Evasione fiscale di quindici milioni di euro nel settore del commercio petrolifero

Nel corso dell’attività della guardia di Finanza di Fiuggi sono stati identificati vari responsabili di una frode il cui sistema messo in atto aveva permesso a tre soggetti individuati, non solo di realizzare un’ingentissima evasione fiscale, ma anche di produrre una vera e propria alterazione delle regole di mercato, consentendo alla società coinvolta di cedere a distributori stradali di carburante – per la maggior parte “pompe bianche” – partite di prodotto a prezzi notevolmente più bassi rispetto a quelli ordinariamente praticati.

Le tre persone coinvolte sono state denunciate con le accuse di associazione a delinquere finalizzata all’omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali e di occultamento delle scritture contabili. In soldoni si tratta di ricavi non dichiarati per oltre quindici milioni di euro, un’Iva evasa per oltre tre milioni di euro e un’evasione alle imposte sui redditi per circa un milione di euro.

Un’operazione portata termine dalle Fiamme gialle della tenenza di Fiuggi che ha preso spunto da un’attività informativa sul territorio e dai successivi riscontri in merito a operazioni bancarie. È spuntata così la posizione di una società di capitali, attiva sull’intero territorio nazionale, con sede legale a Fiumicino, le cui quote sociali erano detenute interamente da una persona nullatenente residente a Fiuggi. Persona che si è rivelata una mera “testa di legno” alla quale era stato affidato anche l’incarico di amministratore unico.

Individuati i primi riscontri si sono avuti ulteriori approfondimenti nell’operazione denominata “Gold Fuel” e che è stata coordinata dalla procura di Civitavecchia. I controlli hanno consentito di individuare una società che commercializzava carburante acquistato nel Centro-Nord Italia, a sua volta proveniente dalla Slovenia tramite un intermediario, con sede in Cipro, che è risultato, tra l’altro, non assolvere gli obblighi tributari. Analogamente, anche la società indagata aveva omesso di presentare le prescritte dichiarazioni dei redditi nonché effettuare i dovuti versamenti d’imposta, motivo per cui aveva assunto la natura di evasore totale.

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max
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5 anni fa

sempre peggio se aumentano l’IVA quasi sicuro ne vedremo delle belle !

anonimo
anonimo
5 anni fa

ma che sivadano a prendere bersani ,monti e gli altri che hanno innescato il problema:unautista a marchio di venezia mi ha detto che di vianello lo sapevano tutti c erano file di autobotti slovene che andavano e venivano.

pippo
pippo
5 anni fa

Finalmente qualcosa si muove ,sperando non sia un fuoco di paglia ,e come dice l anonimo qui sopra sono anni che si vedevano “strani movimenti ” attorno al deposito Vianello di mirano Ve indagato anche lui 2 anni fa ‘con decine di autobotti Slovene che giravano attorno come mosche sulla mexxxxa Ma (ci deve sempre essere un ma in questa italia !!!) OGGI IL DEPOSITO E’aperto e le autobotti circolano !!!!
Quindi ,o queste azioni sono solo fumo negli occhi o non so Questi invece di avere i depositi sequestrati sono attivi ,i p v aperti ,non vanno in galera a noi rompono il culo per una fattura o uno scontrino mal fatto
Dalla Slovenia proviene gran parte della frode come ampiamente dimostrato ,Per entrare in Italia dalla Slovenia ci sono si o no 10 “buchi ” possibile che possano passare migliaia di autotreni di contrabbando senza controllo ?Qualcosa non torna

anonimo
anonimo
Rispondi a  pippo
5 anni fa

infatti l autista che è da quelle parti mi ha detto non è cambiato nulla.intanto a noi cavie ……loro anche col piuù tristo degli avvocati patteggiano una multa irrisoria cambiano nome e ripartono con il solito giro non cè la volontà di fermare il giro

anonimo
anonimo
5 anni fa

logicamente non c’è la volontà di fermarel’evasione basterebbe mettere la finanza all’entrata di ogni autobotte con targa straniera

anonimo
anonimo
Rispondi a  anonimo
5 anni fa

noi x 1scontrino ci massacrano vianello in pochi anni è letteralmente esploso:a nessuno però è venuto il dubbio?