Riportiamo l’Audizione informale in Commissione Attività Produttive del presidente di Unione Petrolifera, Claudio Spinaci, nell’ambito della discussione della risoluzione 7-00258 De Toma, recante iniziative urgenti in favore del settore della distribuzione dei carburanti.
Uninone Petrolifera ha fatto un quadro generale sulla rete carburanti, una fotografia con le principali caratteristiche riportate in una serie di grafici disponibili sul sito della stessa associazione. Una prospettiva, sempre secondo Unione Petrolifera, che richiede una razionalizzazione e una modernizzazione dell’attuale rete di vendita.
La rete distributiva negli ultimi 10 anni ha visto una decrescita significativa dell’andamento delle vendite, dovute in parte alle crisi economiche all’aumento delle imposte e all’efficienza dei motori. Mentre per quanto riguarda la rete Autostradale, la fotografia parla di una rete molto più drammatica con una perdita di circa il 60% delle vendite in 10 anni.
Uno scenario che non ha comunque visto una altrettanta riduzione dei punti vendita scesi solo del 7% a fronte di una riduzione del 17% delle vendite. Un fatto non marginale in quanto già dal 2007 e da moltissimi anni una rete inefficiente ridondante rispetto alle vendite e rispetto all’indice di efficienza come erogato medio.
Un’altro indicatore di efficienza è dato dalla presenza di attività non oil, dove siamo abbondantemente gli ultimi in europa. In Italia solo il 20% dei punti-vendita ha un’attività non oil. Mentre la Germania supera il 90% e gli altri paesi europei abbondantemente il 70%. Il Non Oil è una fonte di ricavo molto importante anche in considerazione della contrazione dei consumi dei carburanti.
Un’altra peculiarità è la polverizzazione della nostra rete con 200 marchi diversi riscontrabili attraverso l’osserva prezzi del Ministero dello sviluppo economico.
Tutte queste problematiche si riflettono su di un margine inadeguato. Secondo Unione Petrolifera, occorrerebbe tagliare almeno 6mila punti-vendita arrivando ad avere una rete composta da circa 15mila punti-vendita.
Pertanto, nel quadro fornito da Unione petrolifera, emerge una rete inefficiente, ridondante e con scarse attività non oil e con dei ricavi insufficienti.
Preset with id 9 does not exist!Negli anni si sono provati a fare diversi interventi di razionalizzazione e modernizzazione ma che nei fatti hanno sempre dato risultati molto inferiori a quelli che si speravano aumentando il gap nei confronti dell’europa. Nel modello di razionalizzazione guidata dal mercato il tema dell’illegalità è un impedimento che blocca questo processo. Quindi il primo punto è quello di fermare il fenomeno dell’illegalità che sulla rete carburanti è molto diffuso grazie alla polverizzazione degli operatori (della logistica e della rete).
Per combattere l’illegalità occorre digitalizzare l’intera filiera attraverso strumenti tecnologici già esistenti, i quali seguono tutto il processo di commercializzazione dei prodotti pertroliferi.
Nel nuovo modello di impianto centrale la figura del gestore
Nel nuovo concept di impianto multiprodotto e multiservizi la figura appare centrale, ma dovrà evolversi e qualificarsi. Ciò vale sia per gli impianti gestiti direttamente dalle aziende petrolifere sia per gli impianti dati in gestione a terzi. In questo ultimo caso dovranno parallelamente evolversi i contratti che caratterizzano i rapporti tra il titolare dell’impianto e chi lo gestisce
Già oggi la legge prevede tale evoluzione, infatti oltre al contratto di comodato e fornitura, disposto dal DLgs 32/98, la normativa rinvia:
o la definizione di nuove tipologie contrattuali alla preventiva negoziazione tra le Associazioni rappresentative delle Parti, tramite accordi da depositare al Ministero Sviluppo Economico o gli aspetti economici e di maggior dettaglio ad accordi tra le singole aziende e le Associazioni dei gestori
Positivo il confronto con le Associazioni dei gestori 16 ottobre 2019
Il non rispetto delle previsioni di legge determina un dumping contrattuale
La dimensione minima delle aziende titolari di impianti non può rappresentare un ostacolo al rispetto della disciplina di settore. Occorre individuare modalità semplificate per la definizione degli aspetti economici per le aziende minori
Nel dicembre 2018 UP e le Associazioni dei gestori hanno sottoscritto e depositato al MISE lo schema di un nuovo contratto di commissione
Lo scorso settembre è stato rivisto con le Associazioni dei gestori lo Statuto del CIPREG (Centro italiano per la Previdenza dei Gestori Distributori di Carburante) per offrire nuovi strumenti di protezione e flessibilità per i gestori
Va evitata l’introduzione di elementi distorsivi del mercato
L’introduzione per legge di trattamenti minimi delle gestioni nega il principio della negoziazione tra le parti e appare:
o concettualmente non condivisibile trattandosi di un rapporto commerciale e non di lavoro subordinato
o tecnicamente non corretto essendo il rapporto tra le parti caratterizzato da una pluralità di fattori non riconducibili ad un singolo numero (potenzialità p.v., modalità di servizio – self/servito – presenza non-oil, dilazioni di pagamento, orari, …)
anche questo! … gestore figura centrale per tutti ma di quattrini non se ne parla assolutamente… cosa credono? di prenderci per il c**o a vita?