministri.

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Tony
Tony
1 mese fa

Sempre noi a pagare con i nostri guadagni da fame

Mentre le compagnie assicurative guadagnano con il loro costi che ti aumentano giustificando per colpa dell aumento dell’incidenti ,Iva ,sanità,’……ec….

Salvatore
Salvatore
1 mese fa

Questa non me l’aspettavo , una roba che ti fa pensare e dire che questi ci stanno prendendo per il culo e la dico cosi per essere molto chiaro ma si rendono conto che qui oramai da noi gestori non c’è più nulla da mungere che ci hanno ridotto con le pezze al culo….ora si sono inventati la( CAT NAT ) un assicurazione sulle catastrofi naturali e che tutti coloro che sono iscritti all’albo delle imprese devono avere altrimenti non sei in regola e sei soggetto a multe salate, e tutto questo perchè la copertura in caso di catastrofi del tipo terremoti inondazioni ecc ecc ti devi tutelare pagando di tasca propria una polizza assicurativa !!!! ma osservo che la maggior parte degli impianti sono delle compagnie e non vedo a che titolo io mi debba assicurare per una proprietà altrui e spero che questa roba non passi altrimenti non ci rimane che restituire le chiavi, qui come dicono a Roma “nun c’è trippa per gatti”!!!!