E’ da 10 anni il Gestore di una stazione di servizio Eni, l’unico distributore per i rifornimenti natanti di Porto Venere (La Spezia). Il suo rifiuto a sottoscrivere un contratto di affitto per 4mila euro l’anno del garage dell’impianto gli costa il posto di lavoro. Cosi l’impianto rischia di rimanere chiuso con un danno sia alla comunità che alla stessa compagnia petrolifera.
La storia triste, come scrive la Nazione nella sua edizione online dell’unico benzinaio di Porto Venere, che è stato “licenziato”, con il rischio che l’impianto possa restare chiuso per chissà quanto tempo o chiudere definitivamente. Gabrio Filippini per 10 anni lavora con abnegazione nel distributore di via Olivo. D’estate e d’inverno è presente per assistere gli automobilisti e per rifornire le barche nelle 5 pompe a mare.
Prima di Natale ha però ricevuto il preavviso di licenziamento e alla fine mese di marzo dovrà abbandonare il posto. Con il rischio, concreto, che la stazione di servizio possa rimanere chiusa, in piena stagione turistica, perché a quanto sembra non è così facile e immediata la sostituzione del gestore. “Sono stato licenziato – spiega Gabrio, conosciuto da tutti nel borgo – perché mi sono rifiutato di prendere in affitto, al costo di 4mila euro l’anno, il garage dell’impianto, che ho sempre tenuto in comodato d’uso gratuito per fare il cambio dell’olio nelle auto. Mi sono rifiutato perché a Porto Venere lavoro solo durante la stagione estiva, d’inverno non c’è certo la fila per il rifornimento e quindi i guadagni sono quelli che sono”.
Gabrio sì è rivolto a un avvocato per tentare di salvaguardare il suo posto di lavoro: “Purtroppo – aggiunge – di fronte a certi colossi c’è poco da fare. Quando ad ottobre si è verificata la mareggiata, ho segnalato la rottura di una pompa a mare e il danneggiamento della zona calpestabile. Sono arrivati i tecnici e invece di ripristinare la situazione, le pompe sono state chiuse. Con il risultato che molte persone che hanno la barca mi chiamano perché a Porto Venere non si può più far rifornimento per i natanti”.
Il benzinaio portovenerese non nasconde lo sconforto: “Si rischia davvero che l’impianto rimanga chiuso perché secondo le voci che circolano non sembrano esserci persone intenzionate a prendere in gestione la stazione di rifornimento. È da anni e anni che mattina e pomeriggio sono in quel distributore e ho visto scendere il lavoro in picchiata: c’è troppa concorrenza da parte dei distributori ‘ghost’, cioè dotati di sistema di erogazione a self-service. Il prezzo della benzina non lo decido certo io. Circostanza questa che ho fatto notare a Eni, ma i dirigenti non hanno voluto saperne”.
Gabrio fortunatamente non dovrà rimboccarsi le maniche per trovare una nuova occupazione, visto che la sua famiglia gestisce il bar ‘Naviglio’ nelle vicinanze del distributore. Sembra però paradossale la situazione che si è venuta a creare, dato che i portoveneresi, compreso Gabrio, usufruiscono della prepagata erogata dalla Regione per il rifornimento della benzina, e l’unico distributore presente nel borgo sembra essere destinato a chiudere i battenti.
Ha fatto bene..la dignità prima di tutto!