I Gestori denunciano: Petrolifera Adriatica si nega al confronto e viola l’obbligo a negoziare

Le associazioni hanno avviato la procedura di attivazione al Mise del tavolo di conciliazione con Petrolifera Adriatica denunciando l’azienda al continuo rifiuto al confronto negoziale con con i rappresentanti dei gestori omettendo qualsiasi commento alla proposta avanzata da Faib Fegica e Figisc il 15 marzo us per il rinnovo dell’Accordo Esso, proposta arrivata dopo quella provocatoria avanzata dalla società petrolifera.

Nella nota di invito a riprendere il confronto le Federazioni chiarivano che “La proposta inviata risponde da un lato alle vostre sollecitazioni ad avere un quadro compiuto delle aspettative dei gestori operanti all’interno della società Petrolifera Adriatica e dall’altra riflette le condizioni medie di settore applicate ai gestori” ricordando, ancora una volta, che “gli affidamenti degli impianti e il trattamento economico riservato ai gestori discende da precise indicazioni normative. Le tipologie contrattuali applicabili sulla rete carburanti dai titolari di autorizzazione, concessione e/o fornitura per affidare la gestione di un impianto di distribuzione carburanti sono esclusivamente il contratto di affidamento in uso gratuito in collegamento funzionale con un contratto di fornitura ovvero somministrazione in esclusiva o il contratto di affidamento in uso gratuito in collegamento funzionale con un contratto di commissione in esclusiva, tipizzato ai sensi dell’art. 17, legge 27/2012, tra le Organizzazioni di categoria dei gestori, Faib/Fegica/Figisc, e le associazioni dei titolari di autorizzazione (con due contratti distinti con Unione Petrolifera e Assopetroli/Grandi Reti, regolarmente depositati al MISE).”

Faib Fegica e Figisc chiarivano che “Tali tipologie contrattuali sono definite secondo modalità e termini definiti dagli Accordi economici e normativi stipulati fra le Associazioni di categoria dei gestori e i titolari di autorizzazione che, dunque, regolano in via esclusiva: obbligatoriamente le condizioni economico/normative del rapporto tra gestore e titolare di autorizzazione/concessione/fornitura ed integrano automaticamente le condizioni contrattuali in essere; esplicano i loro effetti fintantoché non siano modificate, sostituite, abrogate con la sottoscrizione di nuovi Accordi; assicurano condizioni contrattuali eque e non discriminatorie per competere nel mercato di riferimento. Altri comportamenti posti in essere dai titolari degli impianti ovvero dai fornitori allo scopo di ostacolare, impedire o limitare la libera concorrenza integrano abuso di dipendenza economica ai sensi e per gli effetti dell’art. 9 della legge 192/1998.”

Alla luce delle considerazioni svolte le Federazioni dei gestori specificavano che “ad eccezione della gestione diretta o tramite propri dipendenti, qualsiasi altro contratto di affidamento di un impianto di distribuzione carburanti in uso gratuito praticato sulla rete carburanti è manifestamente contra legem, violando da una parte la normativa di settore ( D.Lgs 32/98,L.57/2001, L.27/2012) e dall’altra realizzando una grave violazione della normativa sul lavoro, producendo evasione Inps e danni erariali sia verso l’Inail che verso il gettito Irpef.” concludendo con la sollecitazione a petrolifera Adriatica “alla ripresa formale del confronto negoziale finalizzato alla stipula di un Accordo economico normativo che in armonia con i valori medi di mercato garantisca un trattamento equo e dignitoso ai propri gestori riservandosi ogni ulteriore iniziativa di tutela per i propri rappresentati.”

Auspicando la ripresa del confronto si deve registrare che ad oggi, a tre mesi dall’ultimo incontro, tutto tace, mentre la Petrolifera Adriatica continua imperterrita a violare l’Accordo Esso del 16 luglio 2014, (anche verso quei gestori a cui un tribunale ha dato ragione), le leggi di settore-dal D.Lgs.32/98, alla L. 57/2001, alla L. 27/2012- l’obbligo a negoziare, la normativa sul lavoro e le sentenze dei tribunali. Tutte contestazioni che danno corpo alla procedura di attivazione del tavolo di conciliazione già avanzata al Ministero dello Sviluppo economico e alla segnalazione agli organismi di vigilanza sulla materia del diritto del lavoro.

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FRANCESCO SAVERIO
FRANCESCO SAVERIO
5 anni fa

Il silenzio, oggi tutte le aziende petrolifere amano il silenzio, non rispondono al telefono, alle mail, alle pec , perche’? si sentono superiori a tutti?le loro strategie sono perfette e non vogliono commenti considerati a prescindere inutili? oppure nell’era dell’elettronica si sono convinti che il robot avrebbe sostituito in toto l’uomo e quindi non avrebbe telefonato, non si sarebbe lamentato perche’ non ha i soldi per mangiare etc etc. il robot per loro e’ il gestore ideale. Forse sognavano distributori totalmente self,ma la realta’ del fallimento degli impianti self li ha messi in crisi , un fallimento totale, quindi cosa possono rispondere? da capire, il loro progetto ,studiato nei comodi uffici,calato sui piazzali ha dimostrato che quell’essere animale chiamato benzinaio e’ ancora necessario ha solo un difetto , MANGIA.

anonimo
anonimo
Rispondi a  FRANCESCO SAVERIO
5 anni fa

ma il robot non ha i soldi per riempire le cisterne ed anticipare allo stato le accise e l’iva ed i vari tributi a carico dei gestori

Antonio
Antonio
Rispondi a  anonimo
5 anni fa

Morale: siamo dei perfetti cog…ni!!

max
max
5 anni fa

se fossimo tutti d’accordo anche se anno i miliardi le mutande le abbassano invece ci facciamo la guerra tra di noi a suon di centesimi e l’oro sorridono nulla si fara e andremo sempre peggio con il rischio di essere ammazzati per rapina !

max
max
5 anni fa

società come petrolifera e EG non si capisce bene se hanno intenzione di vendere carburante o chiudere impianti con quello che stanno perdendo sul mercato.
La ESSO indifferente quote mercato a picco e sputtanamento del marchio !

pippo
pippo
5 anni fa

Perché ogni volta ci dovete propinare inutili leggi ,numeri numeretti
L avete detto Voi stessi (sindacato) che si deve cambiare ,che è arrivato il tempo di cambiare strategia .Non mi / ci pare !!! Continuate con il solito tavolo ,il solito incontro per avere chiarimenti su cosa ,su che !! Penso che ai gest Esso non interessi l esito di incontri fatti solo per salvare il vs rappresentare ,ma i risultati ,tradotto GLI EURO
Perché prima del MISE non una assemblea proponendo :se la petr adriatica non accoglie le ns osservazioni ,10 gg di sciopero punto
Se i gestori sono disposti alla guerra bene altrimenti continuiamo cosi la vincerà la compagnia ,che come è stato detto ci considera nullità

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  pippo
5 anni fa

Intervengo solo per due rapidi dettagli. Le lettere a petrolifera adriatica sono necessariamente studiate con i legali in quanto essendoci circa 30 procedimenti in corso davanti a Tribunali, dobbiamo essere precisi ed evitare che vengano utilizzati strumentalmente documenti esterni alle cause ma fondamentali per contestare cio’ che Petrolifera va dicendo anche nelle aule dei tribunali. Concordo pero’ sul fatto che il Sindacato in genere deve andare dritto ai problemi, senza troppi giri di parole . Sugli scioperi dei gestori della Petrolifera Adriatica – che è presente in Sardegna, Abruzzo, Marche e Toscana con i marchi Esso (alcune volte anche con altri marchi..) abbiamo già indetto numerosissime iniziative di chiusura, con ottimi successi sul piano della riuscita, ma al momento senza ottenere inversioni di tendenza della petrolifera. I gestori stanno lottando insieme a noi in quelle regioni, contrastando anche comportamenti aziendali che vanno oltre le semplici pressioni…

pippo
pippo
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

LEI come molti sappiamo benissimo che con un gg di sciopero non si ottiene nulla con 10 si Vorrei vedere se non vengono a mitici consigli e se qualche capoccione non lo spediscono Poi se i gestori capiscono che questa è l unica strada bene altrimenti è un altra storia .Petrolifera può dire quello che vuole nessuno può costringere i gestori a fare nulla se non vengono pagati ,e in ogni momento possono disdire i contratti e venire Loro a vendere benzina
Grazie Timpani per il suo interessamento anche perche è l unico

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  pippo
5 anni fa

Non sono l’unico devo dire. Cerco solo di confrontarmi perché, ci si puo’ credere o no, sono fortemente preoccupato. Sugli scioperi ad oltranza, purtroppo al momento abbiamo rigide regole che ci impongono di non superare le 72 ore e pure a certe condizioni…. In ogni caso forse bisogna pensare ad altre iniziative piu’ forti e che i gestori possano seguire al meglio. Purtroppo e lo ripeto purtroppo, mi pare che anche in Sardegna ci sono stati dei problemi. Io non sono contro gli autoconvocati, per principio. Laddove i gestori si incontrano e discutono, si innalza il livello di consapevolezza e di solidarietà, ma bisogna , con spirito di responsabilità, a non illudere la gente o a fargli correre dei rischi inutili. Questa cautela spesso viene letta come “Il Sindacato è venduto” oppure “prende i soldi”. Frasi che meriterebbero altre risposte. Ma “esporre” i gestori e illuderli spesso è irresponsabile. E bisogna anche diffidare dalle “imitazioni”…

pippo
pippo
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

Le rigide regole non possono valere solo per i gestori Potevano valere quando i p v erano un servizio di pubblica utilita ,oggi tra p bianche e self il servizio è assicurato
Altre forme di lotta piu forti non saprei quali ,incendiamo i p v ? piu forte di uno sciopero
Un detto dice :un popolo affamato non si ferma
Io dico che un popolo di gestori incazzati guidati da un sindacato incazzato che non si barrichi dietro vecchi accordi che oggi non valgono nulla ,ottengono quello che vogliono
Rendete Vi conto che ci sono migliaia di gestori che lavorano per 1000 € al mese è inaccettabile !!!

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  pippo
5 anni fa

Sono d’accordo su tutto con Pippo. Il dramma è contenuto nella domanda ? come arrivare a ridare dignità e sostenibilità economica a questa categoria o a quello che ne rimane ? Mi pare di averlo detto in altri commenti : la questione è tutta là. Con fatica – stiamo tentando di ricostruire una coscienza collettiva. Uno spirito che faccia in modo di vivere per ogni gestore il collega non come un concorrente, a prescindere dal marchio o dai litri venduti. Risalire la china significa – anche cambiando il Sindacato forse – recuperare la compattezza di una categoria persa dietro le solite illusorie politiche delle compagnie : fai piu’ litri, stai sempre aperto, abbassa il prezzo, dammi un contributo allo sconto etc… Dalla consapevolezza che erano e sono tutte strategie per dividere la nostra gente, puo’ ripartire “il popolo affamato”…

Antonio
Antonio
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

Io ho risolto, fine anno lascio l’impianto

Urca
Urca
Rispondi a  Antonio
5 anni fa

Finalmete qualcuno che ha capito l’andazzo… bravo Antonio

Antonio
Antonio
Rispondi a  Urca
5 anni fa

Non ho più voglia di intossicarmi con queste persone farò qualsiasi tipo di lavoro per andare avanti, nel frattempo confido nella giustizia divina che con il tempo tutto metterà a posto.

pippo
pippo
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

La domanda che mi sto ponendo ultimamente è:i gestori vogliono essere salvati o credono di essere indispensabili ?Sono consapevoli che se non lottano come si deve sono morti ?vogliono riprendersi dalla divisione che ci ha portato a questo ? il sindacato vuole portare il senso della riforma e ammettere che le strategie degli ultimi anni sono fallite ? questa è la vera svolta

assurdo
assurdo
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

a

Antonio
Antonio
5 anni fa

Visto che ci si rimette lasciamoli tutti gli impianti è inutile che continuamo a lamentarci.