
Un’altra rivoluzione in casa Api. La società petrolifera della famiglia Brachetti Peretti appena undici mesi fa aveva concluso l’acquisto del 100% delle quote di TotalErg, ma già guarda avanti.
Fra una settimana si riunirà l’assemblea dei soci: in questa seduta si deciderà se portare avanti il progetto di fusione inversa con la società Ip, Italiana Petroli.
Alta la posta in palio: oltre 2600 stazioni di servizio TotalErg, il 25,15% della raffineria di Trecate, il polo logistico di Roma e 5000 punti vendita in tutta Italia. Non si tratterà però di una semplice fusione: sarà infatti Api a fondersi per incorporazione nella società Italiana Petroli. Obiettivo: diventare primo player della rete carburanti.
Il Piano 2018-2022 che accompagna il progetto di fusione prevede di “conseguire risultati consolidati reddituali e finanziari positivi, in linea o superiori con i risultati del 2017”. Lo scorso gennaio Api aveva perfezionato l’acquisto di tutte le quote di TotalErg, mantenendo così fede all’accordo siglato a novembre dello scorso anno fra Erg spa e Total Marketing Services. Questo fondamentale passaggio ha di fatto messo in pratica l’approvazione da parte dell’autorità garante della concorrenza e del mercato, che sul suo bollettino di gennaio aveva formalmente comunicato il nulla osta all’eseguibilità dell’operazione finanziaria, perché secondo l’autorità non avrebbe comportato “la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante nei mercati rilevanti, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza”.
In altre parole TotalErg è passata interamente sotto il controllo di Api, Anomina Petroli Italiana spa ed ha immediatamente acquisito la denominazione di Italiana Petroli. La società che dovrebbe nascere da questa fusione inversa, infatti, si stima che potrà godere di una crescita media annua del 24% con un risultato stimato a 43,7 milioni nel 2018 per passare poi a 83,5 nel 2020 e 103,7 nel 2022.
Api aveva chiuso il 2017 con un utile netto di 12 milioni di euro: risultato sbalorditivo se paragonato ai 3 milioni dell’anno precedente. Lo scorso anno, però, le condizioni non avevano comunque permesso di incassare dividendi: per finanziare l’acquisizione della ex TotalErg, infatti, Api aveva sottoscritto contratti di finanziamento con le banche che prevedono una serie di impegni, tra cui “il blocco della distribuzione di dividendi fino al completo rimborso del finanziamento concesso”.