L’obbiettivo, secondo Repubblica che lo scrive in un articolo a firma di Roberto Petrini, è sul tavolo del governo — con la sponsorizzazione della sottosegretaria al Tesoro Laura Castelli (M5S) — e mette nel mirino almeno sette sconti, prevalentemente sull’Iva, che costano alle casse dello stato 16 miliardi l’anno.
L’obiettivo è quello di percorrere la strada già tracciata da diversi anni, ma mai portata a compimento, di una razionalizzazione delle detrazioni e deduzioni fiscali che pesano sul bilancio del 2019 54,9 miliardi e ammontano a 466 misure. “Stiamo lavorando sulle tax expenditures per una revisione complessiva in un’ottica di produttività ed efficienza”, ha dichiarato nei giorni scorsi il premier Conte.
Sempre secondo Repubblica, il governo avrebbe già pronto un dossier per mettere mano al lungo elenco di sconti fiscali (in totale 466 misure, da un valore di 54,9 miliardi all’anno). Il Mef avrebbe messo nel mirino i Sad, cosiddetti “Sussidi ambientalmente dannosi”, un pacchetto di deduzioni e detrazioni con effetti ritenuti inquinanti.
Il governo avrebbe in mente di tagliare circa 16 miliardi di euro all’anno. Una decina arriverebbero dal settore energetico. Sul tavolo del Tesoro ci sarebbe la revisione di sette sconti in particolare. Innanzitutto si punterebbe al taglio dell’equiparazione dell’accisa su gasolio e benzina: il primo gode di uno “sconto” del 23% rispetto al secondo, benché più inquinante; in questo modo lo Stato “perde” circa 4,9 miliardi di euro l’anno di possibili imposte incassate.
Più o meno lo stesso accade per aerei e navi. Le compagnie aeree, infatti, non versano alcuna tassa sul carburante (1,5 miliardi l’anno) e lo stesso vale per gli armatori (456 milioni). Diverso il discorso per lo sconto sul gasolio dei tir, che – nonostante incentivi il trasporto su gomma – può vantare uno sconto del 17,2% sul prezzo del carburante. Il governo vorrebbe cancellare questa agevolazione, che vale 1,29 miliardi l’anno. Piccola nota: fa sorridere che a sponsorizzare la misura siano gli stessi grillini che poi bloccano la costruzione della Tav (alternativa possibile ai camion per il trasporto delle merci).
Un’altro sconto nel mirino è quello del gasolio per i trattori delle aziende agricole. Questi godono di uno sconto del 22% rispetto al diesel normale e del 49% rispetto alla benzina. Totale: 830,4 milioni di euro all’anno.
Ma sembra ci sia sul tavolo anche l’ipotesi della cancellazione delle agevolazioni fiscali le industrie che godono di una quota di emissioni gratuita e le famiglie che consumano meno di 3kw al mese. Il conto sarebbe di 1,2 miliardi all’anno.
Il totale si avvicina ai 10 miliardi l’anno, cui andrebbero aggiunti – spiega Rep – altri sei miliardi di sconti inquinanti che non riguardano energia o carburanti.