Rete carburanti, tutti contro tutti

Staffetta Quotidiana – Prima UP e Assopetroli sulle frodi, poi i gestori “ufficiali” su accordi collettivi, prezzi e un “pezzo” di illegalità, quindi i gestori “autoconvocati”, poi forse a giugno tutti insieme di nuovo sulle frodi. I problemi della rete carburanti sono sicuramente molti ma i protagonisti sono gli stessi, e le convocazioni multiple al ministero dello Sviluppo economico finiscono per sembrare dei “contentini”, ora a una ora all’altra articolazione della filiera.

È sempre più chiaro che sullo stato del downstream petrolifero manca una sintesi, un’indicazione delle priorità e dei possibili denominatori comuni. Le tante debolezze in campo e la mancanza di un reale interesse danno vita a una stanca sfilata per le stanze di via Veneto.

Le associazioni dei gestori, protestando per essere stati equiparati agli “autoconvocati”, hanno fatto notare al sottosegretario Crippa che l’illegalità, “contrariamente a quanto si continua a sostenere nei salotti buoni, non riguarda solo la fase di approvvigionamento della filiera, né può ancora continuare ad essere rappresentata come una lotta tra operatori buoni e operatori cattivi”. Perché, sostengono i gestori, “ormai la buona parte delle migliaia dei titolari dei punti vendita operano con un piede di qua e un piede di là nella fase di approvvigionamento”. Tutto questo fa sì che circolino “capitali ingenti, capaci di generare facilissimi quanto sempre più spesso illegittimi guadagni per una ristretta cerchia”. Nel capitolo “illegalità” i gestori fanno rientrare anche gli accordi economici one-to-one, firmati cioè al di fuori della contrattazione collettiva.

Il punto è che, dopo la grande “polverizzazione” favorita dalle liberalizzazioni, dopo il progressivo disimpegno di diverse compagnie, si va ora aprendo un’altra fase: una “razionalizzazione” che sta avvenendo ad opera di aziende che, accumulando capitali con operazioni illecite, rastrellano punti vendita e crescono facendosi “sistema”. In questo momento il fatto che ciascuna articolazione della filiera persegua i propri particolari interessi rischia di trasformarsi in una prova di debolezza catastrofica per il sistema.

Per gentile concessione di Staffetta Quotidiana 

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anonimo
anonimo
5 anni fa

le liberalizzazioni,anche nel settore petrolifero,le ha fatte bersani figlio di un benzinaio. è come la storia del marito tradito.per questo bersani da noi benzinai non deve assolutamente essere votato!

Giovanni Ruiu
Giovanni Ruiu
5 anni fa

Siamo al game over.. Non si campa più vendendo solo carburante.. Margini a dir poco ridicoli.. Altro che imprenditori.. Solo sulla carta lo siamo..

gioeni
gioeni
5 anni fa

l’ immagine dice tutto…

sss
sss
5 anni fa

prima di Bersani ogni tre anni si adeguava il margine ed ora saremmo a 10 centesimi, dopo e’diminuito…… bravo bersani proprio un genio sei stato , non capire che le multinazionali petrolifere avrebbero schiacciato i gestori bravo un luminare

pippo
pippo
5 anni fa

Forse la “stanca sfilata ” viene fatta in modo stanco perche forse a molti conviene che resti tutto come è

E poi scusate ,cosa centra il sindacato con la illegalità ? Dovrebbe interessarsi del margine dei gestori dell illegalita se ne interessi la guardia di finanza ,o oltre il commercialista il pompiere lo spazzino ,dobbiamo fare i finanzieri ? Forse il gestore è a conoscenza se il retista o la compagnia ha pagato iva e accise ? NO non ha nessun potere di controllo
Le liberalizzazioni :sono anni che i gestori gridano di stare attenti ,oggi si scopre che la malavita prospera MA VA !!!!!se lo dice un benzinaio è un coglione ,se lo dice un coglione vestito in giacca e cravatta è verità
Oggi dicono di fare sistema ,bene finalmente ma si fa sistema in tutto anche con lo scambio dei portafogli ,penso che ai gestori non si debba chiedere piu nulla ci avete rubato tutto non ci mettiamo a fare i finanzieri
Vado in piazzale saluti

anonimo
anonimo
5 anni fa

se bersani ha devastato tutta la rete dei gestori privilegiando solo le compagnie petrolifere immaginatevi cosa potrebbe fare se andasse al governo

luigi mattiozzi
luigi mattiozzi
5 anni fa

Le liberalizzazioni dei carburanti con il decreto Bersani fu istituita
per accrescere la concorrenza con l intento di favorire la grande distribuzione e coop conad auchan etc hanno istallato decine
di impianti e distrutto ls rete ordinaria, è chiaro che liberalizzare senza regole diventa anarchia e con il decreto Monti del 2011 devo ogni imporesa poteva commercializzare prodotti petroliferi c e stato il colpo di grazia ;, oggi è tardi per parlare di regole perche
come in ogni settore commerciale nessuno è piu in grado di avere una
visione dell avvenire e la finanza la fa da padrona
Vorrei fare una riflessione perchè si parla sempre di rete carburanti dove si intende prodotti quali benzine e gasolio e mai di prodotto metano dove ci sono qualche migliaia di impianti e fiscalmente hanno agevolazioni pazzesche e non ho la certezza se hanno il registro UTF Il prodotto è ecologico va bene ma gli utili non sono bassi come i carburanti tradizionali ,non ho mai sentito lamentele di
coloro che hanno questi prodotti come assopetroli etc sara un caso o va bene cosi per questa nicchia di privilegio
Vorrei un chiarimento in merito da qualcuno che conosce bene il settore

Bainzu
Bainzu
3 anni fa

Gli autoconvocati, come li chiamate voi sono una decina di pagliacci in cerca di visibilità. Vogliono sedere ai tavoli non per il bene della categoria, ma solo per accaparrarsi i punti vendita che si liberano… Altro che interessi dei gestori, gente con 3/4 impianti che si erge a paladino della categoria… Buffoni.